Alessandria Calcio, Fiorin: “Mastalli ha chiesto scusa”
Il centrocampista amareggiato per quel pallone rimesso in area nel recupero. Ciancio: "Ci dicono di stare tranquilli"
ALESSANDRIA – “Mastalli non mi ha dato neppure il tempo di iniziare a parlare nello spogliatoio. Si è scusato lui, con i compagni e con me. E’ un grande professionista che, in quel momento, ha temuto l’intervento di un avversario e ha spazzato via male la palla. Questa è onestà intellettuale, orgoglio per la maglia che si indossa, rispetto per tifosi e squadra”.
Fulvio Fiorin racconta il ‘dopo ko’ che sa di beffa. “Il sapore amaro c’è. Resta la convinzione, non dimostrabile è vero, che 11 contro 11, la gara avrebbe avuto un altro epilogo. Però ho percepito qualcosa di strano, sensazioni che non mi piacciono“. Riferimento anche all’arbitraggio, a decisioni a senso unico, a un protagonismo solo in una direzione. “Non aggiungo altro”.
Certo è che il rosso a Rota, lo ha riconosciuto anche Torrente, è l’episodio attorno al quale gira la gara. “Fino a quel momento la squadra ha provato a fare gioco, ha costruito, ha reagito con determinazione al primo svantaggio ed è andata a prendersi il pareggio. E’ stata pericolosa, sono convinto che, in parità numerica, avremmo anche provato a vincerla. Nel finale, inevitabile, siamo andati in fatica”.
Gara difensiva
Già prima del fischio d’inizio un cambio obbligato. “Nel riscaldamento Ercolani ha accusato tachicardia. Si è spaventato e anche lo staff medico ha consigliato di tenerlo in panchina, anche se, in pochi minuti, la situazione è rientrata. Ora faremo accertamenti“. E resta il dubbio per mercoledì ad Arzignano.
Chi, invece, è out e non per poco è Manneh, convocato e poi scomparso dalla distinta. “Da quando è arrivato è in difficoltà fisica, sabato è stato male, i medici hanno scoperto che ha problemi alle vie biliari”.
Volpe ancora lontano dalla condizione. “Mi aspettavo di più, certo, ma poco dopo il suo ingresso la gara è cambiata con l’espulsione. E’ diventata solo difensiva, Michele ci ha dato una mano dietro, ma il suo vero compito, davanti, non ha potuto svolgerlo perché la squadra si è abbassata per evitare di subire”.
Preoccupato? “Arrabbiato, come i ragazzi, per l’epilogo. Ma, come loro, convinto che il percorso di crescita continua e non deve fermarsi“.
I tanti esordienti perché c’erano rotazioni imposte dalle tre gare in otto giorni? “Dosare le forze ci sta, certo, ma li avrei comunque inseriti“.
Calma vera?
Quanto conta la situazione societaria ‘agitata’ sul rendimento? “In partita noi abbiamo solo in testa il gioco e il risultato e sforzarci di andare oltre i limiti. Certo, in settimana – racconta Ciancio – inevitabilmente lo avvertiamo e la testa va anche oltre il campo. Nei giorni scorsi, però, la proprietà ci ha tranquillizzati e speriamo che alle parole seguano i fatti“.
Allo stadio, in rettilineo, presente l’ex dg Rinaldo Zerbo, notato da molti tifosi.
E l’appello di Fiorin è chiaro, “fateci fare calcio“. Anche con gli innesti che servono.