Quegli otto alessandrini sulla Concordia
Undici anni fa la tragedia all'isola del Giglio. Che cosa accadde
Ricorre oggi, l’undicesimo anniversario del naufragio, all’isola del Giglio, della Costa Concordia. Una tragedia che non si può scordare, per il numero di morti, di feriti e per le polemiche che investirono l’equipaggio, in particolare il comandante Francesco Schettino.
Quel fatidico 13 gennaio 2012, a bordo della nave erano presenti anche otto alessandrini: Patrizia Mensi e la mamma Luisa Fontana, Elena Oddone, Luciano (fratello di Luisa) e Davide Fontana.
In un’intervista rilasciata all’epoca al nostro giornale, si legge che per Patrizia Mensi era la sesta crociera mentre per la mamma Luisa, la prima. Forse la familiarità di Patrizia con gli ambienti, la aiutò nei momenti di maggior panico. Persero tutto: vestiti, soldi, chiavi di casa, documenti. Patrizia Mensi e la mamma erano a teatro quando la Costa concordia colpì lo scoglio. La gente cominciò a scappare ma Patrizia sapeva cosa fare: corse in cabina al primo piano per prendere il salvagente e, insieme al gruppo di alessandrini, riuscì a raggiungere il punto di ritrovo previsto per le emergenze. In realtà, il punto che dovevano raggiungere era sul lato che stava affondando: la scelta fu dunque uno sbaglio che, però, salvò loro la vita.
Il giovane ufficiale
Dunque, riuscirono ad essere fra i primi passeggeri a salire su quella scialuppa messa in moto da un giovane ufficiale, che si gettò in mare per farla partire. Così, arrivarono al piccolo molo accolti dagli isolani, poi ci fu il trasferimento a Porto Santo Stefano, quindi a Savona al terminal Costa e infine, il rientro a casa.
Sono trascorsi undici anni, dimenticare è certamente impossibile ma il tempo cura le ferite. Che sia stato il caso o la fortuna, per Patrizia e il gruppo di alessandrini il destino ha fatto il resto, regalandogli un’altra possibilità.