Cronologia storica di Valenza. Parte quarta
Quarto capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora
Prosegue il ciclo di approfondimenti del professor Maggiora
Cronologia storica di Valenza. Parte quarta
Quarto capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora
VALENZA – 1902. Il 13 luglio viene rinnovato il consiglio comunale, in cui sono eletti tutti i candidati liberali. Il 17 dicembre i fratelli Wright realizzano il primo volo con il primo mezzo motorizzato.
1903. L’Unione dei Liberali (Destra e Sinistra storica) ha circa un migliaio di aderenti nella zona; dal 25 gennaio, ha anche il suo giornale domenicale, L’Aurora Liberale gazzetta di Valenza. Nell’anno, l’agricoltura locale produce 12.000 quintali di frumento, 300 d’avena, 8.000 di granoturco, 10.000 di fieno, 20.000 di paglia e 80.000 di vino. Nell’anno gli immigrati sono 342 e gli emigrati 194.
1904. Muore Cesare Cunietti, che nel 1902 aveva donato oltre 100mila lire per la rete fognaria. C’è un grande sciopero generale. Le elezioni politiche di novembre sono un grande successo per la maggioranza governativa. Nel collegio di Valenza, il già deputato conte Lodovico Ceriana Mayneri sconfigge Alessandro De Giovanni (1871-1945) – sindacalista falegname, segretario della sezione socialista e fondatore della CdL locale – con 4.174 voti contro 2.292. A Valenza De Giovanni raccoglie solo il 39%, mentre Ceriana Mayneri il 61%.
1905. Il 18 marzo muore a Roma il deputato liberale conte Lodovico Ceriana Mayneri, a causa di un malore improvviso che lo coglie mentre difende i diritti della sua Valenza in seno alla commissione plenaria che discute il progetto della navigazione fluviale. Nell’aprile, con votazioni suppletive, viene sostituito dal socialista Giusto Calvi, che al ballottaggio ottiene in tutto il collegio 3.490 voti contro 3.234 del liberale Roncati e a Valenza 844 contro 497. Il 9 luglio si ripete la battaglia elettorale per il rinnovo di un terzo del consiglio comunale. I socialisti lasciano fuori dalla propria lista i candidati repubblicani e, pur includendo il neodeputato Calvi, ottengono solo due posti, mentre i liberali vedono eletti tutti i loro candidati e il liberale-agrario Luigi Vaccari (1868-1943) diventa sindaco. Inizia la costruzione dell’oratorio maschile, ora don Luigi Frascarolo. Il 4 giugno viene costituita in modo ufficiale la Cantina Sociale Cooperativa di Valenza. Il grande sciopero generale del 1904 ha un grande successo qui a Valenza: aderiscono quasi tutti i lavoratori, con cortei e manifestazioni.
1906. Giusto Calvi fonda e dirige La Scure, organo del partito socialista del collegio di Valenza, un periodico quindicinale che pubblica il suo primo numero il 17 giugno, grazie alla tipografia Battezzati. Un gruppo di impavidi giovani valenzani che praticano varie discipline sportive in cui prevale la ginnastica si attribuisce il nome di Unione Sportiva Valenzana.
1907. Nelle elezioni sostitutive parziali comunali del 13 luglio, i socialisti, mettendo a tacere gli esponenti più massimalisti e tralasciati i propositi di intransigenza, si alleano con repubblicani e democratici in una lista di maggioranza che ottiene 9 consiglieri contro i 2 dei liberali, alla deriva e prossimi ad affondare. Cambia la composizione del consiglio comunale, aumentano la litigiosità, la scortesia e la supponenza, si intensifica sempre di più l’anticlericalismo da parte dei socialisti e dei movimenti di sinistra convinti di rappresentare la porzione migliore. Viene realizzata la linea del tramvai – presidente della società è Pietro Caniggia 1879-1926 – diventerà elettrica nel 1914.
1908. Il 17 giugno muore Giusto Calvi. Viene eletto deputato il liberale Michele Ceriana Mayneri (1861-1930), che ottiene nel collegio il 58,5% e a Valenza il 45%. Scioperano molte categorie di lavoratori – fornaciai, filandiere e carrettieri – per ottenere aumenti salariali e la riduzione dell’orario di lavoro. Viene creato un sodalizio sportivo denominato “Società Ginnastica Cattolica Fulvius”, il cui promotore è il parroco mons. Giuseppe Pagella.
1909. Nelle elezioni politiche di marzo, il socialista Alberto Merlani, nato a Valenza nel 1855 ma residente a Torino, vince nel nostro collegio un secondo giro in parlamento contro i liberali poco affini Annaratone e Roncati, stravincendo a Valenza con il 74%. Il 19 agosto a Valenza nasce Mario Baiardi (1909-1972), il “bulino della Banca d’Italia”.
1910. Il 26 giugno si vota per sostituire gli 11 consiglieri comunali decaduti – 10 scaduti, uno defunto – di cui 9 per la maggioranza e 2 per la minoranza. Pochi prevedono il patatrac che sta per accadere: il trapasso definitivo dall’amministrazione liberale, da decenni ininterrottamente al potere, a quella socialista. I 1.371 elettori votanti, sui 2.295 aventi diritto, mandano in comune 9 popolari-socialisti, quasi tutti contadini e operai, e 2 liberali-costituzionalisti, facendo scendere a 12 su 30 la vecchia maggioranza. Viene eletto il primo sindaco socialista, Luciano Oliva. Fallisce il Banco Visconti, provocando un danno enorme all’economia locale. Il 10 luglio, a Valenza, si svolge un memorabile incontro di pugilato valido per l’assegnazione del titolo italiano professionisti assoluto, cioè di tutte le categorie senza distinzioni di peso; nell’avvenimento è designato il primo campione nazionale dei massimi, il genovese Pietro Boine. All’Ospedalino inizia la costruzione di due bracci laterali e si chiudono i porticati e i corridoi, dopo aver anche sub-alzato l’edificio: i posti disponibili, così, diventano un centinaio. La potente Camera del Lavoro di Valenza ha più di 800 iscritti alle varie leghe; nel 1904 ne aveva solo 265.
1911. L’Aurora Liberale esalta retoricamente Tripoli bel suol d’amore, simbolo dell’avventura coloniale italiana. Nel censimento risultano 11.372 residenti (abitanti 10.741) e 2.806 famiglie, ma nella realtà si presumono 12.000 abitanti e 3.100 famiglie. Le parrocchie sono due: S. M. Maggiore a Valenza città, con 9.919 parrocchiani, e S. Eusebio a Monte, con 822 parrocchiani. Le imprese sono 185 (da rilevazione censimento industriale del 30 marzo 1911 ne risultano 174) di cui 118 fino a 10 lavoratori (125 secondo il cens.ind.) e 67 con più di 10 lavoratori (47 secondo il cens.ind.). Nel settore orafo operano 46 aziende (43 secondo il cens.ind.) con 652 operai (613 secondo il cens.ind.). I tomaifici sono 18 e le fabbriche da scarpe 6, con 560 operai complessivi. Le fornaci sono 3, con 180 operai, mentre la filanda Ceriana ne ha più di 200. Il totale degli operai occupati nelle industrie locali supera ampiamente i duemila. Gli stipendi oscillano tra le 50 a 100 lire al mese, valore presunto di oggi 250/500 euro. Una bicicletta costa 600 lire, un sigaro 10 centesimi, un pacchetto di macedonia 35, il giornale 20, il pane 50 e lo zucchero 1,5 lire al Kg.
1912. L’Unione Sportiva Valenzana, composta due sezioni, una per il foot-ball e una per la ginnastica, partecipa alla prima vera stagione calcistica federale del 1912-1913. I pubblici esercizi sono una quarantina di cui 5 alberghi Croce di Malta, Leon d’Oro, d’Italia, Bue Rosso e Cappello Verde. Sono numerosi i bar – Sport, Roma, Calvi, Stazione, Mazzini, Teatro, Garibaldi, Verdi – le trattorie – Artigiana, Concordia, Nazionale, Trovatore, Del Popolo, Da Bugì, Vittoria – e circoli.
1913. Nelle elezioni politiche per la Camera dei deputati del 26 ottobre 1913, aumenta notevolmente il numero degli elettori; a Valenza da 2.266 a 3.382. Le donne dovranno attendere ancora più di 30 anni per poter votare. A Valenza i socialisti ottengono il 68,8% e i liberali il 31,2%, ma dal collegio esce vincitore il liberale Brezzi, con 5.972 voti contro 5.205. Il 23 maggio, a soli 27 anni, muore Sandro Camasio, commediografo e pioniere della nuova arte del cinematografo. Il 21 febbraio l’avvocato onorevole Alberto Merlani e il sindaco professore Luciano Oliva vengono nominati presidenti onorari dell’Unione Sportiva Valenzana; è riconfermato presidente il medico naturalista Vincenzo Gandini (1875-1958). Nel mese di novembre, dalla fusione delle varie società mutue – orefici, muratori, falegnami, artisti, ecc. – nasce la Società Generale di Mutuo Soccorso. Dai 678 soci del marzo del 1914, essa passerà ai 1.279 soci del marzo del 1920, svolgendo un’importante funzione economica, assistenziale, di solidarietà e d’istruzione.
1914. In un clima prebellico – la prima guerra mondiale scoppia a fine luglio – nelle elezioni comunali del 12 luglio i valenzani confermano la loro fiducia alla passata amministrazione socialista. Luciano Oliva è rieletto sindaco. Il 4 ottobre, a Valenza, nel debutto ufficiale e nella prima gara del campionato nazionale di calcio, i rossoblù della Valenzana sono sconfitti dalla Juventus per 9 a 0. Il 20 settembre debutta il periodico liberale L’azione, gazzetta quindicinale di Valenza, organo dell’Associazione Costituzionale Democratica, diretta da Luigi Raiteri.
1915. Da gennaio anche i cattolici hanno il loro giornale locale settimanale, il Corriere del Collegio di Valenza, altro fatto che configura il transito dalla vecchia classe politica liberale alle nascenti forze cattoliche. Ci sono numerose manifestazioni antimilitariste: il 18 maggio 1915, quando l’intervento bellico è ormai prossimo, in piazza del Municipio 3mila valenzani protestano contro la guerra, con in testa i consiglieri socialisti De Michelis, Ferraris, Mazza e Raiteri. Ma arriva il 24 maggio e l’Italia dichiara guerra all’Austria. Valenza, con un migliaio di giovani che si recano al fronte, alla fine avrà 139 morti, 36 mutilati e molti altri feriti o deceduti per le conseguenze. L’Azione sospende le pubblicazioni – l’ultimo numero esce il 30 maggio – mentre sulla Scure gli articoli sono censurati più volte e il giornale sequestrato. Il 25 novembre Albert Einstein presenta la teoria della relatività generale al mondo.
1916. Sebbene ci sia la guerra, a Valenza il lavoro non manca: i disoccupati che prendono il sussidio dal comune sono solo una cinquantina. Grazie alle commesse militari, crescono la produzione e i profitti dell’industria calzaturiera, sorgono due nuove imprese e le due precedenti devono allargare gli impianti; vanno a sommarsi a quelle che producono le tomaie giunte. Per l’industria orafa, invece, è quasi paralisi completa di ogni forma d’attività e vengono chiuse 37 fabbriche su 41.
1917. In un disordine collettivo e nella spirale dei prezzi, dal mese di maggio c’è un inasprimento dei rapporti tra i lavoratori e i datori di lavoro valenzani. La prima categoria coinvolta è quella dei lavoratori delle calzature, poi ci sono i pochi orafi rimasti, organizzati in una lega di resistenza caduta nell’irrilevanza, e, infine, le filandiere della ditta Ceriana, le cui condizioni di lavoro sono rimaste simili a quelle dell’Ottocento. Dalla rivoluzione russa, nasce l’Unione Sovietica.
1918. A marzo scoppia l’epidemia spagnola, che si scatena nella tarda estate e, con effetti drammatici, in autunno e in inverno, tirando avanti, seppure con un decremento, fino ai primi mesi del 1920. Il 4 novembre termina il conflitto, l’11 novembre per tutti i belligeranti. L’Italia è povera e distrutta. Valenza è segnata profondamente: la prima guerra mondiale ha strappato uomini validi dalle loro case e messo alla prova la sopportabilità umana.
1919. Ci sono scioperi in molte aziende locali: a marzo nelle ditte calzaturiere Melgara, Provera e Pavese e a maggio nella ditta orafa Genovese. Nel mese di dicembre c’è uno sciopero nazionale in un clima generale di disorientamento e di inquietudine: crescono le proteste e si accendono focolai di ogni genere con contrapposizioni politiche, ambiguità e contestazioni di piazza. A novembre sono indette le elezioni politiche con la novità dello scrutinio di lista e della rappresentanza proporzionale. Valenza non è più collegio, ma fa parte della circoscrizione di Alessandria. Non si elegge più un solo rappresentante. Nella nostra circoscrizione si afferma il partito socialista, che manda alla Camera ben 6 candidati, tra cui i valenzani Francesco Tassinari e Paolo De Michelis (1889-1961), nominato segretario del gruppo parlamentare socialista. A Valenza i socialisti ottengono il 67%, i popolari il 9%, i liberali il 12% e gli agrari l’8%. Sconfitti e attoniti, gli sterili liberali valenzani sono ormai allo sbando, al bersaglio ci sono ora i “pipilari”, amici dei preti e nuovi nemici dei “rossi”. Dal mese di giugno i popolari (detti, spregiativamente, pipilari) hanno la propria sezione e il proprio giornale.
1920. Il 22 maggio è inaugurata la Casa del Popolo, nel cui stabile, in via Pellizzari, è insediata anche la Società Generale di Mutuo Soccorso e la Cooperativa Operaia di produzione e lavoro. Il 26 settembre si vota per il comune e, oltre ogni previsione, l’esito elettorale conferma la forza dei socialisti: sono eletti tutti e 24 i candidati della lista. Stesso trionfo per il consigliere provinciale eletto Oliva – 1.699 voti contro i 578 di Vaccari a Valenza – che è poi riconfermato sindaco ma poco dopo si dimette e viene sostituito da Giuseppe Marchese. Nel mese di dicembre, nel corso di due animate assemblee, la sezione socialista locale, con segretario Alessandro Morosetti, definisce l’indirizzo per il XVII Congresso Nazionale del partito, che è massimalista unitario, senza scissioni, con adesione alla Terza Internazionale e alla mozione Serrati-Baratono. Emergono anche altre posizioni: quasi tutti i veterani sono per i riformisti di Turati e Treves, mentre un’esigua minoranza sostiene le tesi di Gramsci e Bordiga.
1921. Il 28 gennaio i socialisti valenzani tengono un’affollatissima assemblea generale per ascoltare la relazione dei rappresentanti Barge e Sacchi, reduci dal Congresso di Livorno svoltosi quello stesso mese, dove si è verificata una scissione con la quale i comunisti hanno abbandonato la sala e costituito il Partito Comunista d’Italia al Teatro San Marco, sezione italiana della Terza Internazionale. Ben presto alcuni socialisti locali escono dal partito e fondano il circolo comunista in via Magenta, che attrae subito quasi una cinquantina di aderenti. Nelle politiche del 15 maggio, che ammettono il partito fascista nell’arco costituzionale e lo riconoscono come insostituibile garante dell’ordine, a Valenza i socialisti ottengono il 55%, i comunisti il 9%, i popolari il 9% e il blocco il 26%. Francesco Tassinari è rieletto alla Camera. Durante la campagna elettorale da disperazione ci sono stati diversi tafferugli che costituiscono un’avvisaglia dei nuovi metodi. Il clima dei tempi diventa sempre più tragico, finché la sera dell’8 giugno, nei pressi del circolo comunista di via Magenta, un giovane squadrista alessandrino, Vincenzo Alferano, viene ucciso con un colpo di fucile da caccia durante una sparatoria. I camerati non si lasciano sfuggire l’occasione e scatenano una violenta reazione: viene distrutta la Camera del Lavoro, il sindaco e la giunta umiliati danno le dimissioni l’11 giugno e il Prefetto nomina commissario Pietro Farina, funzionario dell’amministrazione provinciale. Il valenzano Ercole Ferraris (1875-1969) è nominato segretario provinciale del partito comunista. Per consacrare il passaggio alla nuova era, il 10 luglio viene pubblicato il primo numero del settimanale locale fascista La Mazza, già diffuso disordinatamente dal 1919 e diretto per un certo periodo da Aldo Marchese. Viene costituito il Fascio valenzano, di cui Paolo Mantelli è il segretario politico e l’ex liberale Giovanni Merlani il presidente; inizialmente conta una sessantina d’iscritti. Un calciatore valenzano, Clemente Morando (1899-1971), esordisce in nazionale. Nel censimento, i valenzani risultano 10.564 e le famiglie 2.921. Sono solo 119 i disoccupati ufficiali: 75 calzolai, 9 orefici, 34 orlatrici e 1 impiegato.
1922. Benito Mussolini (1883-1945), incaricato di formare il nuovo governo, entra in carica il 31 ottobre con il consenso di clericali, liberali e conservatori. Dopo circa un anno di commissariamento, in un clima di malessere sempre più profondo, si tengono a Valenza le elezioni amministrative comunali (18 giugno), in cui i candidati sono solo fascisti e liberali. Viene nominato sindaco Luigi Vaccari, che nel 1926 diventerà il primo podestà di Valenza. Il medico Vincenzo Gandini fonda la Colonia Fluviale Valenzana, sistemata sulla sponda del Po. Una famiglia valenzana media ha un bilancio mensile di circa 300 lire, pari a circa a 500 euro di oggi, e un abile orafo guadagna più di 200 lire al mese.
1923. Ci sono 64 aziende orafe con 376 operai, 40 tomaifici-calzaturifici con 863 operai, 1 filanda con 147 operai (F.lli Ceriana ), 2 fornaci, 4 sarti, 5 panetterie, 3 alberghi e 2 banche locali. Nel mese di luglio si tiene un prestigioso congresso eucaristico e sono tante e importanti le conferenze ospitate nel salone dell’oratorio.
1924. Nelle elezioni politiche del 6 aprile, preparate e vinte dal listone fascista, anche a Valenza si verificano brogli, intimidazioni e interferenze, ma qui prevale ugualmente la lista socialista massimalista. Il valenzano Livio Pivano (1894-1976) è eletto alla Camera. Riscuote un grande successo la prima corsa automobilistica Circuito Città di Alessandria, poi Bordino, che transita più volte a Valenza. Il 2 febbraio nasce Luciano Lenti, un importante personaggio politico valenzano dal dopoguerra in poi.
1925. Inizia la dittatura fascista, che raccoglie le adesioni di vecchi politici locali che sembrano fuorusciti da un campo di rieducazione. Muore monsignor Giuseppe Pagella e gli succede don Giovanni Grassi. Nel censimento industriale a Valenza risultano 14 tomaifici con 202 addetti e 9 calzaturifici con 516 addetti. Le fabbriche orafe censite sono 80, con 466 dipendenti; ma altre fonti riportano 195 luoghi di lavoro orafo e 1.376 lavoratori orafi impiegati in fabbriche, laboratori o lavoranti a domicilio.
Anno 1925: statistica industriale delle oreficerie nel Comune di Valenza
1926. Il sindaco Luigi Vaccari è convertito in podestà; dal 1924 è anche presidente del consiglio provinciale. Il reddito pro-capite e il tenore di vita sono buoni per i tempi. Girano poche auto e qualche moto; il mezzo di trasporto più usato, anche per alcuni viaggiatori orafi, è la bicicletta. Nascono molte oreficerie a gestione familiare con modalità di lavoro sovente diverse dal passato.
1928. Il 16 gennaio il Prefetto di Alessandria scioglie le federazioni del PSI e del PC. Luigi Vaccari diventa podestà ad Alessandria e Mario Soave è nominato podestà di Valenza. Alexander Fleming scopre la penicillina.
1929. Il comune di Villabella, ormai irreggimentato, passa sotto l’amministrazione di Valenza, diventando una sua frazione, gli ultimi atti sono trasferiti al Comune di Valenza nel 1938. Il valenzano Dante Maria Tuninetti (1899-1978) inizia a cumulare importanti cariche nel Partito Nazionale Fascista.
1930. La filanda F.lli Ceriana è ormai giunta alla fine. L’industria della calzatura, invece, non ha cali.
1931. Il 30 maggio al presidente Luigi Deambroggi viene comandata la chiusura del Circolo Giovanile Cattolico Pio X nell’oratorio: la santa indignazione viene quasi ignorata dalla società locale. E’ costruita la sede della Società Canottieri Valenza, il cui realizzatore è Ettore Pavese.
1932. Nasce la nuova banda musicale dell’OND, Opera Nazionale Dopolavoro, diretta dal maestro Pagella, come la precedente banda cittadina. Nell’anno scolastico 1932-1933 alle elementari ci sono 754 alunni di cui 402 maschi e 352 femmine.
1933. Hitler è cancelliere del Reich. A una larga fetta della popolazione valenzana il regime fascista piace, seppur intollerante e prepotente, ma molti danno prova di obbedienza solo per fare bella figura. Il segretario del fascio locale è Mario Alberto Tuninetti.
1934. Il 25 marzo si svolgono le elezioni politiche senza contradditorio; diventano una votazione unanime per il regime che delegittima il pluralismo con il pretesto di difendere l’ordine nel paese. Sono ridotte a una farsa, se non a una tragedia: a Valenza, tra i tanti renitenti i no totali sono solo 7, individuati anche grazie alla trasparenza della busta in cui l’elettore deve inserire la scheda votata, esprimendo un si o un no alla lista proposta. Vengono costruiti i primi campi da tennis e la colonia elioterapica estiva si trasferisce dal fiume Po al campo sportivo. Le classi scolastiche della città sono le seguenti: 21 elementari, 3 di avviamento professionale, 5 serali di disegno, arti e mestieri. Luigi Vaccari è presidente della provincia per la seconda volta.
1935. Mussolini proclama la guerra d’Etiopia, si svolgerà tra il 3 ottobre 1935 e il 5 maggio 1936. I valenzani sono circa 12.000. Sembra non ci sia altra canzone che Faccetta nera. Diverse famiglie possiedono la grossa radio che costa circa 1.200 lire. Funzionano, ormai con il sonoro, il cinema Politeama Gervaso, quello estivo Mazzini e il Teatro Sociale. A Valenza si tiene il Congresso Eucaristico a cui partecipano ben 13 vescovi. Il concittadino Osvaldo Della Latta, nato nel 1914 e detto “Ratò”, prende parte al Giro d’Italia; è tra i principali corridori valenzani di tutti i tempi.
1936. Dopo aver conquistato l’Etiopia, guerra in cui sono state sacrificate 4 vite valenzane, il Duce fonda l’Impero. Il commissario prefettizio Rodolfo Saporiti subentra al podestà E. Pagella. Il 20 settembre, con una grande festa dionisiaca, viene inaugurato il mercato coperto.
1937. Inizia la costruzione del nuovo palazzo scolastico. La scuola elementare femminile è sempre situata in via Pastrengo e la maschile in via Carducci, congiuntamente alla scuola tecnica. Anselmo Ceva è il Podestà, agisce, come sempre, in continuità con chi l’ha preceduto.
1939. Inizia la Seconda Guerra Mondiale, che si combatterà tra l’1/09/1939 e il 2/09/1945. In questa fase iniziale l’Italia è ancora neutrale, ma subisce minacce incombenti. Il commissario prefettizio di Valenza è Eugenio Gatti e, dal 9 settembre, Luigi Vaccari. Lo stipendio mensile di un buon orafo è di 1.000 lire pari a circa 1.000 euro di oggi, molto più di ogni altro operaio italiano e come il sogno espresso da una canzone tanto in voga in quei tempi.
1940. Il 10 giugno una folla plaudente e inconsapevole inneggia a Mussolini che dichiara l’entrata in guerra. Valenza pagherà questa follia col sangue di molti suoi giovani: 78 caduti e dispersi in guerra e altri 23 nella lotta per la Liberazione. Il 21 ottobre, verso le ore 00,25 Valenza subisce un’incursione aerea con bombardamento da bimotori inglesi Armstrong Whitworth A.W.38 Whitley. Il 9 novembre, in un profluvio di encomi e diffusa presunzione di superiorità, viene inaugurato il grandioso complesso scolastico “Costanzo Ciano”, alla presenza del ministro dell’educazione nazionale Giuseppe Bottai. L’opera è costata 4 milioni di lire. L’edificio contiene le scuole elementari frequentate da 698 alunni, la scuola di avviamento professionale frequentata da 120 alunni, la scuola artigiana serale frequentata da 132 allievi e i rifugi antiaerei con una capacità di 1.200 persone.
Cronologia storica di Valenza. Parte sesta
Nuova 'puntata' del ciclo di approfondimenti del professor Maggiora