Sanità, con il nuovo statuto cresce la rappresentanza di Aiop
Da gennaio 2024 potranno associarsi tutte le realtà che offrono servizi come socio-residenzialità, diagnostica, assistenza domiciliare
TORINO – Svolta radicale in Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata): da gennaio 2024 potranno associarsi tutte le realtà che offrono servizi del mondo sanitario, come socio-residenzialità, diagnostica, assistenza domiciliare. Parallelamente in Piemonte la sanità di diritto privato rinnova l’impegno verso un’integrazione crescente con il sistema pubblico candidandosi, come avviene in altre regioni italiane, anche alle attività di emergenza-urgenza, contribuendo alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
L’assemblea Aiop Piemonte
I temi sono stati al centro dell’assemblea Aiop, che in Piemonte raggruppa 35 strutture e conta oltre 3.500 letti. L’incontro si è tenuto oggi a Torino (a Villa Sassi), alla presenza del presidente della Regione Alberto Cirio, con tutti gli associati, insieme a quasi tutti i direttori delle Asl e delle Aso. «Le strutture pubbliche e di diritto privato sono componenti paritarie di un unico Sistema Sanitario nazionale. In questo scenario la sanità di diritto privato può fornire un supporto decisivo per alleggerire il peso che grava sul sistema pubblico anche in tema di emergenza-urgenza» ha commentato Giancarlo Perla, presidente di Aiop Piemonte, ricordando come questa impostazione sia già operativa in gran parte del Paese.
Le parole di Perla, presidente Aiop, e Cirio
L’approvazione del nuovo statuto, a maggio scorso, va proprio nella direzione di un’integrazione continua su tutti i livelli e apre l’ingresso in Aiop a tutte le strutture sanitarie. «Potranno entrare non solo gli ospedali per acuti e le post-acuzie, ma anche la socio- residenzialità, i servizi di diagnostica, tutto l’articolato mondo della sanità privata che tutela il diritto costituzionale alla salute e che già da tempo ha fatto richiesta di potersi associare – ha spiegato Perla – Cresce così la nostra rappresentanza in termini numerici e di pluralismo di soggetti. Un rinnovamento radicale che ci consente di esprimere un servizio di tutela completo, riflettendo una visione più attuale di salute».Nella prossima primavera sarà anche rimodulato il direttivo, con cariche sociali della durata di 4 anni anziché 3.
Il presidente Cirio è intervenuto ricordando la fondamentale collaborazione tra sistema pubblico e privato vissuta durante il dramma della pandemia. «Ci siamo trovati in emergenza e la disponibilità di tutti è stata decisiva, di questo vi ringrazio – ha dichiarato -. Sono convinto che la “testa” della sanità
debba essere pubblica, ma senza pregiudizi di carattere ideologico verso il mondo privato. Dobbiamo lavorare insieme per dare un servizio efficace ed efficiente. Il covid è passato, ma ha rallentato l’erogazione delle prestazioni di ogni tipo.
Ora tutto è urgente. Stiamo facendo sforzi enormi per rispondere ai bisogni dei cittadini e in questo la collaborazione con il sistema privato è essenziale. Il nostro obiettivo è rapportarci con la cittadinanza come abbiamo fatto durante le vaccinazioni: i cittadini devono esprimere il bisogno e noi dobbiamo soddisfarlo senza lasciarlo da solo alla ricerca di una soluzione. Siamo pronti a lavorare insieme per garantire il diritto alla salute».
Nel corso dell’assemblea si è inoltre parlato della necessità di poter superare i tetti di spesa, imposti dalla legge di bilancio 2012, per favorire il recupero delle prestazioni arretrate, e del ruolo della componente di diritto privato accreditato.