Coldiretti: "Con i cambiamenti climatici, a rischio la produzione di miele"
In aumento le importazioni dall’estero: nel 2022 sono cresciute del 12%
Bianco (Coldiretti): "Innovazione tecnologica che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che le circonda"
Latte senza mucche? “Si tratta di prodotti farmaceutici“, risponde Coldiretti. E’ ‘Made in Israele’ la novità sul latte sintetico: ad annunciarla è proprio Coldiretti, in occasione della Giornata Mondiale del Latte promossa dalle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao). Per festeggiarla, Israele ha pensato di concedere alla società Remilk di vendere al pubblico i suoi originali prodotti lattiero caseari: si tratta di un’azienda emergente su scala mondiale, che si serve del gene della proteina del latte, che viene poi inserito in bioreattori per la crescita accelerata.
Gli italiani cosa ne pensano? Un’indagine condotta da Tecnè ha evidenziato pareri piuttosto scettici. Il 72% dei cittadini ha dichiarato che non mangerebbe mai cibi sintetici (o ‘a base cellulare’, come suggeriscono Fao e Oms). Il 10% sostiene che per la scelta servirebbero più informazioni: solo il 18% proverebbe.
Coldiretti: "Con i cambiamenti climatici, a rischio la produzione di miele"
In aumento le importazioni dall’estero: nel 2022 sono cresciute del 12%
Scettico anche il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco: “Quella che abbiamo di fronte è una diffidenza giustificata: si tratta di un’innovazione tecnologica che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che le circonda”. Prosegue il direttore, Roberto Bianco: “E’ un’esigenza che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale. Il ddl dovrà poi essere discusso e approvato in Parlamento: a questo proposito Coldiretti ha raccolto mezzo milione di firme, in oltre 2mila comuni. Spesso è stata deliberata l’unanimità: si tratta di una causa sostenuta da esperti e da partiti di ogni colore politico. Il nemico è un rischio per la sopravvivenza della Fattoria Italia, che vale oggi 55 miliardi di euro e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del tricolore a tavola”.