Tratta esseri umani, Zonta in prima linea
Il 72 per cento delle vittime sono donne. Bisio e Biancaro: "Dal 2002 è uno dei fronti di lavoro del club"
ALESSANDRIA – “Il contrasto alla tratta di persone, dal 2002, è uno dei fronti di impegno di Zonta Club International e del club” di Alessandria“.
A sottolinearlo, oggi, nella Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani, è Simonetta Bisio, presidente di Zonta Alessandria.
“Nel 2003 abbiamo evidenziato l’importanza della promulgazione della legge 228, grazie alla quale l’Italia ha un Osservatorio e un piano nazionale antitratta, dal 2016“.
Ancora tante, però, sono le vittime di trafficanti, in ogni ngolo del mondo, nei paesi di origine, in quelli di transito e in quelli di destinazione.
“Su 10 persone riconosciute come vittime delle tratta, 5 sono donne adulte e 2 ragazze. Di fatto – spiega Nadia Biancato, presidente del Comitato Advocacy e futura presidente Zonta nel 2024 – 26 – il 72 per cento del totale”.
Aiutare le donne
Così Zonta Alessandria, che su questo tema aveva organizzato anche un convegno, si batte per “sradicare la tratta di esseri umani, perché è essenziale per permettere alle donne di esprimere il loro potenziale e vivere in un mondo senza paura della violenza“.
Per combattere questo crimine, Zonta International ha predisposto un dossier, “Dichiarazione sulla tratta di persone: una questone di diritti umani“, invitando i governi a intraprendere azioni precise.
Fra cui leggi per sradicare la tratta e prevenire lo sfruttamento di donne e ragazze. E, ancora, promuovere l’accesso delle donne a posizioni di leadership, per rendere così le società migliori e più pacifiche.
Nel documento anche la necessità di coinvolgere la società civile, le imprese e le persone vittime della tratta nello sviluppo di piani d’azione nazionali.
Urge anche la collaborazione con le comunità e le organizzazioni locali per sensibilizzare e prevenire la tratta nelle singole realtà.
Contro le nuove schiavitù
“Non possiamo smettere di indignarci. Vent’anni fa ci venviva detto che ‘in provincia di Alessandria la tratta non esiste’ e sapevamo che, invece, la realtà era diversa. Da allora – spiega Biancato – l’impegno delle forze dell’ordine, la nascita del centro antiviolenza, l’aiuto delle istituzioni hanno creato condizioni perché non si verifichino fatti lesivi della dignità umana“.
“E’ importante mantenere alta l’attenzione, ovunque, contro le nuove schiavitù“.
E Zonta è al fianco dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodoc) che invita a “raggiungere ogni vittima della tratta e a non lasciare indietro nessuno“.