«Vi racconto la mia vita con il cancro, allietata dalla lettura e da una speciale tipologia di yoga»
La storia di Enrica Beltrami, 76enne alessandrina: «Ho scoperto questa pratica grazie al dottor Fusco. Incide sul benessere fisico e psichico di noi malati»
«La mia vita con il cancro? Sicuramente è complicata, non lo posso nascondere. Ma la lettura e il progetto ‘yoga della risata’ riescono in qualche modo a migliorare questa condizione ». La testimonianza di Enrica Beltrami, 76enne alessandrina, dimostra quanto certi elementi possano dimostrarsi utili per il benessere fisico e psichico dei pazienti impegnati a combattere una battaglia così importante.
«Nel 2017 – spiega la signora Beltrami – mi è stato diagnosticato un carcinoma di primo grado all’utero, asportato così come le ovaie attraverso un intervento che sarebbe dovuto essere risolutivo. Purtroppo però, nel giro di un paio d’anni, il cancro si è ripresentato e dopo un lungo peregrinare per ospedali è arrivata la nuova diagnosi: tumore di quarto grado, non operabile, trattabile solo con la chemio. Credo non si possa nemmeno immaginare lo stato d’animo di quel momento, impossibile da descrivere con semplici parole».
Nella fase più difficile
La vita cambia, stravolta radicalmente, con ansia e continue preoccupazioni che prendono il sopravvento. «Ho sempre lavorato fino alla pensione nel 2003, per poi dedicarmi alle mie passioni: i viaggi, il cinema, il teatro, le piccole gite. Tutto questo, alla luce della recrudescenza della malattia, era diventato impossibile, ma proprio nel momento più complicato ho trovato grande conforto nella lettura, unico hobby della mia ‘vecchia’ vita che sono riuscita a conservare, e nel progetto ‘yoga della risata’. Devo ringraziare il mio oncologo, il dottor Fusco, che mi ha parlato di questa splendida iniziativa: si tratta di esercizi di respirazione e di risate, a volte anche indotte, che hanno effetti positivi, scientificamente dimostrati, sul fisico di noi malati».
Ogni 15, 20 giorni
E poi, ovviamente, il beneficio è anche a livello mentale. «Gli incontri si svolgono al Giardino Botanico o al circolo La Casetta, io partecipo con mio marito, che è sempre stato al mio fianco durante questo percorso. Le riunioni avvengono ogni 15, 20 giorni e devo dire che si tratta di un’esperienza molto bella, che crea un’atmosfera positiva e rilassante. Durante gli anni della pandemia tutto è stato ovviamente molto più complicato, ma grazie al prodigarsi della dottoressa Maura Como e del dottor Fusco, siamo riusciti a sopperire sfruttando le potenzialità della tecnologia, in particolare grazie alla piattaforma Zoom. Certo, in presenza è tutta un’altra cosa, anche perché in tal modo si combatte la solitudine, che è una delle principali problematiche della condizione di noi malati oncologici».
Messaggio di speranza
Un messaggio di speranza, insomma, in un contesto che presenta tante, troppe criticità. «Al di là delle varie patologie – conclude Enrica – i continui tagli alla Sanità e la conseguenza carenza di medici hanno contribuito a complicare ulteriormente un quadro già caratterizzato da molte difficoltà. Problemi con cui tutti devono fare i conti, me ne rendo conto, ma che impattano ancora di più su pazienti come noi».