Emilia Scaglione, la ‘Mamy’ speciale a Ostetricia
I ricordi dell?ex collega Betty Campese: «Sempre dalla parte delle donne, delle quale rispettava le decisioni senza mai esprimere alcun giudizio»
«A Emilia Scaglione dovrebbero dedicare una via». Dice proprio così Elisabetta Campese, accompagnata dalla certezza di chi sa.
Ospedale di Alessandria, reparto di Ostetricia e Ginecologia. La Scaglione lo ha frequentato dal 1964 al 1996, prima come infermiera turnista, poi come referente. Erano i tempi del professor Garrone. Chi ha qualche capello bianco sa. Altri, probabilmente, avranno sentito raccontare.
Elisabetta Campese, detta Betty, dapprima ha lavorato con quella che era la sua collega più celebre, poi ne ha ereditato gli incarichi, pur con qualche distinguo dovuto ai cambiamenti che, nel corso del tempo, hanno caratterizzato non solo quel reparto ma l’ospedale tutto, diventato Azienda.
La notte di Capodanno
Emilia Scaglione la chiamavano ‘La Mamy’ e, dalle parti dell’Ostetricia, è difficile trovare un nome più appropriato. Sarebbe interessante sapere quanti bambini ha fatto nascere. Lo si può immaginare, tenuto presente che, attualmente, sono circa un migliaio l’anno. «E lei lavorava in tempi in cui la legge 194 (quella sull’interruzione di gravidanza, ndr) non era ancora in vigore, né i metodi anticoncezionali erano così conosciuti».
Tradotto: venivano al mondo più bambini di oggi. «Per certi versi, c’era una diversa concezione della vita – aggiunge la Campese – Però credo sia anche necessario ricordare che Emilia è stata sempre dalla parte delle donne, ha accettato ogni loro scelta, le ha guidate e sostenute, senza esprimere giudizi ma aiutandole con un’empatia fuori dal comune. È per questo, credo, che deve essere ricordata come persona splendida, all’avanguardia, vicina a chi stava vivendo un momento fondamentale della propria esistenza».
Particolare non secondario: ha fatto nascere tutti i figli delle colleghe. «Diceva: “Ci mancherebbe ancora che non ci fossi io quando voi venite in sala parto”. E questo è indice dell’amore che metteva nel proprio lavoro, oltre che della considerazione che aveva per noi».
Ma la Campese ricorda anche altro: «Una notte di Capodanno sarei dovuta essere di turno. Emilia mi chiese chi avrebbe lavorato, quella sera. Io le risposi: “Lo sai…”. E lei: “Ma va, festeggia tranquilla, che in reparto ci sto io”». Sarà una piccola cosa, ma significativa se ancora viene rievocata. Emilia Scaglione se n’è andata a maggio del 2002. Il marito si chiamava Faustino Gay, le figlie sono Giovanna e Anna. È grazie a loro che abbiamo la splendida foto che pubblichiamo in questa pagina.