“Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte uno”
«La nostra vita è la somma delle nostre decisioni. E non possiamo sfuggire al passato».(Eugene Kittridge, “M.I. Dead Reckoning – Parte uno”)
Giunti ormai al settimo appuntamento con le avventure “bigger than life” dell’inossidabile agente dell’Impossible Mission Forces (IMF) Ethan Hunt, si potrebbe sospettare che a Christopher McQuarrie, già sceneggiatore per Bryan Singer (ha vinto l’Oscar nel 1996 con “I soliti sospetti”, miglior sceneggiatura originale) e autore dei due precedenti episodi del ciclo (“Mission Impossible – Rogue Nation”, 2015, e “Fallout”, 2018, oltre che di “Top Gun: Maverick”, 2022), non rimanga molto di nuovo e originale da proporre agli spettatori e cultori di questa spy story infinita.
Invece, sorprendentemente, il penultimo episodio (prima, pare, della chiusura definitiva, che si concretizzerà solo nel giugno 2024) di M.I. riesce ancora a tenere desta e alta l’attenzione, con espedienti narrativi e invenzioni visive non banali, anzi, tali da condurre chi guarda a un’esperienza multisensoriale e totalizzante.
Torna, dunque, almeno in parte la vecchia ma sempre appagante storia (anzi, le molteplici storie) dell’agente segreto più conosciuto dopo James Bond (interpretato da un Tom Cruise, oggi sessantunenne, in forma smagliante), nata nel 1996 a firma di Brian De Palma dalla costola dell’omonima serie televisiva andata in onda negli Usa tra il 1966 e il 1973.
Cruise – lo sappiamo – è anche il deus ex-machina dell’intera operazione commerciale che ha portato sul grande schermo “Mission Impossible”, trasformandolo in un blockbuster di proporzioni colossali.
In quest’ultima fatica (letteralmente, visto che il divo americano gira anche le sequenze più pericolose senza controfigura) non manca l’adrenalina derivante dalla spettacolarità di certe scene action, dal già divenuto virale salto con la motocicletta dalla vetta di un dirupo allo spencolarsi nel vuoto da un treno che sta per precipitare in un burrone di Ethan e Grace (Hailey Atwell), la ladra di professione new entry della storia; passando attraverso un serrato inseguimento tra auto nel centro di Roma che sfida qualsiasi forza di gravità.
Squadra che vince non si cambia, e allora ritroviamo nel plot personaggi e volti già noti, dall’ informatico Lucker Stickell (Ving Rhames), al tecnico IMF Benji Dunn (Simon Pegg) e all’ex direttore dello stesso Eugene Kittridge (Henry Czerny); da Ilsa Faust (Rebecca Ferguson), ex agente MI6 ad Alanna Mitsopolis-la “Vedova bianca” (Vanessa Kirby), trafficante d’armi e figura chiave del racconto.
Il nuovo antagonista Gabriel (Esai Morales), con la sua aiutante e killer Paris (Pom Klementieff), emerge, invece, dalle nebbie del passato di Ethan, già responsabile di una sua sofferenza intima e ancor più temibile, in quest’ultimo episodio, in quanto emissario della cosiddetta Entità, un’ intelligenza artificiale adottata a scopo di sperimentazione a bordo di un sottomarino militare russo e poi sfuggita a ogni controllo, con il probabile intento di sottomettere il mondo (nulla di nuovo in questo snodo della trama, almeno dall’Hal 9000 di kubrickiana memoria in poi).
A parte qualche lacuna di senso e debolezza nello script (del resto non è semplice tenere assieme 2 ore e 43 minuti di pellicola fitta di azioni, dialoghi e cambi di scenario senza minimamente soccombere a ripetizioni e ovvietà), questa prima parte di “Mission Impossible – Dead Reckoning” (non a caso, il titolo stesso fa riferimento a una “resa dei conti” finale che costituisce l’assunto di base del dittico) si caratterizza per un’estetica della visione che, calata all’interno di un genere ben preciso, ne porta ai limiti estremi la deformazione delle categorie spazio-temporali, facendo muovere i personaggi nella plasticità di situazioni e luoghi mollemente reversibili.
È proprio questa esperienza di visione fluida, vissuta collettivamente, il segreto su cui riposa – come racconta lo stesso Cruise, intervistato a Roma per il magazine “Io donna”, il 20 giugno scorso, durante la prima italiana del film (che, tra l’altro, mette in campo anche sfondi veneziani davvero mozzafiato) – il successo della saga di “Mission Impossible”:
«Faccio film per il grande schermo, amo il senso di comunità che si vive in sala. Persone di culture ed esperienze diverse si uniscono al cinema per viverla insieme. È qualcosa con cui sono cresciuto, che mi ha ispirato nel sognare e mi ha spinto a viaggiare. Ho realizzato il sogno e il privilegio di intrattenere, qualcosa che non ho mai dato per scontato. La mia passione per i film riflette la mia passione per nel creare intrattenimento. Combatto per le sale, perché portano a tutti queste esperienze».
“Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno”
(Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One)
Regia: Christopher McQuarrie
Origine: Stati Uniti, 2023, 163’
Sceneggiatura: Erik Jendresen, Christopher McQuarrie
Fotografia: Fraser Taggart
Montaggio: Eddie Hamilton
Musica: Lorne Balfe
Cast: Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Henry Czerny
Produzione: Paramount Pictures
Distribuzione: Eagle Pictures