Cronologia storica di Valenza. Seconda parte
Il secondo capitolo dell'approfondimento dello storico Pier Giorgio Maggiora
Per le numerose richieste, pubblichiamo una cronologia storica frazionata in parti che saranno pubblicate in momenti diversi.
VALENZA – 10 milioni di anni fa il territorio è coperto dal mare Padano.
– 2 milioni di anni fa il territorio, diventato una pianura, si deforma e diventa di natura alluvionale. La conca di Astigliano diviene un lago. L’uomo comincia a controllare il fuoco.
2000/1000 a.C. – Nella zona valenzana ci sono primitive formazioni di tribù liguri, i Bagienni, gli Statielli e i Marici. Forse è una tribù distaccata dei Bagienni (Liguri) mossa verso il Po che trarrà il nome di Vicani Iadatiti o Vactatini dall’abitare i vici o villaggi bagnati dal torrente Grana (Iactum è l’antico nome del corso d’acqua). La zona compresa tra le colline di Astigliano e il confine con Monte è il luogo dei primi insediamenti. Intorno al 1600 sorge la civiltà greca.
900/300 a.C. – Durante l’Età del Ferro, Valenza sembra essere una specie di emporio fluviale tra ovest ed est; si trova sul percorso che collega gli abitanti liguri al nord, un itinerario che parte dal mercato etrusco di Genova.
753 a.C. – Data simbolica della fondazione di Roma.
500 a.C. – Il nostro territorio inizia a essere percorso da gruppi di Galli-Celti che varcano le Alpi, ma le vere invasioni cominciano nel 400 a.C. La cultura celtica, più evoluta di quella ligure primordiale, lascerà una traccia profonda in queste aree. Si trovano segni di componenti celtice in alcuni termini dialettali ancora in uso.
323 a.C. – Muore Alessandro Magno e si chiude un’epoca molto importante della storia.
222 a.C. – Sottomissione dei Galli a Roma. La nostra zona, inscritta alla tribù Pollia, ormai popolata da gruppi amalgamati di Celti e Liguri (Galli cisalpini), cade in mano ai nuovi conquistatori romani quando i Galli del nostro territorio (tribù Insubri e Gesati) sono sconfitti a Clastidium (Casteggio) e sottomessi.
218 a.C. – Dalle nostre parti, sul confine dell’adiacente Lomellina, avviene un primo scontro tra l’esercito di Annibale e quello romano, entrambi con ragguardevoli contingenti gallici. Le nostre genti si ribellano agli occupanti romani e, insieme a molti altri popoli celtici cisalpini, si uniscono, all’esercito cartaginese. Sono stati reperiti segni concreti del passaggio di Annibale dalle nostre parti — zanne d’elefante e resti ossei — nell’area compresa tra Valenza e Casale Monferrato.
173 a.C. – I Liguri-Statielli della zona a sud di Valenza sono sconfitti e ridotti in schiavitù dai Romani. Probabilmente è in questa fase bellica caotica che il nostro agglomerato assume il nome “Valentia”.
125/120 a.C. – Conquista romana della Gallia meridionale. Valentia è ormai quasi romanizzata. Si è ipotizzato che vi fossero due municipia romani denominati Forum Fulvi quod Valentinum, uno certo a Villa del Foro (Alessandria) e uno incerto a Valenza. Si è supposta anche una fondazione più tardiva di Valentia, legata alla colonia romana di Derthona, intorno al 120 a.C. Tuttavia, sulla soglia del I secolo a.C., siamo ancora distanti da una ristrutturazione territoriale e da una salda sistemazione amministrativa della zona.
101 a.C. – Invasione dei Cimbri nella zona con la battaglia di Vercellae. I dimoranti e le forze militari stanziate a Valentia sono coinvolti nella famosa battaglia dei Campi Raudii, combattuta in una zona a nord di Valenza alla confluenza del Sesia con il Po e limitrofa all’insediamento cimbro di Vercellae (Vercelli) tra l’esercito della Repubblica Romana, comandato dal console Caio Mario, e un forte corpo di spedizione composto da tribù germaniche di Cimbri. Questi ultimi sono totalmente sterminati: 140.000 morti e 60.000 prigionieri, compresi moltissimi bambini e donne.
58 a.C. – In Gallia, tra il 58 e il 52 a.C., Giulio Cesare stermina un milione di Galli e ne rende schiavi altrettanti. Parte delle sue legioni transitano nel nostro territorio.
2 a.C. – Augusto Pater Patriae. Nel corso del I secolo a.C., è avvenuta la piena integrazione di Valenza (Valentia) nel sistema amministrativo romano, attraverso un processo per gradi in cui c’è stata l’acquisizione della cittadinanza latina nell’89 a.C., quella della cittadinanza romana nel 49 a.C. e, infine, la piena parificazione legale al resto dell’Italia. In seguito alla riforma di Augusto, introdotta nella Regio IX Liguria, Valentia diviene un municipium dotato di una propria autonomia. Nasce Gesù Cristo il fondatore del Cristianesimo, data fissata all’anno 1.
100 d.C. – Presumibilmente il Forum Fulvi quod Valentinum è un territorio con status municipale compreso tra Vardacate (Casale) a nord, Hasta (Asti) a ovest, Aquae Statiellae (Acqui) a sud e Dertona a est. Nel periodo successivo acquisirà sempre più importanza la zona presso il Po in cui era e tuttora è situata Valenza, a discapito degli antichi centri della via Fulvia.
La tavola alimentaria fatta redigere dall’imperatore Traiano verso il 100 d.C. conferma l’importanza di Valentia nel periodo. In questo documento, un’iscrizione bronzea che presenta uno spaccato dell’organizzazione agricola del territorio con pregiate indicazioni toponomastiche e onomastiche, più volte viene citato il Pago Valentino — si presume la zona di Valenza — e fra i 32 “pagi” compaiono i nomi: Aestinianum, Betunianum e Munatianum — forse Astiliano, Bedogno o Bidogno e Monasso. Il Pago è un territorio che comprende più vici o villaggi, possiede un proprio concilio e “un Magister pagi”.
Agli inizi del II secolo d.C., l’imperatore Adriano nomina prefetto-questore della zona Tito Antonino Pio (per alcuni è lui il vero promotore della Valenza romana, da cui il bricco Antonino). Di fatto, tutto ciò che è romano è ormai penetrato tra la popolazione locale.
200 d.C. – Si ha ragione di credere che la popolazione del municipio valenzano romano sia cospicua per i tempi. Infatti, solo per quanto riguarda l’apparato difensivo, la città può contare sull’apporto di circa mille soldati divisi in compagnie di fanteria e in due turme (cavalleria leggera d’assalto). Alcuni prosatori latini hanno scritto che a Valenza arrivavano profumi e stoffe preziose dal lontano Oriente, ceduti sui mercati del porto di Genova fino ad arrivare a questo punto di raccordo tra la via Fulvia e le strade che conducono al Nord, in direzione delle Alpi.
250-300. Nella seconda parte del III secolo, da queste parti si affacciano gli Iutungi, gli Alemanni, gli Svevi e i Marcomanni. Sono i segni premonitori di una clamorosa resa e di un inevitabile destino.
337. Con Costantino imperatore si ha il trionfo del Cristianesimo. Egli cerca di ripopolare il nord-ovest con coloni Sarmati, che dovrebbero coltivare terreni e, soprattutto, fornire braccia agli eserciti. Tra le quindici colonie della penisola, una viene installata nei pressi di Valenza.
425. All’epoca di Valentiniano III imperatore d’Occidente — dal 425 al 455 — e dell’invasione di Attila, con la fine contigua dell’impero occidentale, Valentia è ancora in uno dei presidi romani dell’Italia mediterranea, protetti dalle legioni dei Sarmati.
450. Da un’illustre famiglia valenzana nasce San Massimo, un nobile di discendenza che inizialmente si dedica all’arte militare e forense, un rigoroso osservante di Dio che poi diventerà un ecclesiastico. Sarà l’artefice della ricostruzione di Valenza, intorno al 490, e al nostro tempo è il patrono della città.
476. Odoacre, re degli Eruli, abbatte l’Impero Romano d’Occidente e assoggetta anche Valenza.
496. San Massimo è nominato vescovo di Pavia.
514. L’8 o 9 gennaio muore San Massimo. Giacché la leggenda di San Massimo contiene circostanze poco attendibili, il dato più verosimile di essa potrebbe essere questo: prima di indossare l’abito talare, l’artefice della ricostruzione di Valenza sarebbe stato un valente difensore militare promotore della riedificazione. Anche le notizie sulla sua vita sono scarse e poco attendibili: San Massimo nasce a Valenza verso la metà del 400 d.C., diventa vescovo di Pavia nel 496 o nel 513 e muore a Pavia nel 514 o nel 511. Secondo la tradizione, fu proprio lui a riunire i tre piccoli borghi di Artigliano (Astiliano), Monasso e Bidogno (Bedogno). Intorno al 490, la nuova Valenza sorge in quell’area tuttora conosciuta come Colombina, un pianoro posto a sud del corso del Po, isolato da due valloni a est e a ovest; dapprima non è di ampie dimensioni e il suo perimetro è di forma trapezoidale. Il centro di raccolta dell’epoca è l’attuale piazza Statuto, in cui è situata una piccola chiesa, allora forse dedicata a Santa Maria e poi a San Massimo.
535. Belisario, generale di Giustiniano imperatore d’Oriente, distrugge Milano durante la guerra gotica nel Regno d’Italia sotto il dominio degli Ostrogoti. Nel 538 mette a ferro e fuoco Valenza con le sue truppe comandate da Mungila.
543-565. Valenza è devastata dalle pestilenze.
553. Milano, Pavia e Valenza sono sottoposte al governo di Narsete.
568. Re Alboino (530-572) dà inizio alla dominazione longobarda, che durerà sino al 774. A Valenza si stabiliscono alcune famiglie longobarde e di Gepiti — stirpe gotica proveniente dalla Serbia — che all’inizio seguono le proprie tradizioni, ma ben presto sono attratte dalla civiltà latina, o comunque da quella del luogo. Questo territorio è inserito nella Neustria, la porzione nord-occidentale della Langobardia Maior del Regno longobardo, e amministrativamente incluso nel ducato di Pavia. Valentinum, Valentia o Valencia, sono diversi i nomi attribuiti a Valenza nel tempo.
773. Il 12 ottobre, nella zona a nord di Valenza, tra Casale e Mortara, si combatte una sanguinosa battaglia tra i Franchi di re Carlo (742-814), il futuro Magno, e i Longobardi di re Desiderio (720-786), in cui le perdite saranno immense. Sul terreno restano 76.000 uomini tra morti e feriti: 44.000 longobardi e 32.000 franchi.
800. Carlo Magno ristabilisce l’Impero Romano d’Occidente e Valenza resta sotto il dominio dei Franchi per oltre un secolo. Sembra che l’imperatore, di ritorno da Roma dopo l’incoronazione del Natale dell’800, sosti nella nostra zona nel giugno dell’801.
856. Una mappa del tempo rivela con certezza che Valenza appartiene al Comitato di Lomello.
881-882. Il borgo di Monte viene donato all’Abate del Monastero Sant’Ambrogio di Milano. Da un documento risulta che nel 1188 durava ancora il dominio di quel monastero milanese su Monte.
900-950. L’Italia settentrionale è devastata dagli Ungari e dai Saraceni, e anche Valenza ne patisce la sorte infelice. In questo periodo si rafforza il nucleo urbano con le prime fortificazioni. Sotto la spinta di incombenti necessità di difesa, dunque, sorge la fortezza Valenza.
967. Nasce il Marchesato del Monferrato, un feudo imperiale costruito su parte dei territori donati ad Aleramo Miagro (m.991), da cui traggono origine molte dinastie feudali del Piemonte e della Liguria Occidentale, chiamate collettivamente col nome di Aleramici.
999. Nel diploma del 7 maggio, Ottone III, imperatore e re d’Italia, tramite la chiesa di Vercelli, affida a Manfredo XI, figlio dell’influente conte Aimone, feudatario di Vercelli, il possesso delle località della nostra zona. All’inizio del nuovo millennio, in epoca post-carolingia, le terre di Valenza, facenti parte del primo Monferrato, sono governate da Oberto d’Astiliano.
1000-1100. I signorili Visconti di Monferrato si consolidano a Valenza e a Lazzarone. Le famiglie valenzane dei Cane, dei Consorti, dei Colombo e dei Cellamonte sono vicine a loro grazie alle intangibili parentele.
1096. Il presbitero Pietro figlio di Grosone (presbiterus Petrus), cioè il prete a capo della singola comunità, dona la cappella di pieve Santa Maria, più avanti forse S.M.Maggiore e poi duomo, al vescovo di Pavia. Valenza fa sempre parte della Diocesi di Pavia e vi resterà ininterrottamente fino all’epoca napoleonica.
1154. È l’anno della prima discesa di Federico I Barbarossa (1122-1190) in Italia e anche Valenza viene occupata. L’anno dopo anche i Pavesi, complici dello stesso imperatore Federico I, dilagano in tutta la Lomellina contro i Conti di Lomello, schierati con Milano, e giungono fino a Valenza.
1162. Il Marchese del Monferrato, Guglielmo V (m.1191) vassallo di Federico I, nomina i Sannazzaro signori di Lazzarone (Villabella) e i Visconti signori di Valenza.
1164. Federico I nomina Anselmo, Raineiro e Oberto Visconti (di Monferrato) signori di Valenza.
1168. Viene fondata Alessandria, così chiamata dal nome del papa Alessandro III, capo dei collegati contro l’Imperatore tedesco.
1174. Il 29 Ottobre l’aggressivo Federico I di Svevia (Barbarossa) e i suoi imperiali, si presentano alle porte di Alessandria chiedendo la resa incondizionata. Al rifiuto, le soldatesche imperiali, aiutate da milizie monferrine e pavesi, attaccano, ma sono respinte dalla reazione vigorosa degli alessandrini. Così inizia un lungo assedio, che si concluderà il 12 aprile del 1175.
1176. Federico I è sconfitto dalla Lega dei Comuni. Valenza si governa da sé in una sorta di repubblica locale.
1183 – La Pace di Costanza chiude la lunga lotta tra i Comuni italiani e Federico I con il relativo riconoscimento di entrambi. Valenza ritorna alla sudditanza dell’imperatore.
1187. Alcuni nostri conterranei travestiti da crociati e guidati dal marchese di Monferrato Guglielmo V, detto il Vecchio, combattono lo scontro decisivo in Terrasanta, la battaglia di Hattin tra il Saladino e i Cristiani del 04/07/1187, che decreta l’inizio della fine del Regno crociato e la riconquista islamica di buona parte della Palestina.
1189. La fame e la peste affliggono Valenza e tutta la Lombardia.
1196. In un atto del 2 aprile è menzionata in Valenza una “terra Sancti Iohannis”, situata in regione Astiliano, probabilmente il più antico insediamento piemontese dell’ordine religioso dei Giovanniti.
1197. Muore Enrico VI, figlio del Barbarossa, e si scatenano aspre lotte di successione. Libera, Valenza torna ad autogovernarsi.
1199. In un campo in prossimità di Valenza, forse in località Motta di Grana, il marchese mecenate Bonifacio I di Monferrato degli Aleramici (1150-1207) e suo figlio Guglielmo VI (1173-1225) giurano di accettare i patti di intesa nella discordia con Alessandria, Asti e Vercelli ai consoli di Milano e di Piacenza. Nella circostanza sono presenti i seguenti valenzani: Ogerius, capitaneus de Valença, Alexius de Valentia, importante arbitro-giudice dell’epoca, Ansalsus de Valentia e Ferrarius de Valentia, capitanius agli ordini del Marchese di Monferrato.
1222. Nella zona riappare una funesta pestilenza e scoppia una grande carestia.
1229. I Francescani, o Frati Minori Conventuali, si stabiliscono nella nostra città. Sulla creazione di una chiesa e di un convento francescano a Valenza vengono indicate date diverse: 1229, 1239, 1259 e 1322. La narrazione più verosimile ci fa propendere per una primitiva e piccola chiesa romanica sorta nel 1259 e poi, accanto e su di essa, una suntuosa basilica iniziata nel 1322 e conclusa nel 1332 con la costruzione attigua di un convento; il tutto al centro della città, ora piazza Verdi-Teatro Sociale, all’intersezione degli assi rettori della struttura urbana.
Cronologia storica di Valenza. Seconda parte
Il secondo capitolo dell'approfondimento dello storico Pier Giorgio Maggiora