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Secondo il consigliere comunale, "il partito dovrà impegnarsi con ancora più determinazione per difendere e promuovere i diritti sociali e civili che qualificano una democrazia"
“In questa nuova fase politica, il Pd dovrà impegnarsi con ancora più determinazione per difendere e promuovere i diritti sociali e civili che qualificano una democrazia. Nelle attività di tutte le istituzioni pubbliche, quindi anche nel Consiglio comunale di Alessandria, come Democratiche e Democratici faremo il possibile per dare priorità all’impegno a favore dei diritti”: non ha dubbi Irene Molina – consigliere comunale del Partito Democratico e vicepresidente del Consiglio – dopo aver depositato, come prima firmataria, un pacchetto composto da due ordini del giorno e una mozione incentrati sul tema della garanzia dei diritti fondamentali.
Il primo Odg è a sostegno delle donne iraniane: “A partire da settembre scorso non cessa la lotta in Iran contro un regime totalitario che vuole negare la libertà e la garanzia di diritti fondamentali – spiega l’esponente ‘dem’ – Sono proprio le donne che si sono schierate in prima linea in questa battaglia e che stanno subendo violenze e soprusi, sotto gli occhi di tutto il mondo. Credo sia nostro dovere continuare a tenere alta l’attenzione e a sensibilizzare l’opinione pubblica, anche partendo dal Consiglio Comunale, esprimendo la nostra piena solidarietà a chi si batte rischiando la propria vita”.
Il secondo ordine del giorno, invece, è dedicato, allo ‘Ius Scholae’ e a una rapida approvazione della proposta di legge di modifica delle norme sulla cittadinanza italiana: “Un messaggio forte di giustizia e uguaglianza, perché chi nasce e cresce in Italia, e frequenta le nostre scuole, è cittadino italiano. Non può esserci un’interpretazione diversa di questa evidenza”, evidenzia la vicepresidente del Consiglio che, per sostenere questa posizione, propone pure di istituire una cerimonia pubblica, ogni 1° giugno in occasione della Festa della Repubblica, per tutti coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana, e che in questa occasione riceveranno un attestato personalizzato e una copia della nostra Costituzione. “Un gesto simbolico, ma con un valore intrinseco molto grande, per sottolineare il valore culturale e sociale dell’essere diventati legalmente cittadini italiani”.
L’ultimo atto presentato è una mozione per impegnare sindaco e Giunta a garantire una piena applicazione della Legge 194: “Nonostante siano passati 44 anni dalla pubblicazione di questa legge, è purtroppo ancora necessario ribadire che l’autodeterminazione e la libertà di scelta di una donna sono diritti fondamentali che non possono essere messi in discussione. – commenta Molina – Assistiamo quotidianamente, infatti, ad attacchi nei confronti di questa legge o interpretazioni distorte che vanno a minare lo spirito più profondo che sottende alle norme in essa inserite. In Piemonte la situazione è ancora più preoccupante dopo l’emendamento presentato al Bilancio di previsione 2022-24 della Regione, a guida centrodestra, da parte dell’assessore della giunta Cirio, competente in materia, che prevede, di fatto, l’erogazione di un contributo alle organizzazioni e associazioni pro-vita per convincere le donne a non abortire”.
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Ecco perché, aggiunge, “a fronte di questo, alla giunta Cirio pare non interessare la grave situazione dell’alto numero di medici delle strutture private che, obiettori di coscienza, rendono complicata, di fatto, la libera scelta delle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Per questo la mozione impegna anche il sindaco affinché richieda alla Regione Piemonte dati certi su quanti siano i medici obiettori di coscienza in servizio presso le strutture sanitarie pubbliche della città di Alessandria e quanto la loro presenza impedisca la piena attuazione della Legge 194″.
“Ringrazio la consigliera e vicepresidente Irene Molina per le proposte presentate – commenta invece il capogruppo Pd, Rita Rossa – I testi, che andranno in discussione, richiamano temi importanti sui quali la consapevolezza politica che le istituzioni, e i/le loro rappresentanti, possano svolgere un ruolo decisivo nella difesa e nella diffusione delle opportunità è fondamentale per creare coesione e fronte comune per i diritti. Auspico, per questo, che diventino patrimonio allargato, capace di travalicare i confini del Pd e della maggioranza. Il mio appello è rivolto alle donne, a cominciare dalle consigliere, perché sottoscrivano e sostengano queste proposte. Il lavoro che ci attende sarà quello della discussione in aula e contemporaneamente quello del sostegno nella nostra comunità affinché le voci di tante e tanti si sommino in un’unica forte richiesta”.