Alla Gambarina una mostra dedicata alle ‘Legature antiche’
La collezione privata di Federico Iuli per la prima volta esposta al pubblico
La collezione privata di Federico Iuli per la prima volta esposta al pubblico
ALESSANDRIA – Appuntamento imperdibile quello di domani 2 aprile, alle ore 17, presso il Museo Etnografico C’era Una Volta: verrà infatti inaugurata la mostra “Legature antiche”. L’esposizione è il frutto della collezione privata di Federico Iuli, giovane studioso e appassionato d’arte che, dal 2017, con un interesse sempre crescente per quella che viene definita ‘la veste esterna del libro antico’, si è dedicato alla ricerca e alla riscoperta delle legature di pregio. Con un concerto del maestro Giorgio Vercillo, atto a contestualizzare le opere, e ampie curiosità tematiche, il pubblico avrà l’occasione di vedere da vicino libri provenienti da tempi e luoghi ormai lontani. Un viaggio attraverso le epoche e le diverse concezioni che il libro, in quanto oggetto di culto e di cultura, ha attraversato. La mostra, curata dallo stesso Federico Iuli, con allestimento di Giulia Bocchio, sarà visitabile gratuitamente sino al 30 aprile.
Ma cosa si cela dietro un gesto così specifico, ovvero il collezionismo? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato.
Federico bentrovato. Da dove nasce la sua passione per il libro antico, un oggetto d’arte così particolare e ricercato?
Da sempre ho dimostrato interesse per la storia e l’arte, così dopo la laurea in Beni Culturali ho cominciato a documentarmi sul settore del libro antico. Dopodiché il passo è stato breve e ho iniziato a collezionare, fino a specializzarmi nelle legature d’epoca, ovvero la parte esterna che custodisce l’opera. Nel libro antico ho trovato una fonte di ispirazione, in quanto solo oggetti di questo tipo riescono a trasmettere la sensazione di avere letteralmente la storia tra le mani.
All’interno del percorso espositivo il pubblico troverà preziose legature provenienti da epoche antiche e diverse fra loro, cosa può raccontarci a riguardo?
La mostra si concentra su un periodo storico importante per la realizzazione delle legature, ovvero dall’inizio del Cinquecento alla fine del Seicento. Sono esposte varie tipologie, per quanto riguarda decorazioni, dimensioni e materiali, che permettono di capire il processo e la qualità delle lavorazioni che il legatore e la sua bottega hanno eseguito. Nel particolare si sono voluti evidenziare i segni distintivi che permettono di ricostruire la provenienza di alcune opere, come iniziali, stemmi ed ex libris.
Quanto l’estetica dell’oggetto influenza la tua scelta? E quale peso ha il contenuto tematico interno?
La parte estetica è molto importante in quanto caratterizza la qualità e la raffinatezza di una legatura e quindi la sua scelta, spesso rivelando piccoli dettagli nascosti. Il contenuto, come nel caso della mostra in oggetto, è decisamente eterogeneo e spazia nei più svariati argomenti sia a livello umanistico che scientifico; proprio l’argomento dell’opera per la quale è stata realizzata la legatura spesso condiziona quest’ultima a livello di decorazioni e simbologia.
Cosa consiglia ai giovani collezionisti, qualora volessero intraprendere un percorso di ricerca (e studi) affine al suo?
Si dice che il collezionismo ampli la concezione del mondo, perché ci fa scoprire realtà che non conosciamo. La stessa cosa si può dire di un percorso di studi e ricerca che può portare ad appassionarti a un determinato settore. A chi si affaccia per la prima volta a questo universo, per lo più se si tratta di giovani, consiglio inizialmente di prendere confidenza con la vasta scelta di argomenti e terminologie che caratterizzano il libro antico. Sempre seguendo i propri interessi. E mai tralasciare il lato emotivo, il privilegio di poter possedere un’opera che chissà attraverso quanti proprietari e quali vicende è in qualche modo giunta fino a noi.