Antiche ville di Valenza
Un nuovo contributo del professor Maggiora
VALENZA – Sulle colline di Valenza si trovano molte splendide ville sorte tra il Seicento e il Novecento; sono stati luminosi prototipi per soggiorni estivi o residenze vere e proprie delle famiglie valenzane più abbienti e numerose.
Estese, confortevoli, inserite nella natura con ampi parchi e in posizioni panoramiche, costituiscono ancora oggi una componente non trascurabile del patrimonio architettonico della città; talune sono però abitazioni dimenticate, altre mantenute a titolo affettivo, vestigia della memoria di un tempo passato. Ne descriviamo brevemente la storia e l’aspetto di alcune.
Villa Astigliano
(già Villa Ceriana). E’ una splendida residenza di campagna, immersa nel verde a pochi chilometri dalla città, è circondata da un grande parco con alberi secolari di pregio (uno dei fiori all’occhiello della struttura) a metà strada tra Valenza e Valmadonna. La costruzione principale risale al ‘700, mentre solo a fine ‘800 assume l’aspetto attuale per opera della mano sapiente ed esperta dell’ingegnere idraulico e architetto civile Carlo Ceppi (Torino 1829-1911). L’incarico venne affidato da Francesco Ceriana (da poco divenuto proprietario), appartenente alla famiglia originaria di Valenza proprietaria di filande di seta nell’alessandrino e in Lomellina, nota anche per l’omonima banca. Per successione, nel 1917 passa a Maria Ceriana Mayneri, nel 1941 a Elena Ceriana moglie di Alberto Badini Confalonieri e nel 1948 al figlio Vincenzo Badini Confalonieri poi nel 1987 ai suoi figli. La casa è inserita in un grande parco con alberi. E’ molto appariscente l’elegante scalone di pregevole fattura con i ritratti degli antenati, che porta al piano signorile dove è inserita la biblioteca. A lato della villa è gradevole la chiesetta consacrata alla Vergine, dove si può contemplare una “Via Crucis” a tinta unita realizzata dal pittore Paolo Gaidano (Poirino 1861 – Torino 1916),
Villa la Gropella
Situata nella zona oltre la linea ferroviaria, nel suo terreno sono stati trovati reperti di epoca romana di un certo interesse (macine, vasellame) e una tomba risalente al II secolo d.C. situata al centro del parco storico: si può quindi presumere un insediamento antichissimo in questa zona. Il complesso (rimane oscura la data della sua costruzione) pare fosse dei Marchesi Bellone, quindi passò alla famiglia Figarolo conti di Gropello che dimorò in questa casa sino a fine ‘800. Nel 1899 il senatore conte Luigi Tarino di Gropello, cedette la proprietà a Luigi Vaccari che la ristrutturò.
La villa, circondata dalla corte rustica e da un parco secolare di 4 ettari, è composta secondo i classici schemi delle proprietà terriere del ‘700. All’interno affreschi decorativi ridondanti di configurazioni e movenze, un grandioso scalone di marmo e interessanti dipinti su tela. Annessa una cappella barocca a cupola circolare e campanile con campana datata 1677. Ora è impiegata come agriturismo.
Villa la Voglina
Ubicata su un pendio collinare a soli 2 chilometri da Valenza, è una prestigiosa residenza storica risalente alla prima metà del XVIII secolo. Costruita e rifinita nel primo Settecento da progettisti e architetti piemontesi quali Filippo Juvarra, si estende su 3.300 metri quadrati e conserva arredi del XVIII secolo. La famiglia Reverdy, originaria della Savoia, è proprietaria dal 1828; prima di essa era della nobile famiglia Mario e nel ‘900 degli Abbiati. Pare tragga il nome dall’appellativo “Vojina (Augljna, Ogljna) riferito all’antica famiglia valenzana degli Ollini o Auglini. L’immobile è caratterizzato da un edificio principale dalla tipica forma a ferro di cavallo, il cui corpo centrale si sviluppa su tre piani, con splendido giardino a terrazze degradanti con doppia scalea. Gli interni presentano sontuosi saloni con volte affrescate e stucchi. E’ l’edifico in cui Napoleone Bonaparte nel 1800 elaborò il piano strategico di attacco contro gli austriaci a Marengo.
Villa del Pero
Pregevole esempio di architettura neoclassica, sorge in epoca napoleonica su un’antica proprietà di famiglia del conte Carlo Pompeo Del Pero (vecchia struttura forse elaborata da Filippo Juvarra coeva con La Voglina). Rinomata per la dolce e romantica posizione panoramica sul Bric d’Anfea (il più alto dei dintorni, 264 metri di altitudine), a circa tre chilometri da Valenza, contiene numerose pitture a fresco di Luigi Vacca (autore dei dipinti di Palazzo Pellizzari). Lo stabile, circondato da un vasto parco ricco di alberi, è rimasto inalterato sin dalla sua costruzione.
Villa Pastore
Sorge a pachi chilometri da Valenza in strada Doglia San Zeno (tra Valenza e Pecetto). E’ stata costruita tra il 1835 e il 1845 dall’ing. Pietro Antonio Pastore sopra qualcosa di ben più antico ma di cui oggi non esiste traccia: impossibile risalire ai precedenti. Nei resti della casa ottocentesca, a forma di castello con torri ottagonali, fatta da due corpi separati, rimangono pochi segni anche delle preziose decorazioni murali. Era una grande proprietà dove si producevano pregiati vini. Ma oggi il meglio è forse questo: le voci, i racconti e i misteri, che hanno più di una maniera di essere raccontati, hanno attribuito a villa Pastore una connotazione oscura e nefasta per una supposta presenza di spiriti del male (ipotesi suffragata nel tempo per ben tre morti violente, forse quattro, avvenute in quel luogo). Ormai, dopo anni di abbandono, versa in condizioni di inagibilità; è un rudere abbandonato con molte pareti mancanti e con i pavimenti dei piani superiori crollati. Solo rovi e rampicanti, insieme a frammenti di tegole cadute, circondano i due edifici, ma la sua leggenda, infarcita di satanismo e di mistero senza risposta, ne fa uno dei luoghi più visitati da curiosi e appassionati.
Villa Pravernara
(già Villa Cardenas). Sorge a mezza costa sulla collina che domina la vallata a sud di Valenza (regione “Pravernara”). La tenuta prese il nome dalla famiglia spagnola De Cardenas, giunta a Valenza nel ‘500; testimonianze testamentarie del 1611 riportano che Francesco De Cardenas la lascia in eredità ai figli. Un manoscritto del 1699 annota nel luogo alloggiamenti di truppe spagnole. L’edificio è costruito tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘700, è ristrutturato nel 1769 e nuovamente nel 1850. La villa conosce poi diversi proprietari (Ceriana, Pastore) fino alla famiglia Lenti nel 1964, la quale effettua un accorto recupero valorizzando certe peculiarità storico-architettoniche.
Integra nel suo impianto originale con il suo parco, Villa Pravernara è ancora oggi riconoscibile come un’elegante dimora settecentesca di campagna; epoca di cui conserva ancora pregevoli affreschi e preziosi saloni al piano nobile dov’è collocato l’alloggio padronale. Oggi la residenza viene utilizzata principalmente per ospitare eventi.
Villa Simonotti
(a Villabella). Era villa ” Vittoria” edificata al tempo dei marchesi Gozani nel ‘700, con parco, laghetto e splendido giardino. Nel secolo successivo, quando ne era proprietario l’ingegner Oreste Simonotti, viene rimaneggiata e abbellita. Diventa poi Simonotti Manacorda, ultimamente è stata occupata per breve tempo anche da monaci arancioni.
E le altre
Altre due incantevoli abitazione signorili del passato sono villa Ceriana che domina la città dall’antico “bricco delle Mazzucchette” e villa Calvario in regione Doglia-San Zeno residenza estiva dell’ambasciatore Vittorio Cerruti, un importante diplomatico italiano, valenzano d’adozione; Il nome deriva forse da un vicino antico convento di frati che salivano il colle come se procedessero sul Calvario.
Tra le antiche residenze al centro dell’abitato ricordiamo la Villa Derossi sul lato sud di piazza Gramsci (sostituita da un condominio), la Villa Comolli (Cascina Bianca) posta su un’altura tra la stazione e il Grana, Villa Scalcabarozzi (la sede dell’Aov) situata tra piazza Don Minzoni e via Mazzini. Forse è banale dirlo, ma questa nostra città quanti stupendi e celati siti da sogno possiede!