Ospedale: il sondaggio descrive una realtà felice, ma c’è chi nega
La raccolta delle opinioni, su base volontaria, sarebbe avvenuta tra marzo e maggio 2022
«Francamente del sondaggio non so nulla. Chi polemizza, comunque, ci dà stimoli per migliorare ancora e per investire in efficienza».
Il direttore dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, Valentino Alpe, chiude le porte alle polemiche nate a seguito della diffusione dei risultati di un’indagine dalla quale si evince che l’Azienda ospedaliera è nella “top 10” delle migliori realtà in cui lavorare.
A premiare la struttura alessandrina sono stati i suoi stessi dipendenti che l’hanno lanciata in graduatoria insieme al Policlinico Gemelli e al Policlinico Umberto I di Roma, all’Ospedale Maggiore di Milano, all’Irccs San Martino e al Gaslini di Genova.
Gli elogi e le critiche
L’elenco delle Aziende col più alto livello di soddisfazione dei propri dipendenti in Italia è contenuto nella classifica Italy’s Best Employers 2023, redatta da Statista. All’indagine hanno partecipato oltre 22.500 lavoratori in tutt’Italia. La raccolta delle opinioni, su base volontaria, è avvenuta tra marzo e maggio 2022, attraverso il sito del ‘Corriere della sera’.
La pubblicazione della notizia non è passata inosservata. Se da un lato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, si è complimentato col direttore Alpe («un prestigioso risultato, che dimostra come la qualità di una struttura sanitaria si misuri non solo sul piano professionale, ma anche sulla capacità di valorizzare il capitale umano»), dall’altro non pochi dipendenti (anche attraverso i social) hanno espresso perplessità, chiedendosi anzitutto chi sono i loro colleghi che hanno partecipato alla consultazione: «L’avranno fatto soltanto gli amministrativi, perché è impensabile che un medico o un infermiere si dica soddisfatto» è la sintesi.
Un sindacalista ha poi sottolineato: «Parecchi medici, quindi figure che comunque hanno un certo peso in Azienda, scappano in cerca di per posti più appetibili, per non parlare della carenza cronica di infermieri. Mancano perfusionisti, ginecologi e cardiologi. Al Pronto soccorso si ricorre ai gettonisti, i fisioterapisti vanno via…». Poi c’è chi la mette sull’ironia: «E noi che non c’eravamo accorti di essere tra i più soddisfatti d’Italia». E infine c’è chi parla di “fake news” e chi dubita delle «facoltà cognitive degli intervistati».
«Impegno continuo»
Naturalmente arrivano anche commenti dall’utenza, che sottolinea carenze ormai croniche, a cominciare dai tempi di attesa. Il direttore Alpe non si scompone troppo: «In una realtà come la nostra, con 2.500 dipendenti, è impossibile che non ci sia qualche voce contraria, anche se i più lavorano a sostegno dell’Azienda. Noi continueremo a impegnarci, come sempre fatto, tenendo in considerazione le critiche».
Verso la Liguria
Sulla fuga dall’Aso, il direttore precisa: «Conosco personalmente il caso di due medici che si sono trasferiti in Liguria. Lo hanno fatto per scelta di vita, non per critica nei confronti del nostro Ospedale. Anzi, uno di loro era molto rammaricato dal doversene andare».