Il Giro d’Italia 1974 a Valenza
Un nuovo approfondimento con la storia della città
VALENZA – Sin dalla nascita nel 1953 l’Anpi Sport Valenza, società sportiva indirizzata al ciclismo, ha dato vita in poco tempo a una rilevante attività ciclistica giovanile. Attraverso l’impegno iniziale e la sagacia dello straordinario factotum Elvezio Braggione (sempre in prima linea), di Nino Javello (primo presidente), Fulvio Gobbi, Ottavio Mazzucco, Giuseppe Nebbia, Giuseppe Prato e di diversi altri, questo sodalizio sportivo s’imporrà in un crescendo nel panorama sportivo locale; avrà poi negli anni successivi tanti altri dirigenti e parecchi atleti che gli daranno lustro e lo faranno conoscere sempre di più, in ambito regionale e nazionale. È l’affermazione e la prosecuzione di un costume ciclistico sportivo di cui questa città è sempre stata una degna espressione.
Seguendo l’impulso impresso, gli anni Settanta sono assai pregevoli per due importantissimi eventi sportivi organizzati ed evidenziati da questo sodalizio con solerzia eccezionale. Sorprendentemente, nel 1973, esso programma e organizza il Campionato italiano della categoria Allievi (arrivo in corso Matteotti, vince l’emiliano Maccaferri), mentre l’anno successivo, con il fattivo interessamento dell’amministrazione comunale (Pci-Psi, sindaco Luciano Lenti), l’Anpi Sport riesce a portare in Valenza l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia. È la corsa ciclistica più amata del nostro Paese, massima espressione del ciclismo internazionale e ragguardevole vetrina per questa città: l’arrivo della 15ª tappa Sanremo- Valenza, di 206 chilometri, del 31 maggio 1974.
È la cinquantasettesima edizione della Corsa Rosa, che dal 1909 attraversa l’Italia, offrendo un percorso sempre nuovo, con l’orgoglio dei Comuni che ospitano gli arrivi e le partenze, e soprattutto composta da corridori che con le loro imprese fanno grande la manifestazione; ha regalato imprese epiche e rivalità leggendarie come il dualismo tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Quella di quest’anno si svolge in ventidue tappe, più un epilogo conclusivo, dal 16 maggio al 9 giugno 1974, per un percorso totale di 4.062 km.
A Valenza la passione è alle stelle, pochi avevano avuto l’ardire di credere fosse capitata questa meraviglia; pare perfino giusto che il Giro d’Italia approdi a Valenza, in aiuto ai produttori orafi locali che sono, a modo loro, corridori del mondo. È un momento particolarmente difficile per la categoria loro che deve scontrarsi con la crisi monetaria, col costo dell’oro che è passato da 715 a 3.800 lire il grammo, con la riduzione creditizia che cade in un momento particolarmente difficile per le piccole imprese, con le alte aliquote dell’Iva (passate dal 12 al 30 per cento): nell’oreficeria locale stanno venendo alla luce alcune crepe, diverse certezze economiche locali cominciano a sgretolarsi.
Per fortuna con l’arrivo del Giro ci sono tutti gli ingredienti per qualche altisonante giornata di sport e divertimento, fatti salvi i problemi per la viabilità e altri, poiché non è così semplice mettere in pratica quanto programmato. Vengono anche organizzate e svolte pregiate iniziative collaterali di avvicinamento alla corsa.
La tappa si conclude con una volata in via Camurati gonfia di folla (un radioso spettacolo), vinta facilmente allo sprint da Ercole Gualazzini davanti a 4 compagni di fuga; dietro di lui al traguardo: Bruno Zanoni, Mauro Simonetti, Martin “Cochise” Rodriguez, Bruce Biddle. Gualazzini ha trent’anni, è di San Secondo (Parma); con la maglia a stelle e strisce della Brooklyn, generalmente tira le volate a due principi fiamminghi, Patrick Sercu, re della pista, e Roger De Vlaeminck, lo zingaro anti Merckx (hanno concesso al gregario il via libera alla fuga).
La classifica generale vede ora al primo posto Eddy Merckx (sarà maglia rosa sino al termine vincendo il Giro), secondo Giambattista Baronchelli, terzo Felice Gimondi. Alla fine del Giro Gualazzini arriverà novantaseiesimo, a tre ore e quattordici minuti e ventitré secondi dal Cannibale. Nello stesso anno vincerà una tappa al Tour de France.
Il giorno dopo sabato 1 giugno 1974 è un giorno di riposo utile per promuovere le singolarità locali, mentre il 2 giugno segue la 16ª tappa Valenza- Mendrisio: si inizia a salire con questa tappa che sconfina in Svizzera, dove l’arrivo è previsto ai 1200 metri del Monte Generoso, sopra Mendrisio.
L’arrivo del Giro a Valenza è stato un grande e affascinante avvenimento che ha creato anche qualche disagio, con la circolazione resa difficoltosa dai blocchi approntati per evitare pericolosi assembramenti intorno al percorso. Si archiviano però tre giornate straordinarie (31 maggio e 1-2 giugno 1974; arrivo, riposo e partenza), con migliaia di spettatori e incontri di grande interesse, dove i valenzani si sono coccolati e adulati i campioni del ciclismo mondiale e l’intera carovana rosa.
La città lucidata a festa si è stretta intorno al ciclismo in un abbraccio tanto sincero quanto di antico spirito agonistico, guadagnando proseliti a questa disciplina sportiva.
Ancora il racconto di un evento quasi fiabesco del passato che in seguito susciterà in molti valenzani nostalgia e rimpianto, anche se questo è forse l’aspetto più bello dello sport.