Alessandria - Lecce: il punto dell'aggancio
Segna Di Gennaro, pareggia Coda. Alessandria vicina al raddoppio, nel finale super parata di Pisseri su Coda
Longo va oltre la classifica: "Presto tanti scontri diretti". Coccolo out per un problema al ginocchio
ALESSANDRIA – “Che nessuno si permetta di mollare nulla, perché il duro deve ancora arrivare“.
Moreno Longo non è un incontentatibile. E’ un motivatore, soprattutto è uno che conosce la B e che è abituato a guardare la classifica di giornata solo per qualche attimo, giusto il tempo di orientare il pensiero già alla prossima tappa. Anzi, di fatto, con i suoi uomini dello staff, lo ha già fatto, perché la formazione che cambia per oltre metà elementi, da Brescia a Lecce, è figlia di una programmazione fatta sugli uomini propri e sugli avversari. E sulla grande capacità di gestire il materiale umano conoscendo anche le capacità di recupero.
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Se il campionato fosse finito adesso, dopo 23 giornate l’Alessandria sarebbe salva. Una bella risposta a chi, in estate, aveva già pronosticato un verdetto negativo con largo anticipo e, oggi, dovrebbe farsi domande (tante). “Fosse finito ora, saremmo tutti felici. Invece, dobbiamo essere soddisfatti di come la squadra sta lottando e interpretando l’inizio di girone di ritorno, ma anche consapevoli che non dobbiamo mollare nulla”. Il verbo che Longo usa è “perseverare“, che nel caso dei Grigi non è ‘diabolico’, ma salutare, e richiede “grande forza mentale. Senza mollare nulla, perché solo così anche noi possiamo ritagliarci uno spazio importante per dire la nostra”.
Il percorso dice 6 punti, nel ciclo in cui l’Alessandria ne aveva conquistati nessuno. “La crescita è evidente e ci rende fiduciosi. A condizione, però, di proseguire con questo atteggiamento: l’errore più grande sarebbe sentirsi appagati per aver fermato le grandi. Sarebbe un harakiri pazzesco. Questi punti ci devono dare energia per proseguire. E’ giusto prendersi soddisfazioni, perché trasmettono entusiasmo, ma anche continuare, sulla stessa strada”. Perché questa è la serie B, e nessuno meglio e più di Longo la conosce, “una B che tra pochi turni entrerà nel vivo: tutti scontri diretti, punti pesantissimi. E l’Alessandria deve avere ben chiaro in testa che il duro e difficile deve ancora arrivare”.
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Fondamentale la compattezza, di testa e di cuore pure, di un gruppo in cui, anche invertendo i fattori (gli interpreti), il prodotto finale non cambia. E’ la mentalità, che funziona, del posto da conquistarsi ogni volta. E’ la traduzione, nei fatti, di un concetto così poco di moda di questi tempi, non solo nel calcio, quello della meritocrazia. “Nessuno si deve sentire titolare per grazie ricevuta, o dovuta – insiste Longo – ma deve lavorare ogni giorno per farsi trovare pronto e meritarsi spazio. Può accadere che giochi anche tre o quattro gare di fila e, magari, poi restare in panca per altre partite perché il compagno sta meglio: un allenatore deve essere bravo anche a scegliere i momenti dei giocatori”.
Uno dei protagonisti della gara di Brescia, Luca Coccolo, contro il Lecce non era neppure in panchina. E non ci sarà per un mese e mezzo. “Una brutta tegola, per il ragazzo e per noi: la diagnosi è distorsione al ginocchio con interessamento del collaterale, abbiamo sperato che fosse un problema più lieve, perché a Brescia Luca è riuscito a finire la partita stringendo i denti, ma alla fine ha accusato dolore. E gli accertamenti strumentali ci dicono che lo abbiamo perso per 45 giorni almeno. Ci rammarichiamo, per lui e per noi, che già eravamo un gruppo ridotto all’osso numericamente e ora dobbiamo rinunciare a un altro elemento, che ci avrebbe dato una mano importante, vista la prova di domenica scorsa”.
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Il cambio Di Gennaro – Prestia solo per il giallo? “Certo, DiGe sta bene, ma con un giocatore come Coda, che nulla ha a che vedere con questa categoria, il rischio di un secondo cartellino era concreto. Lo ha preso Prestia, è vero, ma se fosse stato in campo il compagno avremmo, magari dovuto giocare con l’uomo in meno una partita che si stava vincendo e poi si è pareggiata, con il pericolo anche di perderla”. Fra i segnali positivi, oltre alle prove convincenti di Fabbrini – “ha colpi importanti” – e Mustacchio – “ha ritrovato lucidità nei 90 minuti” – l’Alessandria sempre prima sulla palla. “Grandissima partita anche sotto il profilo atletico, con ritmo, intensità, cattiveria agonistica. Bene anche sotto l’aspetto mentale. Che, poi, gambe e testa vanno sempre insieme”.