"I Pfas possono modificare le cellule nervose"
Il professor Carlo Foresta guida il gruppo di ricerca, e pubblica l’ultimo studio sugli gli effetti di queste sostanze sul sistema…
L'azienda apre le porte ai politici. La reazione del Comitato Stop Solvay e Fridays For Future Alessandria
SPINETTA MARENGO – Le commissioni ‘Sicurezza e Ambiente’ e ‘Politiche Sociali e Sanitarie’ del Comune di Alessandria si sono avvicinate alla tematica delle criticità ambientali della Fraschetta, cercando una visione d’insieme e chiedendo di entrare nel polo chimico oggi sede di Solvay.
L’incontro, che si è svolto giovedì scorso, ha offerto l’opportunità di avere una location insolita e la disponibilità dell’azienda a far visitare lo stabilimento, con tecnici ed esperti pronti ad illustrare il lavoro quotidiano.
Ma gli amministratori locali – a partire dai due assessori interessati, Davide Buzzi Langhi e Piervittorio Ciccaglioni, per continuare con i presidenti delle commissioni – si sono limitati ad ascoltare. E ad applaudire al termine di ogni intervento degli addetti ai lavori dell’azienda.
"I Pfas possono modificare le cellule nervose"
Il professor Carlo Foresta guida il gruppo di ricerca, e pubblica l’ultimo studio sugli gli effetti di queste sostanze sul sistema…
Nessuna domanda o riferimenti alle criticità del territorio legate all’inquinamento, storico e quello più attuale; nessun dubbio da dipanare; nessun chiarimento o delucidazione sul monitoraggio delle emissioni, magari in aria.
Eppure i risultati dell’indagine epidemiologica mostrano una realtà critica dal punto di vista sanitario, ma non smuovono curiosità o preoccupazione alcuna. Nessuno dei politici presenti, poi, ha citato il disastro ambientale sancito dalla Cassazione due anni fa.
Così, ci ha pensato Solvay a illustrare con dovizia di particolari gli interventi in atto ormai da 18 anni; dagli investimenti per la bonifica interna e, ora, il lavoro per quella esterna, passando per il potenziamento della barriera idraulica.
Insomma, l’azienda ha spiegato mostrando slide senza che nessuno le chiedesse nulla in merito. Ha aperto lo stabilimento e condotto gli amministratori nei reparti più importanti, dove gli esperti hanno illustrato lavorazioni all’avanguardia per prodotti d’eccellenza il cui 85% è destinato all’esportazione.
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«Ringrazio ancora questa azienda e coloro che la conducono – è intervenuto l’assessore Piervittorio Ciccaglioni – perché nel momento in cui in Alessandria abbiamo messo in campo l’attrezzatura necessaria per i tamponi e i vaccini, il vostro contributo di carattere economico è stato importante.
Ma quello che devo dire, proprio come amministratore, è la presenza delle persone. Il poter dire che oltre al contributo economico c’è una presenza di cui noi possiamo sempre contare». Ciccaglioni ha citato il supporto dell’azienda nel tessuto sociale alessandrino.
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“Dobbiamo andare avanti guardando al passato con l’attenzione dovuta -ha concluso – ma non ponendosi tra quello che è il futuro di ognuno di voi e delle aziende come queste, che, ripeto, sono fondamentali per il nostro territorio. Ho detto che mi sento a casa mia, e lo ripeto“.
Il Comune di Alessandria si era costituito parte civile (ottenendo un risarcimento per danno d’immagine) nel processo che – a fine 2019 – ha condannato Ausimont e Solvay per l’inquinamento.
Le ambientaliste del Comitato Stop Solvay e Le ambientaliste del Comitato Stop Solvay e Fridays For Future Alessandria intervengono sull’iniziativa scendono in campo prendendo posizione su alcune iniziative delle ultime settimane.
“Le scuole di Alessandria e dintorni stanno promuovendo, in queste settimane, percorsi di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un’iniziativa (queste le parole che utilizza il Ministero dell’Istruzione per definirla) “che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi”.
Un’iniziativa obbligatoria – spiegano – per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi.
“Ci risulta a dir poco fuori luogo – sottolinea Viola Cereda, portavoce del Comitato Stop Solvay – che ad essere presa ad esempio sia Solvay-Solexis. Quello stesso polo chimico che disperde in falda (una delle più importanti del Piemonte) i PFAs, rendendo molto pericoloso l’utilizzo di quest’acqua anche per fini irrigui.
Oltre a ciò, il costo della depurazione di quest’acqua per fini umani viene e verrà scaricato totalmente sulle spalle del sistema pubblico come nel caso di Montecastello che se vorrà mai tornare ad utilizzare il proprio pozzo pubblico dovrà munirsi di filtri tali da ridurre la concentrazione di C6O4 senza mai riuscire ad arrivare all’effettiva assenza di questa sostanza”.
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“Ci chiediamo il motivo per cui – aggiunge Anita Giudice, studentessa di Fridays For Future Alessandria – le dirigenti e i dirigenti delle scuole si ostinino a insabbiare la verità sotto mezze parole e vuoti silenzi”.
“Siamo ancora più disgustate – aggiunge Viola Cereda – nell’osservare i consiglieri comunali che plaudono l’attività di Solvay proprio quando il mondo scientifico e le istituzioni preposte alla salvaguardia della salute pubblica e del territorio (ISS e commissione parlamentare ecomafie) chiedono rispettivamente emissioni zero per queste sostanze e sospensione dell’ampliamento della produzione. Queste richieste arrivano da dati oggettivi che attestano il grave inquinamento sul territorio. I nostri consiglieri plaudono la loro falsità nei confronti di noi tutti”.
“Il Comitato Stop Solvay e Fridays For Future Alessandria – concludono le ambientaliste – non possono che sottolineare alcune urgenti domande che ancora attendono una risposta.
Com’è possibile che Arpa abbia decretato l’ottemperanza di tutte le 32 prescrizioni previste dopo la richiesta di ampliamento della produzione e necessarie per il riavvio della produzione?
Come mai la Provincia di Alessandria, mentre sempre più studi sottolineano la pericolosità dei PFAs per le persone e per l’ambiente, autorizza un ampliamento della produzione di cC604 senza porre alcun tipo di limite stringente?
Ma soprattutto ci chiediamo – insistono le attiviste – per quanto tempo ancora il lavoro e il guadagno avranno maggiore importanza della vita dei cittadini e delle cittadine più giovani?”