Alessandria Calcio, la coperta troppo corta in attacco
Anatriello è una risorsa, ma il peso, davanti, non c'è. E i regali si pagano. Manneh fuori per un periodo non breve. Almeno due innesti in tempi brevi
ALESSANDRIA – Ci sono casi in cui non basta dire che la coperta è corta. Perché, in realtà, la coperta quasi non c’è e l’attacco dell’Alessandria manca di almeno uno, meglio due, innesti. Li porterà Alain Pedretti quando, parrebbe in tempi molto brevi, riprenderà la gestione sportiva del club? Manca poco per conoscere la riposta, mentre si allunga la serie dei ‘ricercati’, da Paloschi, a Trotta e Margiotta, ma anche Zaza.
Però, al momento, Pagliuca non c’è, per un paio di settimane, quelle in cui i Grigi giocheranno 5 partite, Coppa compresa, in 15 giorni. E Volpe, visto oggi, non ha neppure un tempo nelle gambe. Ci si aggrappa a Gazoul, che fa il centrale del tridente, e ad un altro 2004, Anatriello,. Ma è poco, due reti segnate, quattro subito e la difesa sembrerebbe il reparto con qualche scelta in più.
Nella fase offensiva, poi, Manneh è fuori causa, e non per poco, per un problema di calcoli.
Il Padova non sembra essere squadra che può salire in B, ma affrontarla in 10 contro 11 per mezzo tempo, per una squadra che non ha una condizione omogenea è come scalare un 8000. Il rischio di mettere male un piede c’è, e si cade.
LIVERANI – Non protetto: in tutti e due i gol paga le conseguenze di errori commessi prima del tocco decisivo e che, specie nell’1-2, lo spiazzano. E lo fanno anche arrabbiare. A parte questi due episodi non molto lavoro, che si disimpegna senza sbavature. Che ne può se qualche compagno è troppo generoso in palloni consegnati agli altri?: 6
CIANCIO – Suggeritore: si sgancia spesso a destra, con cambio di passo e palloni in mezzo. Come quello sfruttato molto bene da Anatriello e, anche, quello successivo, su angolo per provare a mettere la freccia. Quando la squadra resta in dieci deve limitare il contributo alla fase di copertura e cercare meno quei cambi di gioco ben fatti nel primo tempo: 6.5
BELGIOVINE – Esordiente: il cartellino giallo un po’ lo frena, ma neppure per tanto, perché si butta alle spalle l’emozione per il debutto assoluto e lo fa con anticipi anche energici, dimostrando di poter aggiungere peso dietro: 6
GIUBILATO – (dal 12’st) Recuperato: l’ultimo, in assoluto, a unirsi al gruppo, a fine mercato, ma condizione già accettabile. Quel che manca è il passo gara, ma squalifiche e qualche problema fisico a compagni di reparto gli impongono di accelerare i tempi. Con lui qualche centimetro in più, che non guasta: 6
ROTA – Condizionante: il doppio giallo ravvicinato nella ripresa, il primo forse eccessivo, ma il secondo giusto,da evitare, pesano come macigni sulla squadra, che a parità numerica poteva cercare un epilogo diverso. Da un giocatore esperto sono comportamenti da evitare. E il greco è il primo ad arrabbiarsi con se stesso: 5
E ROSSI – Impegnato: solo pochi minuti prima del fischio d’inizio sa di essere titolare (perché Ercolani accusa una legera forma di tachicardia) e fa una prestazione di sostanza, nonostante centimetri e chili che deve cedere nel duello con Kirwan. Nella seconda frazione si deve abbassare e perdeun po’ in brillantezza: 6
MASTALLI – Coresponsabile: non si possono certo addossare a lui le colpe della sconfitta, soprattutto dopo i molti palloni giocati e il tentativo, non sempre riuscito, di tenere alta la squadra con aperture, ma quel pallone rimesso in area, per evitare che, alle spalle, arrivi un avversario e lo sfrutti, è una giocata di frustrazione, in cui la fatica cancella la lucidità: 5.5
NICHETTI – Derubato: se l’arbitro ha annullato la sua rete (2-1) al 21′ della ripresa sostenendo che il centrocampista era in posizione di fuorigioco, allora è un errore evidente, perché Nichetti arriva da dietro per calciare. Primo tempo in cui staziona quasi sempre davanti alla difesa, non sempre sicuro nella gestione della palla, ripresa in cui ha tempi giusti per arginare e impostare: 6
NUNZELLA – Altalenante: va a strappi, meglio quando prova a salire per le corsie esterne, pasticcione per le vie centrali, quando la troppa ostinazione nel tenere palla lo fa spesso cadere nelle trappole neutralizzanti altrui. A tratti sembra avere il freno a mano tirato: 5.5
SEPE – (dal 12’st) Battagliero: entra per aggiungere brillantezza e anche qualche ‘taglio’ dentro sfruttando le sue accelerazioni. Quando i Grigi restano in dieci, va anche lui a puntellare il fortino, con energia: 6
PELLEGRINI – Propositivo: accelera, ha l’atteggiamento di chi le tenta tutte per scappare in fascia e mettere palloni in area, con qualche strappo che sorprende la difesa avversaria. Fiorin lo sacrifica, perché, dopo il rosso, ha bisogno di consolidare la difesa: 6
NDIR – (dal 27’st) Protettivo: c’è Forte Apache da difendere dall’assalto arrenbante del Padova e sulle palle alte dimostra di esserci. Anche se quasi un anno senza calcio vero si vede in qualche insicurezza di troppo: ng
ANATRIELLO – Bomber: impiega meno di mezzora per cucirsi addosso questa etichetta. Il tempo per segnare un gol con perfetta scelta di tempo, coordinazione, potenza nel colpire la palla e mandarla dove Donnarumma non può arrivare. Primo gol alla prima gara tra i professionidti. E potrebbero essere due: 7
VOLPE – (dal 12’st) Frenato: Anche Fiorin ammette che si sarebbe aspettato qualcosa di più, ma se ci fosse stata parità numerica fino alla fine, forse avrebbe potuto essere più pericoloso, o almeno provarci. Invece, va a fare il difensore aggiunto, ma poi non ha più energie per spostarsi di nuovo all’attacco: 5.5
GAZOUL – Collaborativo: fa la punta centrale e prova ad adattarsi, anche se non ci sono peso e centimetri, ma il ragazzo ha la dutilità fra le sue caratteristiche e sta imparando a giocare anche di più per la squadra, con inserimenti in area a cercare la soluzione personale o il servizio a un compagno: 6
VAUGHN (dal 37’st) Coinvolto: ennesimo esordiente tra i professionisti, l’italo americano entra con l’atteggiamento che serve, anche se nell’azione dell’1-2 si perde Favale, che segna: ng