Deambrogio: «Per Sogin sbagliata la scelta di un commissario»
L'intervento del segretario regionale di Prc-Se
CASALE – Il 15 giugno il Consiglio dei Ministri, all’interno del cosiddetto Dl semplificazioni, ha deciso per il commissariamento di Sogin (la società che si occupa dello smantellamento delle strutture nucleari in Italia).
In merito a tale decisione il segretario regionale del PRC-SE del Piemonte e Valle d’Aosta Alberto Deambrogio dichiara: «Tanto tuonò che piovve, dopo mesi di attesa e insistenti voci il ministro Cingolani e il governo hanno deciso per il commissariamento di Sogin, compiendo un atto profondamente sbagliato. Aspettiamo di vedere la legge pubblicata, ma tutte le indiscrezioni convergono nel descrivere il nuovo commissario come un soggetto dotato di poteri straordinari in deroga a tutte le norme, tranne quelle penali».
«Che gli scandali e le inefficienze fossero di casa in Sogin non è una novità – va avanti Deambrogio – ma quello che non capiamo è come mai non si sia proceduto per le vie ordinarie nominando un nuovo presidente. Aver preferito la nomina di un commissario significa, ancora una volta, voler privilegiare la logica emergenziale, che nel nostro Paese ha fornito sempre cattive prove. Noi abbiamo bisogno, tanto più ora che si sta avvicinando la fase finale del percorso per la scelta del sito per il deposito unico nazionale delle scorie radioattive, di passaggi chiari, democratici, rispettosi delle regole in tutti i campi».
«Già in passato – ha concluso Deambrogio – i problemi collegati al nucleare furono affidati a un commissario, il generale Carlo Jean. I ricordi che egli ha lasciato non sono affatto buoni. Oggi dovremmo di nuovo adattarci all’uomo della provvidenza che potrà, tanto per fare un piccolo esempio, fregarsene altamente dei piani regolatori. In Piemonte, come noto, è stoccata la maggior parte delle scorie nucleari italiane, è da qui dunque che deve partire una chiara opposizione alle scelte governative».