Autostrade, stop ai cantieri: «"Tregua" estiva fino a settembre»
L'annuncio della Regione Liguria al termine del tavolo tecnico
Agosto senza treni fra Campo e Brignole, servizio con i bus sostitutivi
OVADA – Inizierà lunedì prossimo il lungo mese senza convogli sull’Acqui – Genova. I ben noti lavori alla rete del Terzo Valico, infatti, costringono alla deviazione dei treni merci sulla tratta in transito dalla nostra città. Tra il 6 agosto e il 4 settembre si viaggerà con il servizio integrato: treno fino a Campo Ligure, bus verso Genova. La stessa modalità in direzione opposta.
Nessuno anticipo di orario per compensare almeno in parte l’allungamento dei tempi di percorrenza, pochissime informazioni (se non a cose fatte) sui collegamenti, nessun potenziamento come richiesto dai rappresentanti dei viaggiatori. Il muro contro muro con Trenitalia e RFI è parso pressoché totale.
«In un momento in cui il rincaro del prezzo del carburante e i problemi sull’A26 stanno rendendo il treno di nuovo appetibile – attaccano i pendolari – assistiamo all’assoluta indisponibilità a venire incontro alle nostre richieste. Qui si tratta della vita delle persone che hanno il diritto di andare a lavorare in tempi certi e accettabili». Il dettaglio fornito da Trenitalia parla di dodici collegamenti giornalieri a partire dalla fascia “di rispetto” mattina per i lavoratori e la sera.
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C’è la conferma di quanto segnalato dai viaggiatori dopo l’ultima comunicazione: un maxi buco orario tra le ore 9.17 e le 11.17 che di fatto renderà impossibile recarsi nel capoluogo ligure, seppur in una fascia oraria non particolarmente frequentata. «Abbiamo fatto presenta la situazione – aggiunge il Comitato Trasporti Valli Stura e Orba – ma non c’è stato modo di arrivare a una modifica migliorativa».
Ad essere tagliata fuori è la porzione di Liguria nell’entroterra genovese. I bus infatti non faranno fermate a Mele, Acquasanta e Granara, entrando in autostrada dal casello di Masone. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Trenitalia.
Ed anche da questo punto di vista il deficit di comunicazione rispetto agli anni precedenti è evidente. L’uso della tecnologia non surroga l’assistenza fornita nelle stazioni dal personale dedicato, anzi in alcuni casi contribuisce a creare più confusione rilanciata a mo’ di cassa di risonanza dai social.