“Decision to Leave”: il gioco delle parti
«Uccidere è come fumare: solo la prima volta è difficile» Un detective coreano di Busan, Jang Hae-jun (Park Hae-il): professionale, preciso, cortese con il prossimo, ma afflitto dall’insonnia e da un rapporto di ...
«Uccidere è come fumare: solo la prima volta è difficile»
Un detective coreano di Busan, Jang Hae-jun (Park Hae-il): professionale, preciso, cortese con il prossimo, ma afflitto dall’insonnia e da un rapporto di coppia vissuto a distanza; una seducente donna di origini cinesi, Song Seo-rae (Tang Wei), misteriosa e ambigua vedova di un ufficiale dell’immigrazione molto più anziano di lei, trovato morto ai piedi di una montagna che stava scalando; altri omicidi irrisolti, cold case e persino una presunta eutanasia, praticata da Seo-rae alla madre morente.
Questi sono i principali elementi di “Decision to Leave” (Prix de la mise en scène a Cannes 2022) del regista coreano Park Chan-wook, uno tra i più influenti della sua generazione, divenuto famoso a livello internazionale tra il 2002 e il 2005 per la Trilogia della vendetta. Neo-thriller (o neo-noir) atipico, imprevedibile e sorprendente, figurativamente geometrico, “Decision to Leave” risente degli influssi dei grandi artefici del genere, da Hitchcock a De Palma, miscelando con sapienza e stile personale gli stimoli visivi e narrativi.
Pellicola della post-modernità (o, meglio, espressione di quello sfilacciamento semantico e sensoriale che già caratterizzava, secondo Gilles Deleuze, il cinema neorealista degli anni Quaranta), l’opera al nero di Park Chan-wook non ha destinazione né soverchio obiettivo se non quello di mostrare la splendida instabilità del reale, in cui nulla ha senso e anche i cosiddetti fautori dell’ordine si rivelano personaggi irrisolti.
Di fronte all’enigmaticità del mondo e degli individui nessuno è come appare, tanto meno la quieta Seo-rae, che di alibi convincenti ne ha da vendere: proto (o post) dark lady, ne rappresenta l’evoluzione tardiva, anch’essa pirandellianamente sospesa nella versione digitale di ciò che resta dei rapporti umani, tra gli squilli del telefono e i messaggi WhatsApp.
Un modo di comunicare che caratterizza anche la relazione tra lei e Hae-jun, cristallizzata entro un perenne stato nascente tanto vertiginoso quanto pietrificato dalle costrizioni del vivere e dalle parallele triangolazioni amorose. “Decision to Leave” è anche un mélo con echi alla Wong Kar-wai (“In the Mood for Love”, 2000; “2046”, 2004), ma più freddamente cerebrale nel cogliere l’impossibilità e la non compiutezza del sentimento.
«Tutto è iniziato da una conversazione a Londra con la sceneggiatrice Chung Seo-kyung, con la quale ho collaborato per parecchi film», ha raccontato il regista a “L’occhio del cineasta”, in occasione dell’uscita italiana. «In relazione alla storia, prima di quell’incontro avevo solo un paio di elementi in mente. Il primo è una canzone coreana intitolata “The Mist (Foschia)”, composta da Lee Bongjo, che amo da quando ero un ragazzo. Il secondo elemento è che desideravo girare un film che avesse come protagonista un detective dalla personalità simile a quella del mio detective preferito, cioè Martin Beck, protagonista della serie svedese di romanzi polizieschi. Volevo un detective che fosse gentile, tranquillo pulito, elegante. I due elementi si sono fusi nel corso della conversazione con la sceneggiatrice Chung Seo-kyung, e gradualmente la storia ha preso forma. “Decision to Leave” è una storia per persone adulte. È una storia d’amore ma è anche un poliziesco. Soprattutto ci tengo a sottolineare che è la storia di una perdita raccontata in modo che qualunque adulto possa capirla. Anziché trattarla come pura tragedia, ho cercato di aggiungervi delicatezza, eleganza e umorismo».
“Decision to Leave” è fruibile sulle principali piattaforme di cinema in streaming.
“Decision to Leave” (Heojil kyolshim)
Regia: Park Chan-wook
Origine: Corea del Sud, 2022, 139’
Sceneggiatura: Park Chan-wook, Chung Seo-kyung
Fotografia: Kim Ji-yong
Montaggio: Kim Sang-beom
Musica: Jo Yeong-wook
Cast: Park Hae-Il, Tang Wei, Lee Jung-hyun, Go Kyung-Pyo, Shin-Young Kim, Jung Young Sook, Seung-mok Yoo, Teo Yoo
Produzione: CJ Entertainmentù