Polveri sottili: Alessandria la peggiore città d'Italia
I dati nel documento "Mal'aria" presentato da Legambiente
Secondo il rapporto "Mal'aria 2023", la nostra città deve ridurre le concentrazioni d'inquinamento di Pm10 e Pm2,5
Legambiente boccia ancora Alessandria in materia d’inquinamento: le concentrazioni di Pm10 e Pm2,5 sono infatti ancora alte e, secondo quanto emerso dal rapporto “Mal’aria 2023” presentato questa mattina, andrebbero ridotte rispettivamente del 40% e del 55%.
Secondo l’associazione ambientalista, nel 2022 sono state 29 su 95 le città che hanno superato i limiti giornalieri di polveri sottili (Pm10), con Torino che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano con 84 e Asti con 79.
Alessandria ne esce come una delle dieci città più inquinate d’Italia con 63 giorni di superamento nella classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili alla data del 31 dicembre 2022.
Report Mal’Aria 2023: leggi qui
Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, la situazione è ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il Pm10, l’84% per il Pm2.5 e il 61% per il biossido di azoto (No2).
Polveri sottili: Alessandria la peggiore città d'Italia
I dati nel documento "Mal'aria" presentato da Legambiente
Per il Pm10, particolato prodotto in prevalenza dal riscaldamento, sarebbero solo 23 su 95 (il 24% del totale) le città che non hanno superato la soglia di 20 µg/mc. Secondo Legambiente, alcune città devono lavorare di più per ridurre le loro concentrazioni di inquinanti e adeguarsi ai nuovi limiti stabiliti dall’Unione europea, che entreranno ufficialmente in vigore il 1 gennaio 2030 (20 µg/mc da non superare per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5, 20 µg/mc per l’NO2). Limiti che tuttavia sono meno rigidi di quelli dell’Oms.
Report 2022 Mal’aria di Legambiente: faremo finta di nulla?
Lo spazio pubblico urbano andrebbe ridisegnato e reso a “misura d’uomo”
Quelle che devono impegnarsi di più sono Torino e Milano (riduzione necessaria del 43%), Cremona (42%), Andria (41%) e Alessandria (40%) per il Pm10; Monza (60%), Milano, Cremona, Padova e Vicenza (57%), Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%) per il Pm2.5.