Cronologia storica di Valenza. Prima parte
Per le numerose richieste, pubblichiamo una cronologia storica frazionata in parti che saranno pubblicate in momenti diversi.
Il secondo capitolo dell'approfondimento dello storico Pier Giorgio Maggiora
Cronologia storica di Valenza. Prima parte
Per le numerose richieste, pubblichiamo una cronologia storica frazionata in parti che saranno pubblicate in momenti diversi.
VALENZA – 1230. Prima in Germania e ora in Italia sorgono due potenti fazioni: i guelfi e i ghibellini. I primi sono fedeli al papa e i secondi all’Imperatore. Valenza è devota alla Chiesa e al suo capo.
1238. Sconfitti i comuni della lega antimperiale, Federico II di Svevia (1194-1250) sottomette anche Valenza.
1259. Ricompare la peste nella nostra zona sempre più disperata.
1268. Come tutto il Piemonte e la Lombardia, Valenza viene resa contribuente da Carlo d’Angiò re di Napoli e Sicilia (1225-1285): c’è una duplicazione degli uffici preposti con ufficiali delegati sotto il controllo del re. A Valenza nasce Beato Gerardo Cagnoli.
1278. Guglielmo VII Marchese del Monferrato (1240-1292) viene nominato capitano di guerra e signore militare di uno svariato numero di città, tra cui Valenza.
1286. Nella zona si verifica una considerevole carestia di prodotti agricoli e viene a mancare soprattutto il vino e la biada.
1290. Durante la lotta contro i Visconti, Guglielmo di Monferrato è fatto prigioniero dagli alessandrini e Valenza, confusa e irresoluta, ritorna ad autogovernarsi.
1309-1310. Il papa Clemente V trasferisce la sede pontificia ad Avignone. Valenza, Alessandria e Casale sono controllate dal re di Napoli Roberto d’Angiò il Saggio.
1311. L’imperatore Enrico VII sottomette la Lombardia, mentre Valenza e Alessandria resistono e lo combattono, rimanendo devoti al re Roberto e soffrendo molti danni.
1314. Scoppia una terribile pestilenza e una grave carestia.
1315. Mentre Alessandria, Tortona, Pavia e altre città si danno a Matteo Visconti, signore di Milano, Valenza e Asti restano fedeli al re Roberto e al pontefice.
1316. Il nuovo papa francese Giovanni XXII (1249-1334) si dimostra bendisposto verso i valenzani, a lui molto devoti e avversi ai suoi nemici.
1318. Valenzani, alessandrini e altri collegati guelfi vanno in soccorso a Genova assediata da Matteo Visconti e da altre città ghibelline.
1319. Dopo aver occupato Valenza, Simone della Torre (Torriani d’Asti) devasta la Lomellina affinché l’esercito di Marco Visconti abbandoni l’assedio ghibellino di Genova per difendere il suo territorio. A contrastarlo e a sconfiggerlo è Luchino, il fratello di Marco, entrambi figli di Matteo Visconti.
1321. Da Avignone il papa Giovanni XXII manda il suo legato cardinale Bertrando del Poggetto (1280-1352) ad assistere le città guelfe. Dopo una breve sosta ad Asti, egli dimora in permanenza a Valenza, dove, oltre a trattare con inviati e governanti, processa in contumacia i Visconti, scomunicando Matteo Visconti, i suoi figli e gli adepti. Lo scaltro e cinico cardinale eleva la chiesa parrocchiale collegiata a Duomo (1322-1324). A Valenza sono presenti a sostegno le truppe del condottiero Raimondo de Cardona, siniscalco papale e generale delle armi pontificie, che compirà vari disastri nelle località vicine. I borghi di Lazzarone e Monte sono distrutti e incendiati dal Cardona, cosa che fa sempre volentieri senza pietà e senza motivo.
1322. Il 6 luglio, nei pressi di Bassignana, ha luogo una battaglia tra le forze papali-angioine del Cardona e Marco Visconti.
1322/1332. Viene eretto il convento di San Francesco e una nuova chiesa, vicino alla primitiva, in onore del santo. Questa è molto più grande e ha una grandiosa architettura semigotica. Il suo generoso fondatore è Giovanni Aribaldi.
1327. Con un poderoso esercito, Ludovico il Bavaro (1282-1347) scende in Italia contro gli amici del papa e aggredisce la zona valenzana senza impadronirsi della città. Valenza si governa come una sorta di repubblica, versando tributi ai Visconti milanesi.
1339. Locuste, fame e peste spopolano la zona.
1342. Nel convento di Palermo muore il valenzano Beato Gerardo Cagnoli, un laico francescano celebre per santità e miracoli. Alcune fonti attribuiscono la morte al 1343 o al 1345. Il religioso dell’Ordine dei Frati minori ha condotto una vita di dura penitenza e di preghiera, secondo gli ideali di stretta povertà evangelica, di aspra mortificazione e di ritorno alla purezza originaria della regola francescana.
1343. Il papa francese Clemente VI (1291-1352), riceve gli ambasciatori di Valenza andati a ossequiarlo a Milano.
1347. Per sottrarsi alle vessazioni di Luchino Visconti, il 19 giugno i rappresentanti di Valenza giurano fedeltà al marchese Giovanni II del Monferrato nella piccola chiesa di San Giorgio situata fuori Valenza. Monte, infeudato dai Paleologi ai Cattanei nel 1305, viene consegnato temporaneamente al distretto di Valenza nel breve periodo monferrino, mentre con Lazzarone, un’altra piccola terra conficcata ai limiti, sorgeranno sempre liti e difficoltà.
1348. Arriva la peste nera, una delle più grandi catastrofi della storia europea con 50 milioni di morti e con implicazioni smisurate. La campagna valenzana si spopola, sale il costo della manodopera, si preferisce l’allevamento a certe colture e solo la produzione di vino si mantiene costante.
1355. La terra di Lazzarone è descritta nella conferma che l’Imperatore fa al Marchese del Monferrato.
1358. È l’anno del tradimento dei valenzani Lancia e Franceschino Bombelli/o e Pieruccio Annibaldi/o. Con la lusinga di una possente quantità di denaro pari a 6.000 fiorini d’oro, sono traviati per far conquistare la città ai Visconti, ma il piano è malriuscito.
1360. Muore padre Antonio da Valenza dei Frati Minori. È stato vescovo di Gaeta, legato alla corte dei re d’Aragona e inviato pontificio in Armenia e Grecia. I valenzani Lancia, il figlio Franceschino Bombelli/o e Ferruccio Aribaldi/o, sono condannati alla decapitazione, che ha luogo ad Asti, per aver congiurato con lo scopo di consegnare Valenza a Galeazzo II Visconti.
1369. Un terremoto distrugge molte abitazioni: provoca sgomento, trepidazioni e vari morti.
1370. Sotto Giovanni II Paleologo (1321-1372) marchese di Monferrato, Valenza, che conta quasi tremila dimoranti, rassegnata e sospinta dalla paura e dagli stenti, al termine del suo primo e vero ignominioso storico assedio durato dieci mesi, deve assoggettarsi ai Visconti di Milano, come già Alessandria e gran parte del Piemonte meridionale.
1374. Si diffondono una nuova pestilenza e una nuova carestia. Condannati dalla natura oltre che dalle devastanti guerre.
1375. Gian Galeazzo Visconti (1351-1402), figlio emancipato di Galeazzo, è nominato Signore del luogo.
1392. Gravato da troppe gabelle, il popolo valenzano inferocito e con la bava alla bocca sprigiona i vecchi rancori e la voglia di rivolta in una spontanea sommossa di piazza contro i Visconti e in un incendio distrugge tutta la documentazione presente nel palazzo comunale, privando la città di ogni fonte storica del passato. I valenzani vengono castigati e costretti dal duca a costruire un castello o rocca.
1395. Gian Galeazzo Visconti (1351-1402) acquisisce il titolo di duca di Milano e i rappresentanti di Valenza si recano lì a giurargli fedeltà, soggiacendo ai suoi interessi.
1396. Muore Bartolomeo De Stanchis (Stanchi), il primo parroco di cui esista memoria nell’archivio parrocchiale. Vengono rinnovati gli statuti capitolari della chiesa valenzana, diocesi di Pavia, scritti in carattere gotico su pergamena.
1397. Per ordine di Gian Galeazzo Visconti vengono pubblicati i nuovi statuti di Valenza, che regolano la vita politica, amministrativa, commerciale, sociale e religiosa dei cittadini/sudditi; è anche un vero e proprio codice penale. C’è un altro grande terremoto nella zona.
1404. Morto Gian Galeazzo, un suo generale, Facino Cane (1360-1412), si appropria di alcune città, tra cui Valenza. Sarà un tiranno tracotante e feroce.
1412. Muore Facino Cane a Pavia. Valenza resta sotto il dominio di Filippo Maria Visconti (1392-1447), fratello di Giovanni Maria, che è assassinato. Dal municipio viene eretto l’ospedale dei Pellegrini in via Maestra, ora corso Garibaldi.
1420. Il passaggio del duca di Mantova in guerra contro Genova causa molti danni alla nostra città.
1422-1425. Una peste terribile riduce ulteriormente la popolazione, già decimata dagli scontri bellici. La popolazione ora è composta di circa un migliaio di famiglie — 3.500-4.000 abitanti.
1431. Alcune religiose di Maria SS. Annunziata fondano un monastero. Per la costruzione di forte Caracena, nel 1697 questo sarà trasferito presso l’ospedale in Porta Po, dove sarà costruita anche una chiesa. Francesco Sforza invade il Monferrato e nella sua corsa conquistatrice distrugge Lazzarone, Mirabello e Pomaro.
1440-1443. Sono annate caratterizzate da un freddo intensissimo e da nevicate abbondanti.
1442-1443. Si dipana una lunga vertenza per delimitare il confine tra Valenza (ducato di Milano) e San Salvatore (marchesato del Monferrato). È la fascia di territorio che dalla regione di Astiliano va sino alla regione Anda, attraverso le frazioni di Frescondino e Valparolo.
1446. Filippo Maria Visconti (1392-1447) dona il feudo di Valenza al nipote Giacomo Visconti.
1447. Muore Filippo Maria Visconti duca di Milano. Essendo privo di figli, si scatena una lotta per la successione. Valenza si sottomette al duca di Savoia Ludovico (1413-1465) con un trattato stipulato a Vercelli il 12 ottobre.
1451. Scoppia un’altra pestilenza, che fa molte vittime.
1454. Johann Gutenberg stampa il primo libro con caratteri mobili a Magonza. Francesco Sforza (1401-1466), nuovo duca di Milano, manda il suo generale Tiberto Brandolini a occupare Valenza, togliendola ai Savoia. Eretta a contea, con una misera burocrazia antidemocratica, è affidata a Gaspare da Vimercate (1410-1467/8).
1460. Il canonico Amicus de Fossulanis, vicario e delegato speciale del vescovo di Pavia, fa una visita pastorale alla parrocchia e alla chiesa di Santa Maria (duomo), dove si contano un altare maggiore e sei altari minori.
1467. Viene eretto il convento dei padri domenicani. Simone Aribaldi dona la chiesa attigua fuori alle mura nel Forte del Rosario.
1468. Galeazzo Maria Sforza (1444-1476) assegna il feudo di Valenza al fratello Sforza Maria Sforza (1451-1479).
1471. Un terremoto e un gran freddo creano molti fastidi.
1473. Il fondatore del convento dei domenicani, padre Domenico De Guido, è eletto primo priore. Riappare la peste.
1476. Viene ucciso Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano e signore di Valenza. A lui succede il figlio primogenito Giovanni Galeazzo.
1480. A Valenza nasce il pittore Agostino Bombelli, una tra le maggiori personalità artistiche del tempo. Morirà nel 1549.
1485. C’è una nuova grave pestilenza.
1492. Cristoforo Colombo scopre l’America e cambia il mondo intero.
1494. Muore Gian Galeazzo Sforza e prende il suo posto lo zio Ludovico Sforza il Moro (1452-1508). Con l’assistenza di Cristoforo De Bardi, commissario speciale e vicario del Duca, sono riformati gli statuti di Valenza.
1496. Il grande tipografo valenzano Lorenzo De Rossi (metà ‘400-1521) torna a esercitare a Valenza per un breve periodo.
1499. Nel mese di luglio, i francesi di d’Aubigny, condotte da Gian Giacomo Trivulzio, s’impadroniscono della città e la saccheggiano dopo aver ucciso molti soldati di Ludovico il Moro comandati da Ottaviano Sanseverino e Federico Pavese. La guerra con il passaggio di eserciti è sempre una tragedia anche per le donne.
1510. Un terremoto distrugge molte case.
1512. I francesi lasciano Valenza e ritornano gli Sforza con Massimiliano (1493-1530), figlio di Ludovico il Moro.
1514. Il 25 aprile una banda d’armati frascarolesi e vicini occupa l’Isolone e scaccia i valenzani che si trovano nelle loro proprietà di oltre Po. Valenza ricorrerà al Capitano di Giustizia di Milano che confermerà alla città il possesso dell’Isolone.
1515. Ritornano i francesi di Francesco I.
1517. Martin Lutero (1483-1546) spezza il monopolio della chiesa cattolica dando il via alla riforma protestante e, così, a un cambiamento epocale.
1521. Carlo I re di Spagna (1500-1558), imperatore del Sacro Romano Impero come Carlo V, scaccia i francesi e conquista la città.
1522. Francesco II Sforza (1495–1535) ultimo duca di Milano dona la contea di Valenza a Mercurino I Arborio (1465-1530).
1523. Favorito da alcuni valenzani, Galeazzo Birago s’impadronisce della rocca nella speranza di poterla presidiare fino all’arrivo dei francesi, ma ben presto il condottiero spagnolo Antonio de Leyva riconquista la città dopo tre giorni di assedio e la saccheggia: come sempre, è la popolazione a pagare il prezzo più alto in questi conflitti, per ragioni di potere o per vendette.
1527. Sacco di Roma a opera dei lanzichenecchi, uno degli avvenimenti più negativi del Rinascimento italiano.
1530. In un momento assai complicato, Elisa Gattinara Lignana eredita il Feudo di Valenza. Morirà nel 1536.
1531. Nasce uno dei giuristi più celebri della città: Vincenzo Annibaldi. Ottiene importanti incarichi in Spagna e a Roma e per questo è costretto a viaggiare molto. Morirà nel 1592.
1533. Con l’assistenza del giureconsulto Ludovico Moresino, vicario generale ducale, vengono riformati gli statuti. Si dovrà a Vincenzo Annibaldi la susseguente riforma del 1584 che sistemerà alcune anomalie.
1535. Dopo la morte di Francesco II Sforza, senza figli, lo Stato di Milano passa sotto il dominio dell’imperatore Carlo V. Il suo luogotenente Antonio di Leyva ( 1480-1536) prende possesso di tutte le città e di tutte le fortezze, tra cui Valenza.
1537. Nel mese di giugno, con l’insorgere di una violentissima rivolta militare, l’esercito dell’intollerante Alfonso d’Avalos marchese del Vasto, luogotenente dell’imperatore Carlo V, passa a Valenza e la mette a sacco cagionando molti danni in tutto il territorio.
1540. Una scorreria di valenzani a Frascarolo provoca la distruzione d’alcune abitazioni, date alle fiamme.
1543. Niccolò Copernico rivoluziona la visione dell’universo mettendo il sole al centro del sistema di orbite dei pianeti.
1545. Mercurino II Gattinara Lignana, figlio di Elisa, giura fedeltà quale conte di Valenza. Morirà nel 1564.
1547. Muore Francesco I, re di Francia. Il figlio Enrico II intraprende una guerra in Italia contro l’imperatore Carlo V. Valenza è continuamente danneggiata e subisce efferatezze per il passaggio delle truppe, che trovano ben pochi a osteggiarle.
1554. Il figlio di Carlo V, Filippo II, diventa re di Napoli e duca di Milano; i valenzani gli giurano fedeltà. A Valenza viene stipulata una convenzione tra il comune e il colto padre maestro Luigi Fracchia, dei minori di San Francesco, per far scuola di grammatica e di umanità.
1557. Il maresciallo francese conte di Brissac (Carlo I di Cossé, 1507-1563) muove su Valenza, la conquista e la saccheggia. Alle monache benedettine di Santa Caterina sono assegnati i locali delle confraternite di San Bartolomeo e di San Giacomo, poste entrambe nello stesso isolato, dove sarà costruito il nuovo monastero.
1559. Conclusa la pace tra Francia e Spagna con il trattato di Cateau Cambrésis, che sancisce il predominio spagnolo in Europa e in Italia (1559-1713), Valenza torna a essere una sorta di colonia spagnola e all’adattamento forzato.
1560. A causa della carestia e dell’assenza di frumento, quelli che non contano sono costretti a cibarsi di erbe e di radici. Molti periscono per denutrizione.
1562. Non piove per tutto l’anno. I pozzi e le fonti restano senz’acqua e il Po è quasi ridotto a ruscello.
1564. Alessandro Gattinara Lignana, figlio di Mercurino II, ottiene il feudo valenzano. Morirà nel 1588.
1566. L’astigiano Giovanni Francesco Baveri istituisce una scuola privata per i giovani valenzani. A Roma, muore il nobile valenzano G. Michele Bocca, cameriere segreto di papa Pio V.
1567. Una travolgente inondazione del Po causa molti danni.
1571. Ha luogo la battaglia di Lepanto tra le forze cristiane e quelle mussulmane ottomane, sconfitte.
1584. Vengono riformati di nuovo i controversi statuti della città. E’ edificata la chiesa di Santa Caterina dalle suore Benedettine, oggi oratorio San Bartolomeo. A Valenza nasce Vincenzo Scapitta, uno dei più validi compositori di musica sacra dell’epoca, chiamato poi “Valenza” dalla sua città di origine. Maestro del coro del duomo di Valenza, viaggia per l’Europa e viene stimato e apprezzato in più corti. Morirà nel 1656 nel convento francescano di Lemberg a Vienna.
1585. Viene eretta la chiesa di SS. Trinità ed Assunzione di Maria e viene edificato un convento di padri cappuccini fuori alla porta Alessandria. I padri domenicani abbandonano il convento e la chiesa fuori alle mura ormai distrutte dagli assedi (il Forte del Rosario), e fabbricano un nuovo convento entro la città, San Domenico.
1588. Il primogenito di Alessandro Il, Mercurino III Gattinara Lignana, sempre più genuflesso e obbediente al potere milanese, ottiene il feudo di Valenza. Morirà nel 1633.
1590. In una bottega di fabbricanti di lenti In Olanda viene realizzato il primo microscopio.
1596. A causa delle abbondanti piogge, il Po straripa e provoca danni ingenti.
1598. Torna la peste. Muore Filippo II, gli succede il figlio Filippo III e i valenzani si recano a Milano per giurargli fedeltà.
1600. A fine Cinquecento Francesco e Giovanni Domenico De Marziani progettano la Chiesa della SS. Trinità per la arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini.
1606. A Valenza muore, all’età di 87 anni, l’illustre cittadino Massimo Del Pero, cavaliere aurato, conte palatino e collaterale generale del ducato di Milano. È stato uno stimato collaboratore di Carlo V e Filippo II di Spagna.
1611. Un morbo epidemico stermina tutto il bestiame di Valenza e dintorni.
1616. Don Pedro Alvarez de Toledo (1546-1627), governatore del ducato di Milano, e i capi dell’armata spagnola tengono un consiglio generale di guerra contro il duca di Savoia a Valenza.
1619. Viene posta la prima pietra per elevare e abbellire il duomo (chiesa parrocchiale e collegiale) conservando il vecchio campanile.
1621. I valenzani tornano a Milano per giurare fedeltà al nuovo re di Spagna Filippo IV, dopo la morte del padre Filippo III.
1622. Viene aperto il nuovo duomo. I due aggettivi incompleto e affrettato sono appropriati.
1625. Il governatore di Milano duca di Feria (Gómez Suárez de Figueroa y Córdoba, 1587-1634) tiene a Valenza un consiglio di guerra per il conflitto in corso tra la Repubblica di Genova, sostenuta dalla Spagna, e il Ducato di Savoia, sostenuto dalla Francia. A Valenza è raccolta una parte dell’esercito spagnolo.
1630. Ritorna una terribile pestilenza, una delle più famose e micidiali, l’epidemia è nota come “peste manzoniana”. Minaccerà di cancellare l’intera popolazione valenzana, portandola da 4.500 a 2.000 abitanti in meno di due anni.
1633. Gabrio, o Gabriele, Gattinara Lignana diventa l’ultimo dei sottomessi conti feudatari. Morirà nel 1681 senza lasciare eredi maschi. Molti personaggi valenzani si rifiutano ancora pervicacemente di entrare nella modernità.
Cronologia storica di Valenza. Parte terza
Terzo capitolo dell'approfondimento del professor Maggiora