Alessandria Calcio, la storia del falso emissario in sede
Per 48 ore un uomo avrebbe parlato con giocatori e staff, ma rappresentando nessuno. Avrebbe anche precedenti penali
ALESSANDRIA – Due giorni in sede come ‘emissario’ del gruppo pronto a entrare in società. Legittimato, dal presidente dell’Alessandria Calcio Enea Benedetto, a dialogare con i giocatori e con lo staff; chiedendo anche un colloquio al sindaco Giorgio Abonante, completamente all’oscuro di chi fosse davvero.
Sarebbe questa la storia che circola nelle ultime ore in città e che avrebbe coinvolto molti ambienti legati ai Grigi.
Libero di muoversi
Il protagonista di questa vicenda si sarebbe presentato ad alcuni operatori della Società sotto falso nome e avrebbe avuto, per 48 ore, la libertà di muoversi e agire in sede con il benestare dall’attuale proprietà. Quanto meno singolare che ciò sia avvenuto quando una eventuale operazione di acquisto di parte delle quote, non sia ad oggi mai stata perfezionata.
Il fantomatico acquirente, però, non sarebbe espressione di cordate per le quote dell’Alessandria, caso mai di “costruzioni senza fondamento, architettate ad arte per ‘tranquillizzare’ la piazza”, per dirla come alcuni testimoni diretti di quanto sarebbe accaduto.
Ci sarebbe anche un altro inquietante aspetto: davvero la persona in questione avrebbe anche precedenti penali per aggressione, rapina e atti violenti avvenuti nel Torinese circa due anni fa?