"Il nuovo ospedale? Progetto che deve essere realizzato"
Anche l'onorevole Enrico Costa (Azione) ha partecipato all'incontro pubblico organizzato da Italia Viva e Azione alla Canottieri Tanaro di Alessandria…
Lettera aperta dei dirigenti locali e regionali del movimento di Carlo Calenda: "Nessuna diversità di vedute con Italia Viva"
I referenti territoriali e piemontesi di Azione – tra cui anche il segretario provinciale di Alessandria Massimo Arlenghi, il vicesegretario regionale Giovanni Barosini e il segretario regionale Gianluca Susta – hanno scritto una lettera aperta sulla rottura del movimento con Italia Viva e Matteo Renzi.
«La Lista Calenda Azione-Italia Viva-Renew Europe ha rappresentato una nuova proposta politica concreta per molti elettori che, alle scorse elezioni politiche del 25 settembre, hanno voluto scegliere un’alternativa ai due poli, di centrodestra e di centrosinistra, con il faro delle culture politiche liberale, popolare e riformista – si legge nel documento – Il percorso intrapreso dalle due classi dirigenti e dai militanti è stato di assoluta condivisione sui territori, sin dal primo istante di campagna elettorale e lo è stato anche per le iniziative promosse sul territorio».
"Il nuovo ospedale? Progetto che deve essere realizzato"
Anche l'onorevole Enrico Costa (Azione) ha partecipato all'incontro pubblico organizzato da Italia Viva e Azione alla Canottieri Tanaro di Alessandria…
E poi? «Terminata la campagna elettorale, è stata riunita l’assemblea nazionale di Azione, in cui è stata deliberata la Federazione tra i due partiti, Azione e Italia Viva. Sui territori abbiamo costruito lo stesso percorso di condivisione politica, organizzando eventi e programmando iniziative congiunte, riscontrando un buon grado di favore dagli iscritti e dai simpatizzanti, favorevoli alla nascita in Italia di un partito che si rifacesse ai liberaldemocratici, popolari e riformisti europei e a Renew Europe».
Le cose però sono cambiate… «Negli ultimi giorni, abbiamo assistito a un’evoluzione della situazione politica che ha provocato non poco disorientamento negli iscritti di Azione, che hanno assistito alla rottura definitiva nella costruzione del “partito unico” con Italia Viva. A seguito di numerosi confronti con la Direzione nazionale (estesa ai segretari provinciali), con la Segreteria regionale piemontese (estesa ai segretari provinciali) e nei nostri consigli direttivi provinciali e a seguito di un ampio e proficuo dibattito interno, intendiamo porre le seguenti considerazioni di merito e di metodo».
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Ovvero? «Tra Azione e Italia Viva non esiste alcuna distinzione sulla linea politica. Alle elezioni politiche 2022 era stato condiviso un programma elettorale, suggellato dal voto di milioni di elettori, con l’intento di costruire un partito unico in vista delle elezioni europee 2024. L’assemblea nazionale di novembre 2022 ha approvato un percorso federativo con Italia Viva, propedeutico alla nascita del partito unico. Una volta avviato il percorso, sui territori si sono organizzati i comitati federativi congiunti che hanno visto organizzare eventi e iniziative condivisi e che hanno incontrato interesse e favore nella popolazione, in particolare nella fascia giovanile. La rottura di questo percorso è avvenuta senza aver consultato la base del partito e comunicando l’esito delle interlocuzioni con Italia Viva alla direzione nazionale a decisione già assunta».
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Cosa succederà ora? «La gestione comunicativa (social e mediatica) ha visto un continuo scambio di accuse tra i vertici dei due partiti, generando un effetto moltiplicatore dannoso per l’immagine di Azione, in quanto le argomentazioni non sono mai state di carattere politico e, a maggior ragione, incomprensibili alla base del partito e all’opinione pubblica, dimostrando, ancora una volta, che non vi è nessuna diversità di vedute sul merito della linea politica e programmatica del Terzo Polo. Il primo sentimento provato da tutti noi è stato un forte senso di disillusione verso la fine di un progetto politico in cui abbiamo fortemente creduto. Inoltre, si è generato un forte e sentito disorientamento tra gli iscritti, che non hanno condiviso le modalità con cui questa vicenda è stata trattata e a cui si deve sommare l’enorme difficoltà dei dirigenti provinciali nello spiegare ai nostri elettori i motivi illustrati. Il nostro impegno sul territorio verso la costruzione della “casa dei liberali, popolari e riformisti” continuerà a prescindere dalle ultime vicende politiche, e ci appelliamo agli organismi dirigenti di Azione affinché riprendano il dialogo con le forze affini, privilegiando i contenuti e gli elementi unificanti, per non disperdere il patrimonio culturale e politico che, con fatica, siamo riusciti a costruire in questi anni, mettendo insieme le migliori energie e i giovani, che, con dedizione e studio, si sono aggregati attorno al progetto».