Jacobs ‘divorzia’ da Camossi
Il campione olimpico ha ufficializzato la fine del rapporto con il tecnico tortonese, iniziato nel 2015
Le cause? Sia tecniche sia 'manageriali'
ROMA – La crisi dell’ottavo anno. Che, forse, è iniziata nel settimo. O, magari già qualche mese dopo il trionfo olimpico, che ha fatto di Marcell Jacobs, il più veloce al mondo. Grazie al lavoro di Paolo Camossi, tortonese, triplista, salito sul tetto del mondo da atleta e come allenatore capace di ricostruire unelemento di grandissime potenzialità, ma frenato spesso da infortuni.
E’ stato lo stesso Jacobs a dare l’annuncio, confermando alcune indiscrezioni circolate nelle ultime ore. Bisogno di cambiamenti, di lavorare in gruppo, anche il riconoscimento del valore di Camossi come coach, “uno dei più forti in assoluto”, ma l’onore delle armi si nega mai a nessuno.
Il tortonese, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni: era stato lui a capire che nel lungo Jacobs avrebbe faticato e insieme hanno lavorato per fare del ragazzo di Salò un velocista capace di una doppia impresa leggendaria allo stadio olimpico di Tokyo.
Il 2022 è stato avaro di risultati, quest’anno Marcell ha corso quasi sempre sopra i 10”, unico sprazzo la medaglia d’argento ai Mondiali con la 4×100.
Futuro americano?
Il rapporto si è sfilacciato, Jacobs annuncia di cercare, appunto, un gruppo con cui prepararsi, lasciando Roma e la pista del ‘Paolo Rosi’ (e anche il campo scuola di Alessandria, dove preparava le partenze), ma a 311 giorni da Parigi 2024 il tempo non è molto e, forse, le uniche soluzioni ‘collegiali’ sono negli Stati Uniti, dove la moglie, Nicole Daza, novese, da tempo non nasconde di voler vivere.
Non si esclude anche un riavvicinamento con Stefano Tilli, che già faceva parte dello staff, inizialmente, e poi aveva chiuso i rapporti.
Quindi non ci sarebbero solo ragioni tecniche, ma anche di ‘gestione’ di un personaggio come Marcell e, pure, o soprattutto, del gruppo di persone attorno a lui cresciuto dopo il successo.