Alessandria - Cosenza: la prima vittoria. E' storia
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Contro il Cosenza primo tempo contratto, poi il cambio di passo. "Non abbiamo permesso agli ospiti di giocare come sanno"
ALESSANDRIA – Alessandria promossa all‘esame di psicologia. Perché con il Cosenza era, ed è stata, “una gara psicologica”. Per il valore, per il peso, per la pressione. I Grigi l’hanno trasformata in “una partita giocata con grande maturità“. Questo piace a Moreno Longo, la capacità della sua squadra di andare oltre “il peso specifico di questa sfida”, indubbiamente grande nella testa dei giocatori, e la non facile ricerca dell’equilibrio con la voglia di regalarsi e regalare la prima vittoria alla società, al presidente, alla città, ai tifosi.
C’è voluto un tempo per realizzare il giusto mix tra desiderio e responsabilità, perché anche mentalmente la successione di partite in cui la squadra non ha raccolto, pur meritandp, si fa sentire. “Non siamo stati sciolti, abbiamo commesso qualche errore tecnico di troppo”. Eppure i concetti erano chiari, al centro di una settimana di lavoro, “non concedere spazi per le loro transizioni e attaccare con intelligenza, senza scoprirci, perché il Cosenza aveva segnato i suoi gol quasi tutti nello stesso modo. Lo abbiamo fatto, anzi i ragazzi lo hanno fatto e sono da elogiare. Il premio è la vittoria”.
Una vittoria costruita e legittimata nel secondo tempo, anche grazie ai cambi. “Ho chiesto ai ragazzi di stare tutti quanti dentro la partita: una fase di stallo era anche prevedibile, ma negli ultimi 20 minuti dalla panchina poteva arrivare il cambio di passo. E così è stato”. Un ‘mantra’ per Longo, lo ripete sempre ai suoi ragazzi, “tutti devono pensare di poter entrare ed essere importanti, anche con pochi minuti. Con i cinque cambi, soprattutto, si deve avere la convizione di poter incidere. Come oggi”. Una vittoria nella prima gara in cui l’Alessandria non subisce gol: anche questo conta.
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“Tutto è importante: la vittoria di cui avevamo, tutti, un gran bisogno, ma anche la solidità e la compattezza dietro, che sta iniziando ad esserci. La B chiede di essere pratici e comcreti“.
C’è una spiegazione anche per la superiorità in mezzo del Cosenza nel primo tempo, anche con un buon palleggio. “Una scelta tattica nostra: concedere il centrale libero, tenendoci, però, il ‘3 contro 2’ dietro, che non ha permesso ai nostri avversari di sfruttare le ripartenze. Abbiamo obbligato gli ospiti ad alzarsi per fare gioco e impostare, abbiamo tolto loro la profondità. Lo abbiamo preparato e voluto e i ragazzi l’hanno interpretato bene”. E Marconi? Segnali di crescita, ma ancora senza gol, e l’Alessandria, invece, non può farne a meno. “Sono contento della sua prestazione: ho investito su un ragazzo che ci darà un grandissimo aiuto. Certo che la condizione deve ancora migliorare, intanto ci prendiamo la sua totale disponibilità: ha tenuto palla, ha fatto salire la squadra, è migliorato nella mobilità”.
Senza Ba in mezzo (“risentimento muscolare, valuteremo attentamente nei prossimi giorni”, ndr), Palazzi ‘accelerato’ in campo e con un minutaggio superiore, Chiarello e Milanese “hanno sfruttato molto bene la posizione: riconquistando palla, c’era la possibilità di ribaltare l’azione. Come hanno fatto: sono due giocatori di freddezza, rapidi, che sanno interpretare in maniera molto veloce la transizione offensiva. Milanese è giovane e ha grandissimo talento: credo molto in lui, gliel’ho disostrato nelle partite precedenti, Chiarello si allena al 110 per cento, con disponibilità enorme e attitudine tattica. Mi mettono nella condizione di scegliere partita per partita”.
Una vittoria che permette di sfruttare le due settimane di sosta con più serenità. “Riprenderemo gli allenamenti martedì, e sabato giocheremo una amichevole. La squadra deve lavorare non con un pizzico, ma con tanta serenità, perché questo è l’atteggiamento anche quando non ci sono io tre punti. I ragazzi hanno semrpre dato una disponibilità totale, anche l’entusiasmo aiuterà”.
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Nella vittoria c’è la storia di chi l’ha firmata. Matteo Di Gennaro: fino ad oggi meno solido, a tratti anche in difficoltà, ora rigenerato dalla rete, dal risultato, dalla prestazione. “Matteo ha grandi qualità, posso dire che ha tutto per potersi esprimere a questi livelli. Deve insistere nella ricerca quotidiana di questo atteggiamento, e, invece, ogni tanto si prende ancora pause che si porta dietro in campo. Deve imparare che ci si abitua, e si sta a quelo livello, solo con il lavoro duro, con il sacrificio, con la cura massima di ogni dettaglio. Ha capito la lezione, da qui in avanti può solo crescere”.