Alessandria dice addio a Franco Stradella
Classe 1941, è stato parlamentare di Forza Italia per quattro legislature
Se n'è andato un personaggio eclettico. Il rosario si terrà mercoledì alle 20.30 a Quattordio, funerale giovedì alle 15.30
ALESSANDRIA – Quando, durante una piuttosto concitata assemblea della Democrazia cristiana, un compagno di partito, al culmine di una lite, gli disse: “Ti aspetto fuori”, Franco Stradella mica si scompose. Senza alzare la voce gli chiese semplicemente: “Quanti siete?”. Gli altri risero, la baruffa finì così. Democristianamente, verrebbe da dire.
Che Stradella, morto nella notte a 81 anni, fosse un campione di battute è questione piuttosto nota. La sua verve è stata soffocata dalla malattia, che lo tormentava da un po’. Tre mesi fa ha lasciato Quattordio, il suo paese, per essere ospitato nella casa di riposo di Quargnento. E qui è spirato.
Il rosario si terra mercoledì alle 20.30 a Quattordio, dove giovedì alle 15.30 ci sarà il funerale.
Alessandria dice addio a Franco Stradella
Classe 1941, è stato parlamentare di Forza Italia per quattro legislature
Con Stradella se ne va uno dei personaggi simbolo della politica alessandrina, tra un secolo e l’altro, tra una repubblica e l’altra. Tra la Dc, primo amore, e Forza Italia, con ovvio passaggio dal Pdl. Il curriculum termina con “parlamentare della 16esima legislatura”. Debuttò alla numero 13, fronte Montecitorio.
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In precedenza è stato molte cose, a cominciare da imprenditore nel settore dell’edilizia, insieme al compianto fratello Piero. Dai cantieri alle istituzioni il passo è stato sufficientemente breve. E’ diventato presidente dei Costruttori edili, poi numero uno della Camera di commercio di Alessandria. A lui si deve, tra l’altro, il trasferimento dai locali di via San Lorenzo a quelli dell’ex seminario in via Vochieri.
Nel 1997 si candidò a sindaco di Alessandria e perse contro Francesca Calvo (il centrodestra era spaccato): si accontentò di fare il consigliere comunale. Gli andò male anche la scalata alla Provincia, sconfitto piuttosto sorprendentemente da Paolo Filippi nel derby tra ex Dc. Però, se gli si chiedeva di derby, lui certamente raccontava delle sfide calcistiche tra Felizzano, il paese in cui nacque nel 1941, e Quattordio, dove ha sempre abitato e della cui squadra ha fatto pure il presidente. Oppure, derby per lui voleva dire Milan-Inter, coi colori nerazzurri da sostenere senza alcuna remora. Alcune delle battute di repertorio gli derivavano dal suo essere supertifoso.
Quattordio, per lui, è stato un pezzo di cuore. “Non solo è stato consigliere comunale, ma si era anche battuto per la realizzazione della circonvallazione – ricorda il sindaco Alessandro Venezia – Riuscimmo anche a ottenere un milione di euro, che fummo poi costretti a restituire perché non si sono mai trovati i soldi mancanti per realizzare l’opera”.
L’ex sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio (“40 anni di politica con Franco”), lo ricorda per la vivacità del pensiero, la brillantezza, la militanza nel ‘Grande centro’, il gruppo che qui aveva come riferimento Renzo Patria e, a Roma, Amintore Fanfani.
Stradella lascia la moglie Luciana e i figli Gianluca e Corrado.