Dopo la grandinata parte la conta dei danni
TORTONA - Sottopassaggi allagati, giardini pubblici con il suolo ricoperto dalle foglie strappate agli alberi, automobili ricoperte di chicchi ghiacciati:…
Interessate particolarmente solo alcune zone; l'appello della Coldiretti Piemonte
TORTONA – Ci sono anche le coltivazioni di frutta e i vigneti del Tortonese fra le aziende più colpite dalla grandinata di ieri sera: questa mattina una prima conta dei danni ha evidenziato ancora di più il carattere irregolare della precipitazione che ha interessato con intensità differenti versanti anche molto vicini fra di loro.
Nella viticoltura per ora si segnalano grosse criticità soprattutto nella val Grue fino a Montegioco e il versante di Montemarzino – nella foto di apertura – e della sua frazione Scrimignano, mentre apparentemente la val Curone è stata interessata con minore gravità. Per le altre aziende agricole la caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio mentre ci si prepara alla raccolta: un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
Dopo la grandinata parte la conta dei danni
TORTONA - Sottopassaggi allagati, giardini pubblici con il suolo ricoperto dalle foglie strappate agli alberi, automobili ricoperte di chicchi ghiacciati:…
“Un traumatico passaggio da caldo e siccità a piogge con enormi chicchi di ghiaccio con il risultato di danni enormi all’agricoltura – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – i nostri tecnici sono al lavoro per un primo monitoraggio nelle zone più colpite. La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sui vigneti, sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro. Nelle zone interessate dal maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta, orticole e vigneti: in questo caso risulta fondamentale la protezione delle reti antigrandine che tuttavia non sono ancora sufficientemente diffuse”. L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
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“La grandine è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che in poche decine di minuti provoca nei campi – ha proseguito Bianco – l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.