L’Associazione Sportiva S.A.M.P.
Un nuovo approfondimento sulla storia di Valenza
VALENZA – Alla fine degli anni Settanta, per opera del sacerdote Don Franco Farenga, la parrocchia S. Antonio Madonna di Pompei e la sua nuova chiesa sono un centro di incontro e una vera comunità sociale per tutti, soprattutto per quei giovani che si raccolgono attorno a essa con gioia e spontaneità, sacrificando i propri privilegi in favore dei poveri cristi e di chi teme di essere nessuno, nell’opulenza sovente miope di questa città. Spesso la bontà e la pazienza della parrocchia si alternano a sermoni incresciosi e a qualche mortificazione benevola, un paradigma esemplare per la troppa retorica buonista di oggi.
Qui la pratica sportiva si accompagna all’azione pastorale e, dopo un periodo di ristretta attività oratoriale, nel 1981 viene fondata l’Associazione Sportiva S. Antonio-Madonna di Pompei (S.A.M.P.), con presidente Pietro Acuto, che sarà tale per tutto il tempo in cui durerà il sodalizio, in modo efficace e rifulgente e, a suo modo, anche eroico.
L’associazione sportiva parte con tante scommesse e poche certezze, rivolgendosi ai due sport più popolari, il basket e il calcio, e non immaginando neanche nei sogni migliori i risultati che arriveranno di lì a qualche anno e le emozioni che trasmetterà alle persone.
Inizialmente c’è un gruppo di ragazzini che pratica il calcio giovanile, disputando i campionati provinciali del CSI. In questa fase si utilizzano i campi esterni anche nelle gare casalinghe e non esiste un allenamento programmato, ma si gioca tutti i giorni liberamente.
Dopo queste prime esperienze, si riesce a ottenere un campo sportivo in uso a Valenza situato in strada Ariara. Così, si partecipa ai campionati giovanili della FIGC. I calciatori in erba passano da venti a cinquanta e poi a cento. Molti sono ragazzi abbandonati dalle altre due società sportive locali, la Fulvius e la Valenzana, che bramano certi traguardi e trovano nella SAMP un aiuto per crescere attraverso la disciplina sportiva a squadre, in armonia con i coetanei e con il mondo che li circonda. Sono giovani che hanno una smisurata voglia di fare sport, ma sono consapevoli che per loro i riflettori della ribalta saranno spenti a che avranno solo l’applauso dei genitori, quello più importante.
La SAMP incontra molte difficoltà, ma queste temprano gli animi e spingono a proseguire lo stesso, appoggiandosi alla volontà e allo spirito operativo di tante persone. Sembra l’inizio di una favola, ma è la cronaca reale di un’avventura meravigliosa vissuta da atleti, tecnici e dirigenti, che spesso sapranno tramutare l’esultanza in felicità.
Nei primi anni la squadra di basket, capeggiata dal dirigente responsabile Danilo Pasquarelli, coadiuvato da Mario Robotti, è molto operosa. Nelle stagioni sportive 1984-1985 e 1985-1986, con l’entusiasmo della matricola, la formazione di pallacanestro partecipa ai campionati di Prima Divisione, il coach è lo stesso Pasquarelli, e nelle stagioni 1986-1987 e 1987-1988 ai campionati di Promozione, figurando bene sotto la guida tecnica di Roberto Annaratone. Più tardi questa disciplina prosegue solo a livello giovanile, principalmente col minibasket, sopravvivendo per lungo tempo con buoni risultati.
Il calcio non è da meno. Nell’annata sportiva 1988-1989 tre squadre sono impegnate nei relativi campionati FIGC: Under 18, Giovanissimi e Allievi. Questi ultimi, dopo essersi qualificati secondi nella stagione precedente, si aggiudicano il primo posto assoluto nel proprio girone. Tra gli allenatori e i collaboratori ricordiamo Flavio Minguzzi nell’Under, Pietro Acuto e Alberto Ferraris negli Allievi, Stefano Carusi, Adolfo Courrier e Fabio Forsinetti nei Giovanissimi. Tutti agiscono per sincera solidarietà e non per ritagliarsi qualche emozione fuori ordinanza.
Finalmente sul finire degli anni Ottanta, gli sforzi della dirigenza, che ha dovuto lottare su tutti i fronti, raggiungono l’effetto desiderato: un campo sportivo proprio. Sarà in via Oche, verrà titolato alla memoria di don Ezio Vitale e diventerà il luogo di appaganti o deludenti sfide calcistiche.
Non partecipare ai campionati di calcio per adulti è un dettaglio indifferente, essendo la società completamente indirizzata verso i giovani, cosa che la rende anche un importante un centro di aggregazione sociale per Valenza. Ai campionati di calcio, infatti, partecipano Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Under 18.
Negli anni 1990, 1991 e 1992 il quadro generale dei dirigenti e dei tecnici è il seguente: Don Franco Farenga presidente onorario, Pietro Acuto presidente, Alberto Ferraris vicepresidente, Enzo Milanese segretario. I consiglieri sono: Paolo Angelino, Danilo Barberis, Gianfranco Cigallino, Silvano Dini, Renato De Gaspari, Mario Finotello, Gianni Giacometti, Francesco Giordano, Tiziano Invernizzi, Giancarlo Loreggia, Albino Milan, Emilio Minchiotti, Ivano Salvucci, Giuliano Saviolo, Angelo Squarise, Tullio Vincoli, Pierino Zucchelli e Carmine Zurolo. I tecnici sono: Giancarlo Baggio, Pietro Acuto, Michele Piccioni, Francesco Giordano, Claudio Mazzucco, Vittorio Pirrone, Gianni Giacometti, Alessandro De Gaspari, Lino Naclerio e Rosario Esposito.
Nel 1992, grazie al suo vivaio, la società cresce e, con un po’ di fatica e qualche rinforzo, forma una squadra più adulta, che si appresta a disputare il campionato di Terza categoria senza grandi ambizioni. Allenata da Giancarlo Baggio, questa nuova formazione valenzana diventa in poco tempo una matricola terribile, che a fine stagione ottiene il passaggio in Seconda categoria con un irresistibile sprint che lascia indietro il Mirabello e il Torregarofoli, le due antagoniste più agguerrite.
Il bilancio del campionato di Terza categoria 1992-1993 è di 14 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte; le reti messe a segno sono 48 e quelle subite 18. L’affiatamento dei giovani del vivaio, composto da ben 5 squadre, e l’esperienza di giocatori quali Naclerio, Olivieri, Salmaso, Zuccolo e il bomber La Russa (14 reti) hanno reso irresistibile questa squadra, che si è mantenuta sempre ai vertici della classifica per tutto il torneo.
L’organico 1992-1993 è composto dei portieri: Olivieri e Ressia; dai difensori: Gardin, Lenti, Lepore, Paneri, Ricci, Sinigaglia e Specchia; dai centrocampisti: Canepari, Cantarelli, Naclerio, Salmaso, Scantamburlo e Zuccolo e dagli attaccanti Conte, La Russa, Pomesano, Russo, Saviolo e Soncin. Lo sponsor è l’Ottica Marinelli.
Al termine del torneo di Seconda categoria del 1993-1994, girone O, la SAMP risulta al quinto posto con 28 punti ottenuti in 26 gare, di cui 8 vinte, 12 pareggiate e 6 perse; le reti fatte sono 29 e quelle subite 23. È un ottimo risultato per una formazione che si presenta per la prima volta in un campionato regionale. L’organico del 1993-1994 è il seguente: Acuto, Beneventi, Cavestro, Ferraris, Ficalbi, Gardin, Guidi, La Russa, Lenti, Lepore, Massaro, Naclerio, Pavese, Salmaso, Sinigalia e Zuccolo.
L’annata sportiva 1994-1995 è la più rilevante dal punto di vista dei risultati e delle emozioni, è quella della promozione in Prima categoria. A volte una vittoria vale di più di molti altri risultati, perché quella vittoria rappresenta un ricordo comune, un’appartenenza collettiva, qualcosa tra la cronaca e il mito. Il campionato sarà difficile fino all’ultimo minuto e si concluderà con 38 punti ottenuti in 26 gare, 58 reti fatte e 35 subite. La SAMP è di un solo punto avanti alla seconda arrivata, Fubine, che viene superata in classifica nella penultima giornata, dopo aver dilapidato un vantaggio di punti considerevole. La rosa titolari della squadra è composta da Andreone, Baretta, Beneventi, Cantarelli, Cavestro, Conte, Gardin, Giolo, Guzzo, La Russa, Lenti, Naclerio, Nuzio, Salmaso e Zeme.
Il tecnico Giancarlo Baggio se ne va da vincitore: ha dominato un campionato di Terza (1992-1993), ha conseguito il quinto posto in Seconda (1993-1994) e ha vinto quest’ultimo torneo (1994-1995), portando la squadra nella seducente Prima categoria. Tra gli artefici del trionfo sempre il bomber La Russa e il decano Salmaso.
Dopo Baggio la panchina viene affidata all’esperto Piero Oppezzo, buon conoscitore di tattiche e di strategie, che per due stagioni sportive mantiene la prima squadra nella prestigiosa Prima categoria. Sono due anni complicati, con un bilancio scarno, un mercato ridotto, gli innesti quasi esclusivamente dal vivaio e la salvezza come traguardo, ma il calcio giovanile è sempre rimasto lo scopo principale della società, che forse ha inseguito un’impossibile purezza.
Dal 1994 la SAMP e la Valenzana (Valenza Calcio) sono accumunate dallo scopo di far giocare più ragazzini possibile, disputando diversi campionati e tornei provinciali e regionali.
Nel campionato di Prima categoria del 1995-1996 la SAMP si esprime dignitosamente, arrivando in decima posizione con 27 punti in 26 gare. Le vittorie sono state 6, i pareggi 9 e le sconfitte 11; 18 le reti realizzate e 32 quelle subite. I giocatori di questa squadra sono Barison, De Stefani, Gardin, Giolo, Guidi, Guzzo, La Russa, Lecci, Mason, Mazzucco, Mellusi, Naclerio, Raselli, Ravetti, Rigone, Salmaso, Tasinato, Trevisan e Vignolo.
La stagione 1996-97 è più difficile, con varie perturbazioni e la retrocessione come conclusione. Si finisce in ultima posizione con 23 punti, 6 vittorie, 5 pareggi e 15 sconfitte; i goal realizzati sono 19 e quelli incassati 38.
Nella vita di un sodalizio sportivo l’endemica assenza delle garanzie economiche costituite da sostanziosi proventi pubblicitari esterni avrebbe creato malumori e incertezze, ma ciò non è accaduto nella SAMP, dove gli ideali sono rimasti immutabili. Tuttavia certi principi stanno più in cielo che in terra e troppo moralismo fa male allo sport quanto l’immoralità. Inoltre a questi livelli, per quanto possa sembrare un paradosso, più un sodalizio sale e più rischia il collasso.
Al posto di conservare e restaurare, ma allo scopo di sollecitare un benefico ricambio, nel luglio del 1997, dopo un’attenta analisi della situazione locale, i consigli direttivi della U.S. Fulvius, presieduta da Preda, e della SAMP, presieduta da Acuto, deliberano la fusione delle due società sportive. La nuova società viene denominata Unione Sportiva Fulvius/Samp, una denominazione che resterà per diversi anni, sebbene una vera integrazione non sarà mai fatta poiché l’attività calcistica vera e propria sarà rimessa alla sola vecchia Fulvius, che più avanti diventerà ASD Fulvius.
La SAMP BASKET resterà in vita ancora per alcuni anni. Sarà qualcosa di fresco nel fantastico mondo dei più piccoli, una pratica sportiva ad assetto oratoriale, forse non troppo interessante da un punto di vista atletico e solo per il gruppo ristretto del minibasket, ma sicuramente tra le realtà più vere e preziose. Tutto ciò si deve all’abnegazione e all’entusiasmo dell’allenatore Gian Franco Viarenghi.
Nello sport ci si può sentire con la coscienza a posto anche dopo una rinuncia, se si è lavorato bene e al massimo delle proprie possibilità e quando si è certi di aver agito in favore della comunità, regalando incredibili emozioni e lezioni di vita a tanti giovani.
Per l’onore che meritano, vale la pena ricordare alcuni tecnici e dirigenti che hanno prodigato le loro energie alla SAMP, rivelandosi capaci di cogliere le esigenze di identità e di appartenenza dei giovani dell’epoca: Il presidente-allenatore Pietro Giorgio Acuto e il presidente onorario Delio Peroso; i vicepresidenti Franco Castellaro, Pierino Zucchelli e Ninetto Ferraris; i segretari Enzo Milanese e Tiziano Invernizzi; i dirigenti Francesco Giordano, Michele Piccioni, Albino Milan, Tarciso Scantamburlo, Mario Finotello e Renato De Gasperi; gli allenatori Gianfranco Mogni, Mauro Greppi e il dirigente-allenatore Nino Oppezzo.
Oggi, nell’epoca delle passioni spente, in cui tutti si sdegnano per la scomparsa di queste realtà del passato, ma in cui pochi hanno fatto qualcosa per salvarle davvero, ci coglie una sensazione di nostalgia e il rimpianto di un mondo ormai lontano, non solo per quanto riguarda lo sport.