Contratto degli orafi, oggi si decide
Valenza, la protesta in piazza prima del confronto ad Assolombarda
VALENZA – Oggi pomeriggio, a Milano, nella sede di Assolombarda, confronto tra Federorafa e i sindacati per discutere del rinnovo del contratto degli orafi che, ovviamente, interessa da vicino il distretto di Valenza, città dove, nel tardo pomeriggio di ieri, i rappresentanti dei lavorati hanno protestato pacificamente per denunciare le falle di una proposta che non può soddisfare i lavoratori.
I rappresentanti delle aziende orafe, infatti, hanno proposto un incremento salariale di 77 euro lordi al mese al quinto livello (significa che quelli che non lo raggiungono prenderanno meno), peraltro spalmato su più anni: 25 euro al giugno 2022, altrettanti a giugno 20023 e 27 euro a giugno 2024. Troppo poco per i sindacati che chiedono almeno 130 euro netti (sempre suddivisi su più anni).
“Se le nostre istanze non saranno prese in considerazione, passeremo ad altre forme di protesta” hanno detto Calogero Palma della Film Cisl, Anna Poggio della Fiom Cgil e Alberto Pastorello della Uilm Uil.
Poco sindacalizzati
In Italia, sono 40mila gli orafi interessati. Il numero di Valenza non è dato a sapere “per la complessità del tessuto del distretto”. Si sa però che i lavoratori sindacalizzati sono decisamente pochi. Ad esempio, Bulgari, che con 740 dipendenti è la principale azienda metalmeccanica della provincia, ha solo il 10% iscritto alla Fiom, di gran lunga il sindacato più rappresentativo.
“Non c’è abitudine, in città, all’iscrizione al sindacato” lamentano i rappresentanti delle organizzazione. Prova ne è che all’appuntamento di ieri c’era un gruppo di Bulgari e pochissimi esponenti di Damiani e Vendorafa. Lavoratori di altre aziende non sono pervenuti.