«Nuova lieve crescita dei casi. Alessandria, però, resta in discesa»
Le valutazioni del professor Bianchi, docente dell'Upo
A livello italiano trova conferma una risalita – per quanto contenuta – dei nuovi contagi ed è un fattore che sostanzialmente riguarda tutte le regioni, Piemonte compreso. Alessandria, invece, appare in controtendenza, nonostante la riduzione sia statisticamente poco significativa.
È quanto emerge dalle consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «assistiamo a una nuova fase di crescita, ma bisogna fare alcune distinzioni. In regione, per esempio, è molto forte la spinta di Torino, che contribuisce addirittura per il 62% dei casi, mentre sia noi che Novara superiamo l’esame. Ospedali? Numeri in lieve incremento, però senza nessuna criticità».
In materia di incidenza, al primo posto della graduatoria troviamo l’Italia (48 e più 29%), con Lombardia e Piemonte che seguono rispettivamente a 47 e a 46.
«Alessandria è invece più staccata – osserva il professore – e chiude il gruppo con 34, cui si deve aggiungere una riduzione pari al 2%».
Per quanto riguarda i numeri assoluti, il Piemonte sale da 1639 a 1944 contagi settimanali, quindi 305 in più e 278 di media giornaliera.
«Il tasso di positività è invariato al 6,3%, a causa soprattutto dell’aumento dei tamponi, che erano 3700 e diventano 4400».
Sul fronte del sistema sanitario, la crescita c’è ma è davvero minima.
«I ricoveri ordinari sono 46 in più, da 182 a 228, e il tasso di occupazione è al 3,5%. Parliamo di un dato che è tra i migliori dell’intero panorama nazionale. Considerazioni analoghe valgono anche per le terapie intensive, che sono 4 in totale e che presentano un indice di saturazione dell’1%. I decessi registrati negli ultimi sette giorni, invece, sono 4».
Chiusura come sempre dedicata ai numeri dell’Alessandrino, dove la situazione si conferma di assoluta tranquillità. «I contagi settimanali sono 143 contro i 140 dell’aggiornamento di martedì scorso: il calo è oggettivamente poco rilevante da un punto di vista numerico, ma assume rilievo se paragonato al contesto generale di crescita. I casi medi al giorno sono sempre 20, quindi pochi, e qualche giorno fa eravamo scesi fino a 19. Conclusioni? A mio parere serve sempre prudenza, il fatto che i primi numeri del Veneto indichino un calo rappresenta senza dubbio una buona notizia. Speriamo che arrivino, anche in Piemonte e in Italia, ulteriori riscontri».