Il calcio piange Claudio Garella. Giocò a Casale negli anni ’70
Due stagioni per il 'miglior portiere senza mani'. Nello staff di Mongarli per i Grigi
TORINO – Il mondo del calcio italiano piange Claudio Garella, indimenticato portiere campione d’Italia con il miracoloso Verona di Osvaldo Bagnoli e il Napoli di Ottavio Bianchi, scomparso oggi a 67 anni.
Un lutto che colpisce anche il Monferrato visto che Garellik (il suo soprannome) ha vestito la maglia nerostellata dell’allora Juniorcasale (società nata dall’unione dello storico Casale Calcio e della Junior di Oltreponte) per due anni, dal 1973 al 1975, serie D e serie C, segnando anche un gol su rigore.
In Monferrato Garella tornò ancora anni dopo, prima come direttore sportivo nel 1994, quindi ancora a metà degli anni 2000 come dirigente accompagnatore.
Ancora oggi il suo nome è ricordato soprattutto per la particolarità del suo stile, più efficace che tecnico. Non molto alto di statura, Garella era celebre per compensare questa sua carenza con l’agilità e quindi con le parate ‘di gamba’ o ‘di piede‘ che di fatto costituivano il pezzo pregiato del repertorio. Era infatti chiamato anche ‘portiere senza mani’. Beppe Viola coniò per lui anche il termine ‘Garellata’ per definire gli errori. Anche ad Alessandria una breve apparizione di Garella: nel 2011 era nello staff di Mongarli che voleva rilevare i Grigi da Veltroni. Operazione fallita, ma Garella fu uno dei primi a prendere le distanze dall’inventore di Alpignano.
Le esequie si celebreranno mercoledì 17 agosto a Torino nella chiesa Gran Madre alle 9.30.