"Vogliono sgomberare la Casa delle Donne"
Nonunadimeno: "I giorni scelti sarebbero il 4 e 5 aprile. Noi ci saremo con dibattiti, incontri e confronti"
Dopo la richiesta di Non Una di Meno, la minoranza chiede chiarezza al sindaco Abonante
“Con tante realtà associative che svolgono importanti attività sociali e di volontariato sul territorio alessandrino, e che avrebbero necessità di una sede in cui operare, ci mancherebbe solo che uno dei primi atti del nuovo sindaco Abonante fosse premiare un’occupazione abusiva come quella dell’ex asilo del Monserrato”: così il gruppo consiliare della Lega, in attesa del primo consiglio comunale di lunedì sera, interviene sulla questione della richiesta da parte di Non una di meno di regolarizzare l’occupazione abusiva dello stabile nel centro storico della città.
“Se passasse la logica ‘del più forte’ e della sopraffazione, per cui è sufficiente appropriarsi di un immobile o di un bene pubblico per poi vederselo riconosciuto, si imboccherebbe una china pericolosissima e speriamo che la nuova giunta di centrosinistra, su questo fronte, voglia lanciare invece alla nostra comunità un messaggio di legalità e di rispetto delle regole. Non vogliamo qui dare indicazioni a favore di questa o quella associazione, anche perché ne esistono diverse assolutamente meritevoli, e bisognose di una sede in cui operare, e svolgere la propria attività: ma l’amministrazione Abonante cerchi di partire con il piede giusto e ascoltando gli alessandrini”.
https://www.ilpiccolo.net/generic/2022/07/05/news/casa-delle-donne-aspettiamo-un-segnale-dal-nuovo-sindaco-141713/
Ma c’è anche un’altra questione che la Lega intende porre al centro del consiglio comunale di lunedì: “In tanti abbiamo notato che in giunta c’è ancora una casella vuota, quella del nono assessore. Chiederemo al sindaco Abonante di spiegare ai cittadini di Alessandria come mai, e quali siano le sue intenzioni. Le malelingue infatti parlano di un posto in giunta destinato ad un esponente di Azione, per tener fede al ‘patto’ stipulato sotto banco con il prossimo Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Barosini. Un accordo poco limpido, nato a Roma e portato a compimento ad Alessandria, nello sconcerto di molti sostenitori dello stesso candidato sindaco di SìAmo Alessandria”.
«Non si può regolarizzare un’occupazione ottenuta commettendo diversi reati – esplicita il coordinatore cittadino Alessandro Traverso – In tali locali occupati vengono svolte diverse attività, anche commerciali, senza alcuna autorizzazione né rispetto delle basilari norme di sicurezza e di accessibilità».
"Vogliono sgomberare la Casa delle Donne"
Nonunadimeno: "I giorni scelti sarebbero il 4 e 5 aprile. Noi ci saremo con dibattiti, incontri e confronti"
E il capogruppo Emanuele Locci ricorda che «sugli aderenti di tale organizzazione pende anche una mia denuncia di quando ricoprivo il ruolo di presidente del Consiglio comunale pro tempore della precedente consiliatura. I motivi? Tra le altre cose, minaccia a un Corpo politico per aver impedito l’apertura dei lavori del Consiglio comunale con lo scopo di ostacolare o impedire la discussione e l’eventuale adozione di un provvedimento regolarmente presentato da sei consiglieri della città di Alessandria nel legittimo esercizio delle loro funzioni istituzionali».
Che fare, quindi? «Nella nostra città – scrivono i consiglieri comunali di FdI Locci, Priano e Sciaudone in una lettera al sindaco Abonante – molte associazioni di promozione sociale, regolarmente costituite e rispettose delle norme, attendono da anni un sostegno in termini di spazi fisici da parte delle amministrazioni del territorio per poter svolgere le loro attività a beneficio della comunità. L’idea di andare a regolarizzare prioritariamente chi ottiene tali spazi fisici violando la legge e che negli anni ha svolto e continua a svolgere attività fuori da ogni rispetto delle regole è qualcosa che una pubblica amministrazione non può permettersi di fare. Per questo, chiediamo al sindaco di non accogliere le richieste presentate da chi occupa l’ex asilo Monserrato e ragionare invece, coinvolgendo il Consiglio comunale e le Associazioni di promozione sociale, in merito alle prospettive di utilizzo di quell’immobile come luogo di pubblica utilità aperto a tutti i cittadini».