“Amag, alle ortiche i progetti del passato”
Lega all'attacco: "I ritardi sulla Smart city potrebbero aver causato un aumento dei costi dell'energia elettrica per le casse del Comune"
ALESSANDRIA – Lega all’attacco su Amag. “Il geometra Perissinotto, presidente della capogruppo e (pro tempore?) anche Amministratore unico di Reti Idriche, ammette candidamente che i ritardi nella procedura di aggiudicazione del progetto Smart city potrebbero aver causato un aumento dei costi dell’energia elettrica alle casse del Comune, e quindi alle tasche dei cittadini di Alessandria. Ma né lui, né l’assessore competente riescono o vogliono quantificarne l’entità. Mentre, naturalmente, confidare nella presenza del sindaco in Commissione è speranza vana, specie con questo caldo”.
Così Mattia Roggero, capogruppo del Carroccio, dopo la Commissione Bilancio.
“Parlano i numeri”
“Facciamo parlare i numeri, almeno quelli di cui siamo a conoscenza. L’illuminazione pubblica al Comune di Alessandria è costata per il 2022 circa 1,3 milioni di euro di trasferimenti”.
“Sappiamo – aggiunge – che tra il 2022 ed il 2023 però vi è stato un aggravio, legato ai rincari energetici. Né i vertici Amag, né l’assessore competente dicono di quanto, e già questo è paradossale. Ma soprattutto, nella lettera di revoca del precedente Amministratore unico di Reti Idriche Spa (Prot 150 del 23/03/2023), si dice testualmente: il colpevole ritardo nella consegna degli impianti ha prodotto un irreparabile danno dovuto alla circostanza che i costi di fornitura energetica – in mancanza del trasferimento dei punti luce all’Aggiudicatario – ricadono ancora su Amag Reti Idriche, di riflesso su Amag Spa e anche dei Comuni soci di Amag Spa. Tra cui in primis il Comune di Alessandria, e di conseguenza impattano e impatteranno in maniera rilevante sulla collettività”.
“Ebbene, considerando che in tale lettera ci si riservava di quantificare i danni diretti e indiretti, patrimoniali e non, provocati da tale condotta, a noi piacerebbe sapere se tali danni sono stati ad oggi quantificati. E se i costi conseguenti sono stati inseriti all’interno del bilancio e quanto hanno pesato sulle tasche degli alessandrini”.
“Attivo nel 2022. Ma…”
“I bilanci del Gruppo Amag hanno chiuso il 2022 in apprezzabile attivo. Ma solo grazie alla lungimirante gestione degli amministratori precedenti. E, in particolare, in virtù della scelta, fortemente sostenuta dalla Lega, di cedere le quote di Alegas con grande tempismo e a cifre ragguardevoli. La giunta Abonante però non potrà vivere di rendita per i prossimi quattro anni. Occorre chiarire agli alessandrini, ma anche ai cittadini dei Comuni soci di Amag, se dovranno sopportare altri costi aggiuntivi sul fronte illuminazione, e fino a quando”.
“Non solo – prosegue – In che tempi sarà realizzata la Smart city? Perché si è arenato il progetto comunità energetiche? Esiste un piano di sviluppo della multiutility? Oppure qualcuno sta semplicemente pensando di ‘fare cassa’ magari svendendo le reti del gas e dell’acqua, unici veri asset strategici del Gruppo Amag? Il timore della Lega è che l’attuale management stia gettando alle ortiche tutta la progettualità precedente. Mentre il sindaco Abonante e la sua giunta si dedicano alle piste ciclabili interrotte a metà, alle fioriere a rotelle della Ztl. E al parcheggio del futuro centro culturale islamico al quartiere Europa (con cementificazione annessa di quell’area tanto “tutelata” a parole in campagna elettorale), con un effetto tra il comico e l’insensato”.