Tre gemelle e un piccolo record. Il padre: «Lavorerò anche di domenica…»
Alessandria, il primario di Ginecologia: «Un parto così, senza induzione, è un evento molto raro». Si ingrandisce famiglia albanese (già numerosa)
Sono nate tre gemelle, stanno tutte bene. E pure la mamma che martedì, quattro giorni dopo il parto, ha lasciato l’ospedale di Alessandria, dove però torna puntualmente per commuovesi ammirando le sue creature che, ancora per un mesetto, resteranno ricoverate in Terapia intensiva neonatale.
«È routine», assicura il dirigente di Ostetricia e Ginecologia, Davide Dealberti, che ora può scrivere un’ulteriore pagina nel suo ricco diario di esperienze. «Eh sì, perché un parto trigemellare, in questo modo, non mi era mai capitato».
“In questo modo” significa senza tecnica indotta. E di gravidanze trigemellari spontanee, dunque prive di “aiuti farmacologici”, ce ne sono una ogni 10mila parti.
Senza più pancione
Il piccolo record si deve a una signora di 37 anni, Lushaj Blerta. E pure a Giorgio Lena, il marito 42enne che evidentemente ci ha messo del suo. La coppia, di origini albanesi, abita ad Alessandria, in piazza Matteotti.
Alla già numericamente rilevante famiglia, composta, oltre che dalla coppia, da un figlio di 5 anni e da una bambina di 3 («si accorgono che la mamma non ha più il pancione, ma non si stanno ponendo troppe domande»), s’aggiungono ora Ginevra, Emma e Natali, venute al mondo venerdì.
«Vorrà dire che adesso mi toccherà lavorare di più, anche la domenica» dice papà Giorgio, sorridendo. È euforico per il triplice fiocco rosa. Le eventuali difficoltà possono attendere. Dà l’impressione di essere corazzato.
Benedette suocere
Ha lasciato l’Albania 23 anni fa, sua moglie è arrivata in tempi più recenti. I figli sono nati tutti in Italia. Lui lavora nel settore dell’edilizia, lei fa la casalinga. «Ci sarà da rimboccarsi le maniche» dice Giorgio, assicurando di essere bravo «a cambiare i pannolini» e di cavarsela bene con le faccende domestiche.
I rinforzi arrivano dall’Albania: nelle settimane scorse, i coniugi si sono avvalsi della collaborazione della mamma di lui; ora c’è quella di lei che dovrebbe fermarsi ad Alessandria per tre mesi.
L’équipe al lavoro
«Sono genitori molto speciali – aggiunge Dealberti – Non hanno mai avuto dubbi sul portare avanti la triplice gravidanza, anche se la notizia, evidentemente, li ha colti di sorpresa». Tanto più che, in famiglia, di gemelli non ce ne sono.
Dealberti ha seguito personalmente il parto («un cesareo un po’ complicato, per questioni pregresse»), coadiuvato della dirigente Carla Pisani, che è specializzata nel seguire le gravidanze a rischio, e da tutto lo staff di Ginecologia, compresi David Bosoni, nuovo medico in arrivo da Pavia, e Sonia Salis, coordinatrice delle ostetriche.
Un lavoro d’équipe destinata a ripetersi, perché in reparto ci sono altri due casi piuttosto rari e meritevoli dell’attenzione collettiva: si tratta di partorienti di gemelli, all’incirca al settimo mese, con due sacche e una placenta: «Una cosa del genere si verifica solo nello 0,4% dei parti gemellari» spiega il primario.
Per la cronaca, Ginevra, Emma e Natali sono nate alla 30esima settimana e pesavano 1,8, 1,3 e 1,2 chili. Papà Giorgio ringrazia medici e ostetriche («abbiamo ricevuto attenzioni da persone molto competenti»), si prepara ad accogliere le nuove arrivate e, a chi gli chiede come penserà di cavarsela con cinque femmine in casa, risponde senza indugi: «Non vedo alcun problema, sarò bravissimo a gestirle». E sorride.