Prima delle lacrime, ci sono gli errori
ALESSANDRIA - Le lacrime dei giocatori sono vere. Quelle di Longo anche, Milanese che si dispera è un ragazzo di…
L'analisi di chi era sugli spalti, gli sberleffi di un ex tesserato. E il futuro difficile da pensare
ALESSANDRIA – Mancava anche che un ex tesserato si prendesse gioco dell’Alessandria e della retrocessione. Il signor Alessandro Russo, portiere fino al mercato di gennaio, che ha giocato 45 minuti, contro l’Ascoli, subendo due gol che nemmeno tra scapoli e ammogliati si vedono, ha il tempo, dal Belgio dove è, di fare ironia sui social.
Anche questo dà la misura della qualità umana, da sommare a quella tecnica, quando si scelgono gli uomini prima che i giocatri. Perché il rispetto è un valore che tutti meritano e la tifoseria grigia ancora di più.
Prima delle lacrime, ci sono gli errori
ALESSANDRIA - Le lacrime dei giocatori sono vere. Quelle di Longo anche, Milanese che si dispera è un ragazzo di…
Una tifoseria che, oggi, va oltre le lacrime. Quelle di Mario Di Cianni che, in un periodo personale molto difficile, è stato in mezzo alla gente, e alla fine, con i ragazzi, è andato sotto la Nord. Il pianto di chi, fin da ragazzo, ha amato e ama questi colori, e continuerà a farlo, provando a guardare oltre, al futuro che, in questo momento, è tutto da scrivere.
Il 6 maggio dell’Alessandria è il giorno della sconfitta più pesante. Ma il 7 è ancora peggio. Come scrive Maurizio Negri, “abbiamo perso la partita più importante, abbiamo perso la serie B, abbiamo perso il calcio in Alessandria. Dopo 47 anni abbiamo creduto di poter fare parte del calcio che conta, ma purtroppo non è così”. Di chi le colpe? “Inadeguatezza e incapacità del presidente, scelte dell’allenatore difficili da capire, il continuo turn over ha creato insicurezza e confusione. Spero che ci siano tanti giovani pronti a portare avanti questi colori sugli spalti, io mi fermo a questa retrocessione, che ha nomi e cognomi ben precisi. Non sono d’accordo sulla ripartenza in serie C: io non retrocedo”.
C’è un episodio che Negri cita e che fotografa la gara di ieri sera. “Quando, prima dell’inizio, il capitano è venuto a mettere, sotto la Nord, la maglia della gradinata con il numero 12, aveva lo sguardo spento, come se fosse una vittima sacrificale. Sembrava il gesto in ricordo di un caduto”.
Che serie B è stata? Lo spiega Alessandro Giarre. “Diversa da quella che pensavo: nessuna tifoseria da manicomio incontrata, nessun ambiente davvero ostile (e ieri sera i 685 da Vicenza hanno dimostrato rispetto verso Alessandria retrocessa, ndr), nessuna formazione clamorosamente forte, arbitri scarsi e giocatori delle grandi squadre scorretti nelle partite che contano. Noi, come tifosi, abbiamo fatto una ottima figura nonostante i mille anni di anonimato. Grazie ai ragazzi che hanno girato tutta l’Italia e anche nei giorni di vigilia hanno lavorato per la coreografia”. Il giudizio, duro, è sulla società. “L’unica parte che merita la retrocessione, mai obiettiva sul valore della squadra, con un buudget risibile”. Peccato, mi aspettavo tanto da questo presidente, arrivato in B dopo 9 anni: anche lui entra nella classifica dei brutti ricordi e delle delusioni”
A proposito di budget: i dati sul monte ingaggi della B indicano per l’Alessandria ha 7,4 milioni di euro, più di Vicenza (7.3), Pordenone (7), Cosenza (4.5), ma anche di Perugia (6,4) che giocherà i playoff, e di Cittadella (3,1).
Alessandro Ronny Rolando svela le parole di un giovanissimo che, ieri sera, ha vissuto la retrocessione in Nord. “Ha non più di 16 anni ha detto “grazie per averci fatto divertire tutto l’anno in Gradinata. I miei amici ed io ci saremo anche l’anno prossimo. Contate su di noi”. Ecco, ripartiamo da questo, per non disperdere il patrimonio di giovani e giovanissimi che si sono legati a questa curva e ai questi cori, in un mondo che, se abiti in provincia, ti spinge a scegliere altre squadre”.
Se mancano centimetri, attenzione, qualità
ALESSANDRIA - I centimetri. Quelli sono mancati contro quasi tutte le avversarie. Anche contro il Vicenza. Ammissione pure di Moreno…
Ci sarà Lorenzo Bocchio. “Nel 2004, a 15 anni, ero sui campi dell’Eccellenza a tifare, il 1° maggio 2005 a festeggiare la D in casa della Fulgor Valdengo. Allora avevo detto che avrei visto i Grigi in B e qualcuno mi aveva preso in giro. E, invece, li ho visti: è finita male, ma è troppo comodo mollare adesso. Io a settembre ci sarò, in Nord ad aiutare i giocatori che verranno. I Grigi devono tornare a vincere”.
"Il rammarico? Essere arrivati in B troppo presto"
Longo: "Questa è una categoria che ha parametri completamente diversi. Se non si è pronti, si paga"