Margherita, la prima influencer
La pizza più semplice, ovviamente, conosciuta in tutto il mondo. Ma anche la Capanna che da lei prende il nome, il rifugio alpino più alto d’Europa, in cima al Monte Rosa. I Giardini che accolgono il viaggiatore appena esce dalla stazione di Bologna. Persino una poesia a lei dedicata e composta da Giosuè Carducci che di certo non era di fede monarchica, ma vigorosamente repubblicana. Infinita è la lista dei luoghi, istituzionali e non, e persino dei prodotti che ne portano il nome, dal panforte senese ad alcuni dolcetti tipici di Stresa, sul Lago Maggiore.
Passando per ospedali, viali, parchi botanici e persino macchine da cucire. A chi crede che le influencer siano un tratto peculiare della contemporaneità giova ricordare che la prima Regina d’Italia, Margherita appunto, fu così famosa e capace di influenzare i gusti dell’epoca che a buon diritto, anche se con un pizzico di irriverenza, può essere considerata il personaggio precursore di un fenomeno che, attraverso scrittori e artisti, è giunto fino a noi. Se poi pensate che la storia finisca con Chiara Ferragni, sappiate che il nuovo trend, in Asia e non solo, sono gli “influencer virtuali”, personaggi di invenzione come Lil Miquela o Guggimon, che su Instagram sono seguiti da milioni di persone. A voi la scelta se non siano preferibili i tempi di Margherita e della Belle Epoque.
Lil Miquela, virtual influencer
Più progetti di comunicazione che personaggi in grado di imprimere un cambiamento nei gusti e nelle scelte delle persone, più testimonial di marchi noti – come Barbie o il Colonnello Sanders della catena KFC – che maitre-à-penser, gli influencer virtuali sono seguiti da milioni di persone su Instagram ed indubbiamente si prestano a sviluppare contenuti in grado non solo di sviluppare storie a supporto di aziende e organizzazioni, ma anche offrire la sponda a forme di “pubblicità progresso”. Come Louis Delage, il profilo Instagram fittizio dietro al quale si cela una comunicazione volta a sensibilizzare i più giovani in merito alla facilità con la quale è possibile cadere nella dipendenza dall’alcool.
Se volete consultare qualche “virtual influencer” molto seguito, ecco una lista non di certo esaustiva:
- Lu do Magalu è un personaggio brasiliano, con 14 milioni di follower su Facebook, quasi 5 milioni di follower su Instagram, oltre 2 milioni di iscritti al canale YouTube e oltre 1 milione di follower su Twitter e TikTok. Nasce da Magazine Luiza, una delle più grandi società di vendita al dettaglio in Brasile ed è coinvolto nelle recensioni dei prodotti e nei suggerimenti dei software più diffusi in quel Paese;
- Lil Miquela, o Miquela Sousa, ha il fascino della bellezza lentigginosa brasiliano-americana e, come tutte le influencer, che si rispettino, ha lavorato con alcuni dei migliori marchi di moda come Prada, Dior e Calvin Klein;
- Guggimon, se lo si cerca su Instagram, ha le fattezze del coniglietto cattivo, ma soprattutto è un artista che presenta e recensisce borse e giocattoli, ma anche asce ed altri oggetti degni del miglior film horror;
- Any Malu è un influencer viruale con più di 1 milione di fan su Twitter, TikTok, Facebook e Instagram. È persino apparso su Cartoon Network.
Non stupiamoci dunque che il futuro di Internet, come sostiene Mark Zuckerberge, sia il Metaverso. La realtà virtuale, almeno stando al successo di questi personaggi fittizi, è già in mezzo a noi.