Addio a Mihajlovic. In Tim Cup contro i Grigi
Si è spento pochi minuti fa. Nel 2019 gli era stata diagnostica la leucemia mieloide. Molto legato a Viganò
ROMA – “Di questa leucemia si vive o si muore?” La domanda l’aveva fatta Sinisa Mihajlovic quando i medici del Bologna gli avevano comunicato la diagnosi, dopo analisi emerse per un controllo fatto giocando a padel. Ha lottato tanto, ma oggi si è arreso.
L’ex tecnico di Toro, Bologna, Lazio e Milan, nato a Vukovar il 20 febbraio 1969, si è spento pochi minuti fa. Aveva legami forti con la nostra provincia, in particolare il rapporto con Sergio Viganò, conosciuto da giocatore – lo ho sempre considerato un suo ragazzo – e poi anche frequentato da tecnico: Sinisa ha partecipato spesso ad eventi della Luese e del ‘mago’.
Nella semifinale di Tim Cup 2015 – 2016, il suo Milan era stato avversario dell’Alessandria, sfidando il suo amico Angelo Gregucci e ci sono immagini che testimoniano quell’abbraccio e interviste in cui Mihajlovic sottolineava la stima per il grande percorso dei Grigi.
Le condizioni si sono aggravate a inizio settimana. Solo dieci giorni fa aveva partecipato alla presentazione del libro di Zdenek Zeman.
Lascia la moglie Arianna, cinque figli e un calcio che, da oggi, perde un grande protagonista.
Fra i ricordi anche quello di Stefano Venneri, speaker del Toro. “Ti ho voluto bene come a un fratello. Avevi sempre una battuta pronta e un sorriso”.