Breve storia della Fulvius di Valenza
L'approfondimento del professor Maggiora
VALENZA – Nei primi anni del Novecento il fervore dei ritrovi parrocchiali ricreativi è molto intenso. Nell’oratorio di Valenza denominato “Circolo Cattolico Pio X”, nato da poco e già frequentato con gioia e spensieratezza da molti giovani, viene intrapresa un’ampia attività sportiva per appagare le esigenze dei ragazzi valenzani. Promosso dal generoso parroco mons. Giuseppe Pagella, nel 1908 viene creato un sodalizio sportivo che, richiamandosi all’antico e incerto nome latino di Valenza Forum Fulvii Valentinum, successivamente contraddetto, viene denominato “Società Ginnastica Cattolica Fulvius”.
La società sportiva ha come primo presidente Carlo Illario ed è guidata dal giovane e tenace viceparroco assistente dell’oratorio don Giovanni Battista Grassi, che sarà parroco dal 1926 e, più avanti, pregevole monsignore locale.
Il primo rallentamento dell’attività si ha con lo scoppio della Grande Guerra: molti giovani del club partono per il fronte e, purtroppo, alcuni di loro non faranno più ritorno.
Terminato il conflitto, si riorganizzano le fila, nell’illusoria speranza che tutto torni come prima, ma ben presto inizia il ventennio fascista, che ostacolerà ogni forma di associazione che non sia controllata dal regime stesso. Durante il ventennio, l’oratorio sarà più volte perquisito e saccheggiato poiché non troppo aderente al Fascio; per questo motivo il circolo sarà escluso dalle attività sportive federali e occorrerà agire quasi di nascosto per praticare certe esercitazioni.
Nonostante le gravi difficoltà del momento, questo è un periodo molto importante, perché inizia una nuova pratica sportiva, benamata fino ai giorni nostri: il calcio. I ragazzi dell’oratorio si riversano sempre più spesso nel cortile adiacente per correre dietro a un pallone. Il calcio diventa rapidamente lo sport dominante della società e i piccoli calciatori più abili nel cortile entrano nella formazione maggiore.
Muta pure la denominazione: la S.G.C. Fulvius diventa unicamente Fulvius. In ragione della contrarietà al regime, la squadra di calcio partecipa solo a competizioni di carattere zonale, affrontando formazioni delle località vicine. Si gioca in quasi tutti i giorni festivi nel campo sportivo valenzano o in trasferta. Fucina di tanti giovani calciatori, nelle squadre della Fulvius militano anche atleti di qualità, che poi, senza vincoli, si trasferiscono in società sportive che partecipano a campionati federali di un certo valore. È in questi tempi che nasce il Torneo Fulvius che sarà reiterato negli anni a seguire.
Alcuni giocatori degli anni Venti sono i seguenti: Annaratone, Bonzano I, Bonzano II, Chiesa, Colombo, Di Mauro, Ferraris, Gota, Lunati, Raselli e Robotti. In questi anni, l’impegno principale nella gestione della società proviene da Luigi Vaggi e da Giuseppe Colombo.
Nel 1930, la lista dei titolari della Fulvius Calcio è composta da questi atleti: Amisano, Annaratone, Cane, Caucia, Chiesa, Daniele, Ferraris, Montini, Morano, Pino, Sforzini e Vaiarelli.
Il 29 maggio 1931, Mussolini promulga il decreto di scioglimento dell’A.C. e del sequestro di tutti i circoli cattolici ad opera della polizia. Il giorno dopo, al Circolo Giovanile Cattolico Pio X, sede degli azzurri, vengono posti i sigilli alle porte d’ingresso e viene disposto lo scioglimento immediato e il sequestro dei materiali esistenti: una misura folle e sproporzionata, un pugno nello stomaco, anche se poi ci si abituerà anche a questo.
Come accade sempre in questi casi, il personaggio più esposto è il presidente del circolo, Luigi Deambroggi, passato simbolicamente quasi per le armi; di spirito profondamente cristiano, sarà un rilevante personaggio politico democristiano nel dopoguerra. Dopo la riapertura dei circoli cattolici nell’ottobre del 1931, prosegue con assiduità la pratica calcistica di squadre ristrette nel campetto interno in terra battuta lungo circa 40 metri (an t’la curt d’l’uratori), ma l’attività della società diventa sempre più frammentata fino alla sosta forzata della seconda guerra mondiale.
Dopo la liberazione, a Valenza arriva il giovane sacerdote don Pietro Battegazzore (Battegazzorre), che, coadiuvato da Luigi Bonzano e da Giuseppe Colombo, favorisce la ripresa della Fulvius. Si formano giocatori di valore quali Diana, Rosalia, Ficalbi, Torlasco, Coppo e Manenti. Nel 1949, grazie allo zelo di un giovane studente valenzano di medicina, Carlo Ceriana, la società viene in parte rifondata e prende il nome di Unione Sportiva Fulvius. Alla presidenza è nominato Luigi Illario, mentre il segretario è Franco Cassola. Un enorme impatto emotivo ha la scomparsa di don Pietro, colpito da un fulmine il 7 agosto 1950, mentre rientrava al campeggio con alcuni ragazzi della parrocchia dopo una gita sul monte Cervino.
Dopo la gestione Ceriana, negli anni Cinquanta il carico organizzativo passa a Giancarlo Re, coadiuvato da Mario Manenti e Paolo Staurino. Nella stagione 1956-1957, la squadra vince il campionato FGCI di Seconda divisione. La rosa dei giocatori è formata da Amelotti, Baiardi, Canepari, Cravera, Demartini, Genovese, Giordano, Javello, Lunati, Maggi, Maina, Miotto, Olivieri, Pagella, Raselli, Russo, Spalla, L. Staurino, P.Staurino e Zaio. Si gioca al campo comunale.
Nel 1955, la Fulvius affianca al calcio una nuova pratica sportiva, la pallacanestro. Il nuovo settore è curato da Bronchi, Assini, Picchiotti e Knecht, un gruppo avido di basket. Nel 1960-1961, il club di pallacanestro Sport Club Fulvius-Libertas, unificato l’anno prima, disputa il torneo di serie A, al campo comunale all’aperto. Ne fanno parte i giocatori valenzani Rigone, Mantelli, Balduzzi, Lenti e Pellizzari.
Nel 1958 viene effettuata la fusione delle due società calcistiche cittadine e, per le tre annate sportive 1958-1959, 1959-1960 e 1960-1961, la prima squadra di Valenza porta la denominazione Valenzana-Fulvius. Una convivenza rispettosa ma disfunzionale, con pochi successi e tanti pregiudizi.
Negli anni Sessanta il gruppo reggente è composto dal presidente Giovanni Cavalli e dai dirigenti Staurino, Manfredi, Cassola, Pagella e Manenti, assistiti dai sacerdoti don Giacomo Pasero e don Ezio Vitale. Al presidente Cavalli succede Vittorio Pareto. La premessa di fede non è ancora messa in secondo piano rispetto allo sport. L’inesauribile vivaio continua a sfornare giovani di ottima qualità, quali Pinato, Terrasi, Petrin e Barberis.
Il 23 settembre 1972 è una data cruciale per la Fulvius: con il nuovo presidente Ugo Pinto, viene inaugurato il nuovo campo sportivo in Regione Fontanile, poi intitolato a don Pietro. Il terreno è stato messo a disposizione dalla parrocchia del Duomo tramite il parroco don Luigi Frascarolo e alla realizzazione ha contribuito, in modo intuitivo e decisivo, il precedente consiglio direttivo presieduto da Vittorio Pareto. Enrico Pagani è il presidente dal 1973 al 1976; a lui cui succede Antonio Dini, che condurrà la società per ben 18 anni.
Aumentano gli atleti e le squadre: a fine anni Settanta, i tesserati superano i 200 e il vivaio si conferma una specialità assoluta, uno dei ritornelli più ricorrenti. Grande successo ha il torneo nazionale Clemente Morando, nato nel 1973 e riservato alla categoria allievi, poi affiancato dal torneo Carluccio Campese per la categoria esordienti nel 1978.
Dopo una scalata costante, nella stagione 1986-1987, la prima squadra, allenata da Gian Piero Oneto, ottiene la promozione in Prima Categoria e, dopo un periodo d’oro, nel 1991-1992 disputa il campionato di Eccellenza, conquistando il sesto posto nella classifica finale del girone B. La rosa dei giocatori è la seguente: Acquaviva, Battistella, Barisone, Bianco, Cugusi, De Giovanni, Francescon, Maccarini, Manfrin, Manfrini, Mason, Moretto, Rastello, Sacchi, Sardi e Venarucci. Il principale protagonista, però, è il coccolato mister Roberto Casone. Il presidente è Dini, i vice presidenti Balduzzi e Ricci e il segretario Mario Manfredi.
La stagione1992-1993 è quella più esaltante, poiché la Fulvius disputa il campionato Eccellenza, di cui fa parte anche la Valenzana. Il giorno della befana, 6 gennaio 1993, si disputa l’atteso derby, con gli spalti del Comunale gremiti, e i biacazzurri, allenati da Moro, sconfiggono i rossoblù per 3 a 0.
All’euforia degli ultimi anni segue l’avvilimento per la retrocessione del 1994-1995. Dini lascia la presidenza a Gilberto Preda. Prosegue il cammino nel torneo di Promozione e, nel luglio del 1997, avviene la fusione con la A.S. SAMP, anche se queste due società hanno poco in comune. La nuova società porta il nome di Unione Sportiva Fulvius/Samp, ha sede presso la Madonnina di viale Santuario e il nuovo presidente è Carlo Frascarolo.
Un calderone a cui si affianca anche la Valenzana per il giovanile, che prende il nome di Valenza Calcio, con tanto battage, molte contraddizioni e poco successo.
Dopo una cura dimagrante che impacchetta qualche giocatore senza riguardi, nella stagione 1998-1999 la prima squadra retrocede in Prima Categoria. Nell’estate del 1999, alla presidenza del sodalizio sale Mario Manfredi, il personaggio più significativo di questa società, che ne ha percorso tutta la storia dal dopoguerra e che ne ha incarnato l’anima. In questi anni, molti giovani del vivaio sono trasferiti in squadre professionistiche, quali l’Inter, la Juventus, il Torino, ecc.
Contro ogni pronostico, con la prima squadra formata da giovani targati Fulvius e con un giovane tecnico, nella stagione 2002-2003 si conquista il ritorno in Promozione, mentre nell’estate del 2004 viene eletto presidente Paolo Faraoni, a cui seguiranno diversi altri senza grandi ambizioni e con pochi guizzi.
In questo primo scorcio di secolo, il settore giovanile continua a prosperare e la prima squadra, rispettando i limiti, con logica e buonsenso, nel 2008 retrocede in Prima categoria per alcuni anni, per poi scendere in Seconda; ma, dal campionato 2017-2018, riappare definitivamente in Prima categoria con l’allenatore Fabio Borlini, che lascia il posto al titolato Gabriele Tosi dalla stagione 2018-19.
Nell’estate del 2020, Tosi abbandona la guida tecnica e la prima squadra viene affidata all’allenatore della Juniores Giuseppe Tinnirello, che all’inizio dell’ultimo campionato 2022-2023, dopo alcuni risultati sfavorevoli, cede la panchina al suo vice Matteo Buzio, che porta la squadra alla salvezza nel campionato di Prima Categoria 2022-2023, ottenuta non senza difficoltà.
Gli ultimi presidenti dell’Asd Fulvius 1908 sono i seguenti: dal 2018 Gian Felice Fortuna, accanto ai direttori Dario Pellicani e Fabrizio Pieroni, dal 2019 e poi nell’era covid Pasquale Casu. Infine la guida generale passa nelle mani del primo cavaliere Pieroni, ma in questi ultimi anni il patron della società e presidente onorario è stato Dario Cassini, che di recente ha manifestato l’intenzione di lasciare: lo stesso destino capitato a tutti i suoi predecessori.
Fra l’ieri e l’oggi, anche nel calcio i vecchi valori hanno ceduto il passo a un’indifferenza e a una petulanza senza scrupoli che hanno messo in difficoltà anche i vecchi leoni.
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