Trasporti più cari: i sindacati non ci stanno
Le tre segreterie: “L’ennesimo aggravio di costi scaricato sulle fasce più deboli”
ALESSANDRIA – “Apprendiamo dai giornali, l’aumento tariffario dei biglietti del trasporto pubblico locale, come risposta alle richieste di Amag Mobilità, all’adeguamento dell’inflazione: l’ennesimo aggravio di costi scaricato sulle fasce più deboli. Oltre alla modifica del sistema di pagamento per il parcheggio della città di Alessandria , con il passaggio da Neospark a Eisypark, abbiamo assistito all’aumento indiretto dei costi. Si passa dal pagamento effettivo della sosta ad una tariffa calcolata di mezz’ora in mezz’ora”. Così le segreterie provinciali di Filt e Spi Cgil, Fit e Fnp Cisl ,Uilt e Uil Pensionati mostrano tutto il loro disappunto in relazione alla situazione del trasporto pubblico alessandrino.
“Come se non bastasse, in questi mesi abbiamo assistito ad un servizio di trasporto pubblico cittadino pessimo, che ha spinto molti cittadini dei sobborghi e quartieri della città ad insorgere: fatto mai accaduto in passato, nemmeno nei momenti di crisi Atm – si legge in una nota congiunta – Ricordiamo l’episodio emblematico della soppressione, per un’intera giornata, delle corse importanti di collegamento ai paesi limitrofi, senza garantire neppure il servizio agli studenti, costringendo addirittura il sindaco a trasportare alcuni di essi, presso le scuole per attenuare il disagio creato volutamente da Amag Mobilità”.
E aggiungono: “Ci chiediamo per quale ragione l’adeguamento dell’inflazione non viene riconosciuto da parte di Amag Mobilità ai propri dipendenti: anche loro hanno avuto un aggravio di costi da sostenere in questo periodo. Una domanda ci sorge spontanea, quante di queste risorse pubbliche vengono reinvestite sul territorio per garantire un servizio dignitoso alla popolazione? Per ora, se analizziamo l’efficienza del servizio offerto in questi ultimi mesi prima del periodo estivo la risposta ci pare ovvia: quasi nessuna”.
Le tre sigle sindacali mostrano preoccupazione e pertanto hanno chiesto, “un incontro al Comune di Alessandria (siamo ancora in attesa di convocazione), perché i costi non possono essere scaricati sempre sulle fasce più deboli”.