Simone Dessì, il pugile in carrozzina: la sua storia in tv

Il 34enne di Vignole Borbera, che da quando aveva 21 anni è sulla sedia a rotelle a causa di un incidente sul lavoro, protagonista su Rai 3

VIGNOLE BORBERA — Il giovane atleta della paraboxe, Simone Dessi, sarà protagonista del nuovo programma di Raitre – “Il cacciatore di sogni” – condotto da Stefano Buttafuoco, nella puntata di questa sera, venerdì 27 gennaio alle 23.00.

La finalità del progetto televisivo è quella di imparare a considerare la disabilità come «una molla per inseguire i propri sogni e affermarsi nella vita» attraverso la presentazione di storie esemplari di riscatto e di rivincita con il destino. «Un racconto che accompagna i telespettatori nella vita di chi trasforma la disabilità in una grande spinta. Per, poi, non arrendersi, ma realizzarsi».

Un’irrimediabile lesione lombare diagnosticata all’età di 21 anni, a seguito di un incidente sul lavoro, ha ancorato per sempre Simone Dessì alla sedia a rotelle. Se la fisioterapia e un duro lavoro quotidiano, da un lato, mostravano qualche piccolo miglioramento riaccendendo nel giovane di Vignole Borbera un barlume di speranza, dall’altro, la depressione crescente e la solitudine come unico scudo al giudizio non tardavano a spegnerlo.

«La boxe mi ha salvato: mi sono sentito di nuovo vivo e fiero di me stesso dopo tanto tempo», racconta Simone, che oggi ha 34 anni, alimentando l’entusiasmo nella descrizione della sua “seconda casa”, la palestra, un luogo di uguaglianza, di solidarietà, di amicizia. Il suo sogno più grande, ormai, è quello di rendere il pugilato per disabili uno sport ufficiale a tutti gli effetti. Dalla caduta alla rinascita, dallo smarrimento alla riconquista di una vitalità che sembrava essere stata sottratta per sempre: tutti possono farcela, basta volerlo!

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