Perché il tifoso è in carcere? La sentenza (per rapina) è definitiva
Christian Melis dovrà scontare 2 anni, 2 mesi e 15 giorni
ALESSANDRIA – Il caso del tifoso dei Grigi in carcere da venerdì scorso a seguito di una sentenza definitiva sta facendo discutere.
Per lui, sabato scorso la tifoseria ha esposto lo striscione “Piddu, siamo con te” nel settore ospiti allo stadio “Del Duca” di Ascoli, ma ci sono state pure una mobilitazione sui social e un’iniziativa insieme a Museo Grigio per raccogliere fondi.
Christian Melis è stato condotto in carcere dalla Polizia a seguito della condanna – diventata definitiva – per rapina impropria aggravata commessa in concorso con altre persone: deve scontare 2 anni, 2 mesi e 15 giorni di carcere.
Quello che emerge – da un punto di vista procedurale – è che nulla si potrà fare per cambiare la decisione dei giudici.
Ciò su cui potrà intervenire il nuovo legale – il papà di Melis ci ha confermato di aver cambiato il difensore proprio in questi giorni – è cercare di far ottenere i benefici dell’ordinamento carcerario (attraverso la richiesta al Tribunale di sorveglianza) di cui il tifoso ha diritto come chiunque altro detenuto. Potrà cambiare, in sostanza, dove e come trascorrerà questo lungo periodo.
I fatti sono lontani, risalgono al 2010 quando a fine gara con il Monza ci furono dei tafferugli e la “rapina impropria” di una sciarpa. Ma, al momento, non si conoscono i particolari della sentenza passata in giudicato.