Sezzadio: ok alla tangenziale, può partire il conferimento dei rifiuti
Via libera al progetto sulla viabilità: era uno dei vincoli per l'avvio dell'impianto a Cascina Borio
SEZZADIO – Dieci anni di proteste, manifestazioni, battaglie legali e pareri tecnici spesso discordanti: ora sulla vicenda discarica di Sezzadio sembra essere arrivata la parola “fine”.
La conferenza dei servizi convocata per via telematica dalla Provincia nella mattinata di martedì 19 ha infatti autorizzato la realizzazione della nuova tangenziale.
Il progetto è stato presentato da Riccoboni Holding in quanto vincolo necessario all’autorizzazione della costruzione della discarica (già terminata) di Cascina Borio e al conseguente conferimento delle tipologie di rifiuti – secondo quanto riporta l’azienda, terre e rocce da scavo, rifiuti da attività di demolizione e costruzione, rifiuti stabilizzati e solidificati da impianti di trattamento e da bonifica dei terreni – trattate dalla ditta Grassano di Predosa, proprietà del gruppo parmense.
Un epilogo che lascia ben più del classico amaro in bocca al Comune e agli attivisti della Valle Bormida che dal 2011 si battono per la tutela della falda acquifera presente tra i comuni di Sezzadio e Predosa che approvvigiona un bacino di circa 50mila utenti.
La reazione dei comitati ambientali
Tanta amarezza nelle parole dei consiglieri comunali (membri del comitato “No Discarica”) Maurizio Daniele e Piergiorgio Camerin: «La Provincia – commentano – in questo caso faceva da arbitro. Un arbitro che ha deciso anche le regole del gioco. A nulla è valso il diniego alla nuova tangenziale già espresso nel gennaio 2017 dalla Commissione paesaggistica, secondo cui il progetto non rispetterebbe determinati vincoli ambientali. In questo caso è stato considerato determinante il parere favorevole della Soprintendenza. Eppure è stata la stessa Regione a sottolineare più volte che l’ultima parola sull’ammissibilità del progetto spetta al Comune, e quindi alla Commissione stessa. Una decisione per noi vergognosa».
Dopo la prima “bocciatura” della Commissione intercomunale, la Riccoboni ha presentato un secondo progetto per rispondere alle richieste di modifica avanzate, accorgimenti, però, considerati ancora insufficienti dalla stessa Commissione.
«Il secondo progetto – sostiene Maurizio Daniele – è praticamente identico al primo, per il quale i membri della Paesaggistica ritengono di aver già espresso il proprio parere. Pochi giorni fa abbiamo anche riconvocato la Commissione, che riguardo al progetto che Riccoboni considera “definitivo” non ha fatto altro che ribadire la mancanza dei requisiti richiesti già nel 2017».
L’ultima parola al Consiglio di Stato
Ora, con la chiusura ufficiale della conferenza dei servizi, Riccoboni potrà iniziare a conferire i rifiuti nella discarica di Cascina Borio, «possono iniziare a farlo sin da subito – spiega Daniele – perché non c’è bisogno che la tangenziale sia ultimata». L’ultima speranza alla quale fanno appello i sezzadiesi è il parere che il 19 novembre il Consiglio di Stato dovrà esprimere in merito al ricorso presentato dal Comune contro la sentenza del Tar che avalla l’impugnazione di Riccoboni sulla mancata autorizzazione alla costruzione della discarica che la Provincia ratificò nel 2014.