“Deset u Pola”: una gara di cucina per risolvere i conflitti
A Danis Tanović, regista bosniaco premiato con la Palma d’Oro e l’Oscar nel 2002 per il suo “No Man’s Land”, tragica storia di due soldati nemici, uno serbo e l’altro bosniaco, che si ritrovano a convivere nella medesima trincea, è stata dedicata una retrospettiva, nel 2022, dal Bergamo Film Meeting, che in questo modo ha voluto rendere omaggio a un autore che ha saputo raccontare con grande incisività e forza negli ultimi decenni le contraddizioni di un’Europa dell’Est solcata da tragici conflitti intestini.
Pur essendo costretto – nel 1994, in seguito al peggioramento dello stato del conflitto – a lasciare Sarajevo per trasferirsi a Bruxelles, dopo avere abbandonato gli studi di regia, Tanović sceglie di continuare a testimoniare la barbarica realtà della guerra, trasformandosi da reporter di guerra per l’esercito bosniaco a documentarista e infine regista, tramite il brillante esordio del succitato “No Man’s Land” (2001).
Il racconto della drammatica condizione bellica e post-bellica proseguirà, poi, con pellicole quali “Triage” (2009), “Cirkus Columbia” (2010), “Death in Sarajevo” (2016, vincitrice del Premio della Giuria alla Berlinale), ispirata a un’opera del filosofo e giornalista francese Bernard-Henri Lévy.
Anche in quest’ultima fatica cinematografica, una commedia agrodolce ambientata a Sarajevo nel 2001, anno faticoso e incerto di pandemia, Tanović torna a raccontare le difficoltà quotidiane, di vita, di lavoro e, soprattutto, di relazione entro la dimensione sociale di un territorio che diviene emblema di un atteggiamento e una condizione generale dell’esistere, in un tempo difficile minato dalla paura della malattia come dal ricordo di conflitti mai sopiti.
Izo (Izudin Bajrović) e Enes (Branko Đurić, già tra i protagonisti di “No Man’s Land”) sono i proprietari dei due più rinomati ristoranti di Sarajevo specializzati in ćevapčići (chiamati anche ćevapi), delle particolari polpette speziate a base di carne tritate, molto diffuse nell’area balcanica. I due sono anche amici di lungo corso e il loro legame quasi fraterno è rafforzato dalla storia d’amore che coinvolge i rispettivi figli, Lana (Helena Vuković), appena tornata dalla Germania con in tasca un master in scienze gastronomiche, e Orhan (Kerim Čutuna), che – diversamente dalla fidanzata – coltiva il sogno di rimanere a Sarajevo per portare avanti l’attività paterna.
L’arrivo in città da Zagabria della celebre food blogger Gordana (Anja Matković), vera e propria star della rete, innescherà nelle due famiglie dei ristoratori e tra loro stessi una serie pressoché infinita di incomprensioni, sino a sfociare nella più accesa rivalità e in una culminante sfida culinaria all’ultimo cévapi, mentre ciascuno degli attori coinvolti avrà l’occasione di mettere a nudo il proprio animo, confrontandosi con verità a tratti scomode.
Tanović ripercorre con leggerezza e insieme grande consapevolezza gli anni centrali della pandemia in una Sarajevo che si conferma degna erede della sua storia in quanto crocevia di culture ma, allo stesso tempo, anche controverso contenitore delle memorie mai sfumate del conflitto balcanico che ha funestato l’Europa tra il 1991 e il 2001.
La recitazione ironica, naturalistica e insieme sopra le righe degli attori permette al regista di polarizzare la storia calandola nelle contrapposizioni che dividono la vecchia generazione tradizionalista rappresentata da Izo, in stretta consonanza con il futuro genero Orhan, e la nuova, che si esprime con la spinta creativa e vitale di Enes e della giovane Lana.
La consapevolezza raggiunta, alla fine, è quella di natura collettiva che ruota intorno ai concetti di condivisione, solidarietà, superamento delle diversità, volontà di scendere al cuore dei conflitti.
«Sono felice che il pubblico abbia l’opportunità di vedere il nostro nuovo film nei festival e nelle sale», ha dichiarato Danis Tanović. «È una commedia romantica su due amici ristoratori e concorrenti, ma in realtà molto legati e dipendenti l’uno dall’altro. Abbiamo girato durante la pandemia, i negozi erano chiusi, le persone dovevano stare distanziate le une dalle altre. Il film mostra Sarajevo da un punto di vista che trovo molto interessante e mette in luce quanto sia importante collaborare e non rinunciare ai valori veri – l’amicizia, l’amore, i rapporti di buon vicinato. Spero che il pubblico si diverta almeno un po’ e senta la bella energia con cui abbiamo fatto questo film».
“Deset u Pola – Una storia di vicinato non proprio amichevole” è stato presentato ai più importanti festival dell’Europa dell’Est e fa ora parte della rassegna itinerante “Al cuore dei conflitti” patrocinata dalla Federazione Italiana Cineforum e dal Lab 80 di Bergamo, in fase di svolgimento anche ad Alessandria.
“Deset u Pola – Una storia di vicinato non proprio amichevole” (Not So Friendly Neighbourhood Affair)
Regia: Danis Tanović
Origine: Bosnia ed Erzegovina – Turchia, 2021, 90’ (v.o. bosniaca / sott. in italiano)
Sceneggiatura: Danis Tanović, Nikola Kuprešanin
Fotografia: Damir Šagolj
Montaggio: Redžinald Šimek
Musica: Brano Jakubović
Suono: Samir Fočo
Scenografia: Sanda Popovac
Costumi: Ina Arnautalić
Cast: Branko Đurić, Izudin Bajrović, Helena Vuković, Kerim Čutuna, Almir Palata Prle, Anja Matković, Goran Navojec, Faketa Salihbegović Avdagić, Mirvad Kurić, Nermin Tulić, Boris Ler, Davor Domazet, Semir Krivić, Ermin Sijamija, Mediha Musliović
Produzione: Obala Art Centar, TRT
Distribuzione internazionale: Obala Art Centar