Una stagione gloriosa della Fulvius, 1992-93
Il professor Maggiora in una pillola di sport valenzano
VALENZA – Dopo la sosta forzata imposta dalla Seconda Guerra Mondiale, avviene la liberazione: i tedeschi se ne vanno e i giovani ritornano all’oratorio a praticare e condividere il calcio con la longeva Fulvius, una società sportiva con una sana amministrazione e un patrimonio giovanile che sarà sostenuta fino ai giorni nostri dall’amore imperituro dei suoi dirigenti.
Nel 1949 il sodalizio viene rifondato: il presidente è Luigi Illario, il principale dirigente Carlo Ceriana e il capitano Carluccio Campese. Negli anni Cinquanta l’organizzazione generale passa a Giancarlo Re, coadiuvato da Mario Manenti e Paolo Staurino. Le squadre della società sono diverse per età e categoria. Per brevi periodi si pratica anche la pallacanestro (dal 1960) e la pallavolo (dal 1970), ma solo il calcio continuerà a tracciarne la storia fino a oggi. Nel 1958 si compie pure la fusione delle due società calcistiche cittadine Fulvius e Valenzana, che durerà però solo tre anni.
Alla fine degli anni Cinquanta c’è un cambio della guardia ai vertici. Il nuovo presidente è Giovanni Cavalli, i collaboratori Gigi Staurino, Mario Manfredi e Renato Pagella. Al termine degli anni Sessanta il nuovo presidente è Vittorio Pareto, che ha un chiodo fisso: realizzare un impianto sportivo tutto per la U.S. Fulvius. Raggiunto lo scopo nel 1972, passa il testimone della presidenza a Ugo Pinto, a cui succede Enrico Pagani
Nel 1977 il nuovo presidente è Antonio Dini (durerà 18 anni), che, oltre a portare la prima squadra a livelli impensati, ottiene due strepitose vittorie nella stagione sportiva 1992-93. In questa annata sportiva, per la prima volta nella storia la Fulvius e la Valenzana si trovano a disputare lo stesso campionato di Eccellenza (al secondo anno di vita, formato da 18 squadre).
Come le grandi città, anche Valenza avrà il suo derby: a livello giovanile le stracittadine sono state tante, ma tra le prime squadre è un evento inedito. Negli ultimi 7 anni la Fulvius ha conquistato ben 5 promozioni, salendo dalla Terza Categoria all’Eccellenza (prima volta nel precedente campionato 1991-92) con l’apporto quasi esclusivo dei giovani del suo vivaio.
La data fissata per la gara di andata è il 6 gennaio 1993, giorno della befana (recupero della 13ª giornata rinviata l’8 dicembre 1992). Nonostante la giornata invernale, gli spalti del Comunale sono gremiti all’inverosimile. È il giorno della prima volta e sono molti anche gli spettatori curiosi provenienti da fuori. Quelli di Valenza, tuttavia, non si smentiranno, non mostreranno schiettamente di parteggiare e ci sarà un tifo in pectore con solo qualche strepito.
La Valenzana del nuovo presidente Alberto Omodeo, partita per vincere il campionato dopo la retrocessione dall’Interregionale, è favoritissima (sarà promossa per ripescaggio) e dovrebbe fare un solo boccone della Fulvius, che ha come unico scopo la salvezza, ma invece subisce uno dei più pesanti KO della sua storia. Basta il punteggio (0 -3) a evidenziare che solo una squadra ha meritato l’onore del campo.
Il primo tempo vede i rossoblù insistentemente all’attacco per cercare di sottomettere i biancoazzurri, che invece si difendono con ordine e senza troppi affanni, rispondendo di rimessa. Nella ripresa, pero, c’è un’altra musica. Emergono l’orgoglio e il cuore della squadra allenata da Angelo Moro (sarà in seguito sostituito da Cerutti), che per ben tre volte trafigge la rete dei cugini di Attilio Fait grazie a Francescon, Moretto e Battistella su rigore (al novantunesimo il portiere rossoblù Merlone urta un avversario a terra e per l’arbitro è un fallo da espulsione e da rigore).
Gli spettatori sono increduli per come sono andate le cose. Per un giorno l’ancella ha battuto la regina, d’altronde nel calcio non è raro che Davide sconfigga Golia. In casa Fulvius l’entusiasmo e il senso di appartenenza sono alle stelle. Si festeggia all’Oratorio con una cena organizzata velocemente dai protagonisti. I ragazzi, con la collaborazione del presidente Antonio Dini (un ottimo cuoco) e dei dirigenti (Manfredi, Gorani, Balduzzi, Belzer, Bolgeo, Ricci e altri) preparano una cena esagerata da fare invidia alle migliori trattorie.
E siccome le stravaganze non vengono mai da sole, nella stessa annata sportiva i biancazzurri giocano un’altra partita memorabile.
Al termine del campionato la Fulvius, per salvarsi dalla retrocessione, deve effettuare lo spareggio nientemeno con il Derthona. La gara della vita o della morte si svolge il 13 giugno 1993 sul campo Girardengo di Novi Ligure, davanti a migliaia di spettatori.
Anche in questo incontro gli esperti dal fiuto fine danno per scontata la vittoria dei Leoncelli. “Volete mica che retroceda il Derthona?” affermano tutti.
Al primo minuto il Derthona passa in vantaggio. “È l’inizio della goleada” pensano gli intenditori, che nel calcio sono molti, preparati e spesso smentiti. Ma non hanno fatto i conti con i valenzani che paiono possedere sette vite! Riescono a pareggiare nella ripresa grazie a Battistella (76’), a resistere nei tempi supplementari e a vincere ai calci di rigore (6-4).
Per loro è diventata una prassi che Davide batta Golia!
Questa la formazione della Fulvius contro il Derthona: Nicolosi, Barisone, Maccarini, Battistella, Maestri, Milani, Mason (102’ Barison), Vennarucci, Rizzin (58’ Musacchi), Manfrin, Mariani.