Cronologia storica di Valenza. Parte terza
Terzo capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora
Quarto capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora
Cronologia storica di Valenza. Parte terza
Terzo capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora
VALENZA – 1800. Con la vittoria di Marengo contro gli austriaci, i francesi ritornano a Valenza definitivamente.
1801. Tommaso Ricchini è il primo sindaco del nuovo secolo. Nel 1801 Valenza conta 5.432 abitanti, di cui 3.800 in città e il resto a Monte e in campagna.
1802. Napoleone annette il Piemonte alla Francia. Il monastero della SS. Annunziata viene soppresso e la chiesa è affidata alla confraternita di S. Rocco e S. Sebastiano; nel 1835 andrà ai Camilleri e nel 1866, per la seconda soppressione degli enti ecclesiastici, di nuovo alla confraternita di S. Rocco. Trainato dagli eventi, anche il monastero di Santa Caterina è smembrato e venduto a privati attraverso lotti; la chiesa viene addirittura adibita a magazzino.
1804. Napoleone Bonaparte si proclama imperatore. All’incoronazione di Parigi è presente una “comanda” valenzana composta dal colonnello della guardia Mazza e da Matteo Annibaldi. Nel palazzo municipale di Valenza è esposto un registro in cui i valenzani danno il proprio voto per l’elezione dell’imperatore: i sì superano la metà dei cittadini attivi risultanti nel registro civico.
1805. Napoleone Bonaparte, ora anche re d’Italia, ordina la demolizione delle mura valenzane risalenti al XIV secolo. Con supponenza e distanza siderale dal popolo, vari conventi, chiese e confraternite sono soppressi. Il cantone di Valenza fa parte del circondario “arrondissement” di Alessandria. Con una disposizione del 2 maggio, Napoleone ordina la distruzione dei fortilizi che costituiscono la cinta muraria, allo scopo di procurarsi il materiale per l’ampliamento della Cittadella di Alessandria.
1806. Muore a Bologna il costruttore meccanico valenzano Giacomo Visconti. Del Pero è il nuovo sindaco con maire aggiunto Annibaldi-Biscossi. Viene effettuato il trasloco delle salme dall’area cimiteriale vicino a Palazzo Pellizzari, in piazza Duomo, ad un luogo fuori porta Bassignana, il nuovo e definitivo camposanto.
1808. L’antico Borgofranco, grosso avamposto di Bassignana a nord del Po, scompare sommerso dal fiume. Ricostruito nel 1863, diventerà Suardi.
1810. Angelo Vacca e il figlio Luigi dipingono l’imponente salone di Palazzo Pellizzari con degli affreschi.
1813. De Cardenas è il nuovo sindaco. Nasce a Valenza Vincenzo Morosetti (1813-1887), un precursore dell’oreficeria valenzana.
1814. Abbattuto Napoleone, Valenza ritorna a casa Savoia. I consiglieri don Carlo Mario e don Gaspare Annibaldi Biscossi si recano a Torino a rendere fedeltà al sovrano. Il nuovo sindaco è Cordara Pellizzari.
1815. Termina il Congresso di Vienna e c’è il Patto della Santa Alleanza, che lascia spazio a rancori personali in città, con passati illuministi che sconfessano certi principi. Una tempesta perfetta, fatta di pregiudizi e isterie.
1817. Valenza è assegnata alla diocesi di Alessandria. La nobildonna Teresa Lana, vedova Grassi, lascia il suo ingente patrimonio per la fondazione di un ospedale per i poveri, l’Ospedalino.
1821. Ad Alessandria scoppia un’insurrezione carbonara che sconvolge il regno sabaudo, ma l’esaltazione della rivolta, effimera e transitoria, si scontra con la realtà delle sequenze storiche. Il medico rivoltoso valenzano Giuseppe Gervino viene condannato a morte in contumacia. Valenza subisce la restaurazione sabauda e l’insediamento di un presidio austriaco opprimente fino al 1823; la protezione militare imposta è di circa 600 uomini, custodi dell’ordine restaurato dal 1815, che, come sempre, grava sulle spalle dei contribuenti valenzani. Al momento, la popolazione valenzana è di circa 6.400 dimoranti, compresi i 500 di Monte, mentre Lazzarone ha circa 500 residenti. Menada è il nuovo sindaco. Nasce la Banca Ceriana.
1824. Dai registri della parrocchia di Valenza risultano 2.520 maschi e 2.426 femmine in città e 1.136 maschi e femmine nelle 145 cascine, per un totale complessivo di 6.082 persone. Le confraternite con chiesa sono San Bernardino, San Bartolomeo, SS. Trinità, San Rocco e San Sebastiano e San Giovanni decollato. Cassolo è il nuovo sindaco. A Valenza sono attive 6 filature di bozzoli.
1825. Francesco Caramora, che gestisce una bottega orafa nella via Maestra, ora corso Garibaldi, registra il primo marchio di oggetti preziosi ad Alessandria.
1829. In via Pellizzari è aperto il nuovo Ospedale Mauriziano, con 24 posti letto. Il nuovo sindaco è Taroni, che subentra ad Annibaldi nominato nel 1827.
1831. Il 26 dicembre il famoso scultore valenzano Giovan Battista Comolli (1775-1831) muore a Milano. Mario è il nuovo sindaco.
1832. Apre l’Ospedale degli incurabili (Ospedalino), eretto dal canonico Vincenzo Zuffi. Suoi generosi benefattori sono il capitano Filippo Seiderich, Amedeo Annaratone, donatore dell’area, e Teresa Piacentini-Zeme, che dona il suo intero patrimonio.
1834. Il sacerdote valenzano don Massimo Cordara Pellizzari lascia un ingente patrimonio di circa 700 mila lire e un grandioso palazzo ai poveri della città con la fondazione dell’ente morale Opera Pia Pellizzari, riconosciuto dal re Carlo Alberto con decreto del 24 agosto 1836.
1836. La contessa Del Pero lascia 60.000 lire sabaude per la fondazione di una casa d’educazione, l’Istituto Garessio Del Pero. L’11 marzo si spegne il ricco e generoso canonico don Massimo Cordara-Pellizzari. Scoppia un’epidemia letale di colera.
1839. Ha luogo una piena straordinaria del Po, che arreca danni gravissimi. Luigi Quaglia pubblica “Cenno Storico…Valenza”. Dopo un primo incendio, viene riaperta la chiesa di San Francesco.
1840. In politica domina la sovranità, con una retorica vecchio stile. Lorenzo De Cardenas (1791-1863) diventa sindaco. Prima di lui, Menada è sindaco nel 1833 e Annibaldi nel 1837.
1842. Il 5 settembre bruciano di nuovo il complesso religioso e la chiesa di San Francesco. A Valenza nasce Achille Grandi (1842-1892), un tipografo e giornalista.
1843. Il 29 maggio re Carlo Alberto (1798-1849), succeduto a Carlo Felice nel 1831, e il suo real seguito sono ricevuti dal sindaco Lorenzo De Cardenas, in carica dal 1840 al 1845. Fiero e superbo, in carrozza e in un bagno di folla, il re visita la città, l’Ospedale Mauriziano, quello degli Incurabili, l’Opera Pia Pellizzari e le fortificazioni demolite verso Po.
1845. Nasce a Valenza Vincenzo Melchiorre (1845-1925), un altro precursore dell’oreficeria valenzana. Termina la costruzione di Villa Pastore, realizzata sopra qualcosa di ben più antico ma di cui oggi non esiste traccia.
1846. È eretto il Santuario di Nostra Signora della Pietà. Il nuovo sindaco è Gerolamo Menada. Ha luogo un’eccezionale piena del Po che rompe gli argini e distrugge il ponte di barche.
1847. Re Carlo Alberto pone la prima pietra del ponte sul Po. Realizzato in pietra e laterizio, verrà ultimato nel 1850 e resterà solo ferroviario fino al 1887.
1848. A febbraio re Carlo Alberto preannuncia la Costituzione (Statuto). L’entusiasmo dei valenzani è grande: le persone scendono in strada con le coccarde tricolori, suonano le campane, cantano e festeggiano. Il collegio elettorale di Valenza, composto da 410 elettori, di cui 294 votanti, manda Bartolomeo Campora al primo Parlamento subalpino in qualità di deputato. Lorenzo De Cardenas è nominato senatore dal re sabaudo. A Gerolomo Menada succede, in veste di sindaco, Alessandro Cassolo. Queste vicende s’intrecciano con la più estesa rivoluzione che fa barcollare mezza Europa, il Quarantotto, e con la Prima Guerra d’Indipendenza che il Piemonte e perde contro l’Austria. Dopo la sconfitta di Custoza del 25-7-1848, Valenza accoglie i feriti, gli sbandati e gli infermi nel complesso degradato di San Francesco, dove oggi c’è piazza Verdi, mentre i feriti gravi sono ricoverati all’Ospedale Mauriziano. Reduce dalla disfatta di Custoza e dalla caduta di Milano, il 12/08/1848 il re Carlo Alberto fa sosta a Valenza; ora è affranto e incredulo, non più issato sul suo trono.
1849. Dopo la sconfitta di Novara, per due mesi Valenza conosce nuovamente l’occupazione austriaca in tutta la sua durezza. Al ballottaggio l’ingegnere Giacomo Pera viene eletto deputato del Regno di Sardegna. Il giudice mandamentale Giovanni Terraggio diventa sindaco.
1850. L’avvocato Riccardo Sineo (1805-1876) è eletto deputato del collegio di Valenza, ma opta per altro collegio. Nella Suppletiva è eletto Maurizio Farina (1804-1886). Alessandro Cassolo ritorna ad essere sindaco, sostenuto da un gruppo non particolarmente entusiasta verso il governo anticlericale piemontese Cavour – Rattazzi. Abbandonato per il culto dopo l’ultimo rogo, a San Francesco iniziano a funzionare le prime due classi femminili. I laboratori accreditati d’oreficeria presenti a Valenza sono tre: Giuseppe Conti, Carlo Merlo e Vincenzo Morosetti.
1851. Viene costituita la Società Artisti e Operai di Mutuo Soccorso. Il Comune accorpa la vecchia sagra-fiera di agosto di San Bartolomeo a quella religiosa di San Giacomo e queste due insieme prendono il nome esclusivo e duraturo di festa patronale di San Giacomo.
1852. L’Opera Pia Pellizzari apre un asilo infantile.
1853. Maurizio Farina è rieletto alla Camera del Regno di Sardegna.
1854. A Valenza il colera causa la morte di 72 persone (26 uomini, 40 donne e 6 ragazzi). Il Comune ha messo in piedi un lazzaretto. Il sindaco è Alessandro Cassolo, il direttore dell’ospedale Mauriziano è Luigi Sassi, il direttore dell’ospedale degli incurabili è Alessandro Pastore, il giudice è Stanislao Annovazzi, il parroco è don Domenico Rossi e il medico comunale è Felice Bocca.
1855. Il 25 luglio c’è una scossa di terremoto. In Crimea, i valenzani Gerolamo Chiesa, Gaspare Cavallero e Carlo Antonio Giordano si sono offerti per la patria in guerra. Il 12 gennaio a Valenza, nasce Alberto Merlani, avvocato repubblicano-socialista amico di Edmondo De Amicis: sarà eletto alla Camera dei deputati nel 1892 e nel collegio di Valenza nel 1909.
1856. Viene costituita la Società per la costruzione del teatro. C’è molto freddo e molta neve fino a fine marzo.
1857. Maurizio Farina è rieletto deputato; in seguito sarà senatore.
1858. L’avvocato Angelo Foresti è il nuovo sindaco. Si stampa il giornale settimanale “Bollente e Po”. La città ha circa 8mila abitanti.
1859. La Seconda Guerra d’Indipendenza inizia da queste parti, sul pont d’fer. Valenza è una delle linee strategiche difensive piemontesi, la frontiera di guerra. Vengono costruite difese a protezione del ponte ferroviario, mentre il ponte stradale di barche, collocato nell’attuale regione Vecchio Porto, è difeso da pezzi d’artiglieria. Tutta la riva destra del Po è occupata da 35 mila soldati piemontesi, fronteggiati, sul lato sinistro, da circa 100mila austriaci, che tentano invano di passare il fiume. Gran parte della popolazione ha lasciato la città e si è accampata al di fuori delle mura. Gli edifici sono stati trasformati in caserme e le chiese in stalle e magazzini. Il 4/05/1859 gli austriaci bombardano la città con batterie piazzate sul ponte ferroviario del Po. I nostri bersaglieri e i nostri artiglieri contrattaccano e riprendono il ponte, scacciando gli austriaci che, prima di allontanarsi, fanno saltare in aria due arcate; in questa occasione perdono la vita il capitano d’artiglieria Roberto Roberti, colpito in fronte da un cecchino, e il caporale Albini. Dopo aver rotto le porte, le finestre e i solai dei due casotti che si trovano all’estremità del ponte, gli austriaci fanno esplodere un pilone e le due arcate. Seguono altri danneggiamenti a boschi, prati, al ponte di barche e ai mulini sul fiume. Il 15 maggio 1859 Napoleone III arriva a Valenza, dove si trova la Divisione del generale Bourbaki; il Quartier generale piemontese con Vittorio Emanuele II è a San Salvatore. Nella battaglia di San Martino (Solferino) cadono i valenzani Pietro Ferraris, Luigi Mario (capitano), Giuseppe Annaratone, Luigi Garavelli, Giovanni Baudagni. In quella di Magenta Giovanni Cavalli e a Palestro Giovanni Francesco Beccaria.
1860. Pietro Paolo Camasio è nominato sindaco. Pier Carlo Boggio (1827-1866) è eletto alla Camera nel collegio di Valenza.
1861. Il 17 marzo viene proclamato il Regno d’Italia. A Valenza viene istituito un corpo di pompieri. C’è una solenne funzione religiosa a San Domenico in suffragio a Camillo Cavour. Viene aperta la Scuola serale elementare. È inaugurato il Teatro Sociale. Pier Carlo Boggio è rieletto alla Camera.
1864. L’illuminazione pubblica a olio vegetale dal 1828 viene sostituita con il petrolio.
1865. Il 10 maggio a Mugarone nasce Giusto Calvi (1865-1908), una delle personalità politiche più fulgide ed eminenti di Valenza. Viene promulgata la legge che regola le elezioni amministrative in tutto il Regno d’Italia. Accanto al consiglio comunale, eletto a suffragio ristretto su base censuaria, opera il sindaco, in carica per tre anni e nominato con regio decreto, e la giunta che è scelta tra i consiglieri eletti. È aperto il nuovo ospedalino ristrutturato. Il conte Luigi di Gropello Tarino (1833-1904) è eletto deputato.
1866. Il deputato già eletto a Valenza Pier Carlo Boggio, ufficiale della Guardia Nazionale, e il caporale valenzano Carlo Bonzano cadono gloriosamente durante la battaglia navale di Lissa. C’è un’agitazione elettorale del popolo che causa l’intervento dei bersaglieri e dei carabinieri di Alessandria e che si conclude con 27 persone incarcerate. A causa della legge sulla soppressione delle corporazioni religiose, i Somaschi devono lasciare le scuole. Il Comune decide di conservare il ginnasio e il convitto. Si forma un Comitato femminile finalizzato a raccogliere materiale in favore dei militari feriti.
1867. Felice Cassolo torna sindaco. Il colera miete vittime nei dintorni; a Valenza ci sono 24 ammalati, di cui 17 muoiono. Giuseppe De Cardenas viene eletto deputato: con i suoi natali, l’ascesa politica è stata agevole.
1868. Viene aperto l’Istituto Garessio Del Pero per l’educazione delle fanciulle orfane e povere di Valenza. Nasce Luigi Vaccari (1868-1943), un operoso politico locale.
1870. Viene istituito l’Ufficio telegrafico. Il ginnasio valenzano viene parificato ai regi. Giuseppe De Cardenas è rieletto deputato.
1872. Viene istituita una scuola tecnica. Si sviluppa un’epidemia di vaiolo. Nella stagione autunnale e in quella invernale ci sono continue piogge e inondazioni.
1873. Il deputato Giuseppe De Cardenas dona il busto di Napoleone I al Comune, opera dello scultore valenzano G.B. Comolli. Tutta la giunta comunale si reca ad Alessandria per i funerali di Rattazzi, secondo alcuni una sceneggiata per farsi notare; si suona la stessa musica, il trinomio Dio, patria, famiglia tiene banco. Vincenzo Melchiorre dà vita alla sua prima manifattura orafa.
1874. Le Suore della Carità, poi Sacra Famiglia, iniziano a esercitare.
1875. Pietro Cantoni (1818-1883) è eletto deputato nel collegio di Valenza. Il 30 agosto si abbatte un uragano eccezionale sulla città.
1876. L’avvocato Giuseppe Terraggio diventa sindaco. Cantoni si conferma deputato. Ci sono tante piogge e inondazioni.
1879. C’è una pioggia continua e una grande inondazione del Po.
1880. Cantoni viene riconfermato alla Camera.
1881. L’avvocato Carlo Annibaldi Biscossi è nominato sindaco. In Eritrea, verso la Dancalia, è trucidato il sottotenente di vascello valenzano Giuseppe Biglieri (1851-1881). È aperta la Fonte di Monte.
1883. Fedele Majoli (1838-1923) è eletto deputato. Terminano i restauri al Teatro Sociale.
1884. A Valenza nasce Teresio Grandi (1884-1981), politico, scrittore e tipografo.
1886. Da antica famiglia valenzana, il 5 novembre a Isola Della Scala, Verona, nasce Sandro Camasio (1886-1913), letterato, regista, commediografo e giornalista.
1887. A Palermo muore il capitano Gaspare Compiano. A Monte viene inaugurata la lapide al soldato Paolo Perrone (1865-1887) morto per le ferite riportate a Dogali. Ha inizio il raddoppio del ponte sul Po (creazione della sede stradale), il cosiddetto Pont d’fer. A Valenza ci sono 19 imprese orafe con 304 addetti, di cui 180 maschi e 124 femmine e, tra loro, una sessantina sono fanciulli. Il 23 febbraio si verifica una grande scossa di terremoto.
1888. Il numero dei consiglieri comunali di Valenza viene elevato da 20 a 30. Restano in carica per 6 anni, salvo un sorteggio per il rinnovo parziale che avviene ogni 2-3 anni. Il primo gennaio compare il Gazzettino di Valenza, di ispirazione social-proletario, che durerà solo 6 mesi. Il 19 agosto è pubblicato il primo numero della Gazzetta di Valenza, erede o ideale proseguimento un po’ acciaccato del Gazzettino; resisterà pochi mesi e nel peggiore dei modi.
1889. Nella prima elezione consiliare del sindaco si riafferma Giuseppe Terraggio. Viene chiuso il ginnasio e istituita la scuola tecnica. Il ponte di barche viene soppresso e sostituito con un porto natante, che sarà sempre più irrilevante. Il 24 febbraio, a Valenza, nasce Paolo De Michelis (1889-1961), operaio orafo dotato di notevole intelligenza e di un’indubbia superiorità: diventerà un esponente politico socialista nazionale.
1891. È inaugurato il monumento a Garibaldi, opera dello scultore valenzano Luigi Melchiorre (1859-1936). È sbocciata da poco l’industria delle tomaie giunte.
1892. Il conte avvocato Lodovico Ceriana Mayneri (1857-1905) diventa deputato. Vincenzo Ceriana è eletto sindaco. Sono della destra classica, conservatrice e tradizionalista. Viene stampato il primo numero del periodico socialista “Avanti – Gazzettino di Valenza”. Luigi di Gropello Tarino è nominato di nuovo senatore; lo era già stato nel 1882.
1893. Nasce la Società Valenzana Gas, con autofinanziamenti in cooperativa. L’erogazione partirà nel 1895. La giunta comunale con sindaco Vincenzo Ceriana delibera l’ampliamento del cimitero con l’aggiunta di una superficie uguale al primo nucleo cimiteriale.
1894. S’installa l’illuminazione pubblica a gas. La scuola tecnica è pareggiata alle regie. Il 3 giugno a Valenza nasce Livio Pivano. A causa della grande siccità si transita sul Po con i carri.
1895. A monsignor Domenico Rossi, parroco dal 1850 al 1895, succede don Giuseppe Pagella. Lodovico Ceriana Mayneri viene rieletto deputato.
1896. Nel disastro militare italiano di Adua in Abissinia muoiono i valenzani tenente-colonello Lorenzo Compiano, il maggiore Alessandro Bolla, Giacomo Tortrino, Vincenzo Cappelli, Carlo Prato e Bernardino Bisonte. Viene alla luce un altro periodico: il Gazzettino di Valenza Ffv.
1897. L’avvocato liberale Ferdinando Abbiati è eletto sindaco. I’autorevole deputato Lodovico Ceriana Mayneri è riconfermato nelle politiche. Entrambi incarnano il modello laico liberale.
1898. È inaugurato l’impianto di acqua potabile. Il 20 novembre a Valenza nasce Luigi Illario, un intenditore orafo che segnerà le sorti dell’economia della città nel secondo dopoguerra.
1899. C’è uno scossone politico in cui si tocca con mano la fame di potere e la sete di ripicca. Dopo le elezioni amministrative parziali, a seguito dell’insuccesso, il sindaco Ferdinando Abbiati si dimette, ma viene riconfermato quasi forzatamente per contrastare una certa deriva repubblicana-socialista.
1900. Il deputato uscente Lodovico Ceriana Mayneri viene rieletto con un margine meno alto.
1901. Iniziano i lavori per la fognatura che termineranno nel 1902. Con regio decreto del 20 gennaio, il comune di Lazzarone cambia nome in Villabella, corrispondente alla Villa Vittoria edificata nel Settecento. Nel censimento del 10/02/1901 i residenti a Valenza sono 11.688. Viene fondata la sezione valenzana del Partito Repubblicano. Si è temporaneamente ridotto il settore orafo; a Valenza ci sono due tomaifici, tre fornaci, una filanda, due aziende produttrici di botti e diverse altre non orafe.
Cronologia storica di Valenza. Parte quinta
Prosegue il ciclo di approfondimenti del professor Maggiora