Alessandria e i rifiuti: cosa va e cosa no
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Lega all'attacco sulla partecipata: "L'intervento dell'assessore Perrone in Commissione è stato lacunoso e impreciso"
“Siamo molto preoccupati per il futuro del Gruppo Amag, su cui il sindaco Abonante e l’assessore Perrone creano confusione ad arte, mistificando i fatti. Forse per giustificare i nuovi aumenti della Tari alle porte, inaccettabili in un momento così delicato per tanti alessandrini”: parole di Mattia Roggero, capogruppo della Lega ad Alessandria, che ha partecipato alla Commissione Bilancio dedicata alla multiutility.
“Il Gruppo Amag è stato ‘ereditato’ in pessime condizioni dalla gestione Rossa-Abonante, nel 2017. Oltretutto il management scelto dal centrosinistra era ‘blindato’ da contratti in scadenza solo nel 2019 e ha quindi (mal) gestito di fatto la multiutility fino al 2019. Nel successivo triennio, dal 2019 al 2022, i nuovi amministratori hanno compiuto un mezzo miracolo. Sono stati pagati tutti i fornitori (centinaia di imprese del territorio, spesso a rischio fallimento per fatture scadute da anni) e le aziende del gruppo sono state risanate sul piano finanziario, tornando ad ottenere finanziamenti dal sistema bancario. Parliamoci chiaro, dopo la gestione del centrosinistra tutti i principali gruppi bancari italiani avevano del tutto chiuso i rubinetti, per mancanza di affidabilità”.
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Secondo l’esponente del Carroccio, “l’intervento dell’assessore al Bilancio in Commissione su Amag Ambiente non ci ha convinti, è stato lacunoso e impreciso. Il sospetto che si voglia soltanto sollevare fumo per giustificare i nuovi aumenti della Tari è molto forte e concreto. Per fortuna esiste una dettagliata relazione degli amministratori uscenti dell’azienda, datata 19 settembre 2022, che fotografa in maniera precisa la situazione di Amag Ambiente nel triennio 2019-2022. Al 31 agosto 2022 le disponibilità liquide su conti bancari erano di 6.707474,71 euro, mentre i debiti correnti verso fornitori scadenti a 30, 60, 90 e 120 giorni erano complessivamente di 1.187.786,95 euro. Il che significa che, pagando tutti i fornitori, rimane un saldo disponibile liquido banca di 5.519.687,05. Questi sono i numeri, al di là delle elucubrazioni dell’assessore Perrone”.
Non solo: “Quando poi l’assessore al Bilancio parla di aumento dei costi di gestione dell’azienda di oltre 2 milioni dal 2017 al 2022, dovrebbe tener presente che fino al giugno del 2018 l’azienda è stata amministrata dall’attuale presidente del Gruppo, espressione del centrosinistra, e lì si è registrato circa un milione di euro di aumento dei costi. L’assessore Perrone rivolga a lui la domanda, noi rispondiamo dell’incremento dei costi della produzione avvenuti nel periodo giugno 2018-dicembre 2021, con amministrazione di centrodestra. E questi sono i numeri: costo della produzione al 31/12/2018 13.564.000 euro; costo della produzione al 31/12/2021 14.524.000 euro; incremento dei costi 2018-2021 di 960.000 euro: costo personale + 460.000 euro pari al 5% del costo complessivo del personale, per rinnovo contratto di lavoro e incremento di 3 unità per nuovi servizi in Alessandria raccolta porta a porta del verde nei sobborghi, nuovi servizi nei 23 Comuni del Consorzio di Bacino come porta a porta raccolta rifiuti; noleggio mezzi + 370.000 euro dovuto alla alienazione/dismissione di mezzi immatricolati tra il 1992 e il 2006; costo acquisto materie prime, sussidiarie, di consumo + 130.000. L’incremento dei costi di 960.000 nel triennio 2018-20121 insomma è dovuto a nuovi servizi, nuovi mezzi di raccolta e incremento costi materia prima”.
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“Per rendere ancora più trasparente la gestione di Amag Ambiente, inoltre, si è passati da una gestione verticistica di una sola persona al comando (Amministratore unico) a una gestione partecipativa (Consiglio di amministrazione composto da tre persone, di cui due nominate dal Amag Spa e uno dal Consorzio di Bacino), senza incrementare i costi. L’assessore afferma inoltre che l’indebitamento di Amag Ambiente è cresciuto da 6 a 9 milioni di euro, ma non è vero: non si tratta di debiti, semmai del credito di quell’importo verso il Comune di Alessandria, dovuto a fatture che l’azienda emette mensilmente a debito del Comune di Alessandria per i servizi di raccolta rifiuti solidi urbani e servizi ambientali. Amag Ambiente cede il credito a un istituto di credito, per cui il debitore della banca non è più Amag Ambiente stessa, bensì il Comune di Alessandria. Se l’azienda non avesse avuto una sua liquidità cosa sarebbe successo… L’Amministrazione comunale gestita dal centrosinistra avrebbe dovuto essere maggiormente puntuale nel pagare le fatture emesse a suo carico nell’ultimo anno!”.
Roggero continua poi a fornire numeri, ricavati dalla relazione dei vertici aziendali dello scorso settembre: “Negli anni passati Amag Ambiente ha pagato residui di mutui contratti da amministratori nominati dal centrosinistra per 1.837.916 euro, e pagato quel mutuo l’azienda non aveva più alcun altro debito verso le banche. Questo ha permesso ad Amag Ambiente di contrarre un finanziamento bancario a medio lungo termine di 1.500.000 euro, con causale investimento per servizio di raccolta ‘porta a porta’ in sostituzione dei cassonetti stradali in tutti i 23 Comuni del Consorzio di Bacino, socio/azionista al 20% di Amag Ambiente. Finanziamento che verrà rimborsato dal Consorzio di Bacino ad Amag Ambiente, che a sua volta li verserà alla banca che ha concesso il finanziamento a medio lungo termine”.
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“Inoltre – prosegue – gli amministratori nominati dal centrosinistra hanno governato Amag Capogruppo e le società controllate non fino all’anno 2017, ma Amag Spa fino al 30 giugno 2019 e le controllate fino a novembre 2019. Nel 2020, considerato che il parco mezzi di Amag Ambiente era quasi tutto da buttare o quasi, si è provveduto ad alienare 28 mezzi immatricolati tra il 1992 e il 2006, dismetterne 36 immatricolati tra il 1997 e il 2006, noleggiarne 47 nuovi per effettuare i servizi di raccolta e trasporto rifiuti urbani. Diversi di questi sono elettrici”.
Infine, “il sindacato Flp Cse chiede legittimamente da settimane garanzie per i lavoratori di Amag Ambiente e chiarimenti sul futuro. Chiariamo allora, anche qui, che nel corso dei tre anni a gestione centrodestra c’è stata la massima salvaguardia dei posti di lavoro: i dipendenti dell’azienda era 168 nel 2018 e 173 a fine 2021. Ci uniamo alle richieste del sindacato rispetto alla decisione di non rinnovare numerosi contratti a termine, preferendo il ricorso a cooperative: quali cooperative, e individuate con quali criteri? E’ vero, come lascia capire il sindacato, che ci sarà un peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori? E con quali rischi per la loro sicurezza?”.
E, ancora, “che ne sarà della Smart city? Che fine ha fatto il progetto delle comunità energetiche che il Gruppo Amag aveva avviato tra il 2021 e 2022, coinvolgendo anche la Provincia di Alessandria? Quali sono le strategie del Gruppo per i prossimi anni? Girano ipotesi inquietanti di dismissione degli unici asset di reale valore, ossia le reti dell’acqua e del gas: cosa c’è di vero? Il sindaco Abonante e i suoi assessori devono delle risposte concrete non tanto alla Lega, quanto ai cittadini di Alessandria e ai dipendenti del Gruppo Amag”.