Addio a Lino Nobili, numero uno vero
Il grande portiere dei Grigi, 85 anni, si è spento questa notte. Funerale martedì, alle 9
AGGIORNAMENTO ORE 13 – Sarà celebrato martedì, alle 9, nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria (via Monteverde) il funerale di Lino Nobili, grande portiere dei Grigi, morto nella notte, a 85 anni. Per un ultimo saluto la salma del grande numero uno è alla Casa funeraria, via Parini.
Moltissime le testimonianze e i ricordi. “L’Alessandria Calcio è vicina al dolore della famiglia per la scomparsa di Lino Nobili, figura di talento e prestigio – questo il tributo sul sito ufficiale dei Grigi – tra i grandi protagonisti della storia della società”.
Toccante il saluto dell’Asca. “Ci ha lasciati un papà, un nonno, un mister, ma più di tutti un grande uomo e nostro tifoso. Un arrivederci, perché a noi gli addii non piacciono, a Lino Nobili. Ciao, Lino, vienici a trovare ogni tanto. Un posto per te in tribuna ci sarà sempre”
ALESSANDRIA – Addio a un grandissimo ‘numero uno’, un portiere che ha scritto la storia dell’Alessandria Calcio.
Si è spento, nella notte Lino Nobili, un protagonista indiscusso della scena calcistica nazionale negli anni ’50 e ’60, un custode di ricordi che, spesso, condivideva con chi lo interpelleva, anche giocando a carte al circolo Saves, circondato di persone di tutte le età, in silenzio, ammirate ad ascoltarlo e immaginando, chi non li aveva visti, i suoi voli tra i pali.
“Questa notte hai fatto il tuo ultimo volo. Buon viaggio papà” il saluto del figlio Fabio, allenatore, a cui ha trasmesso l’amore per questo sport.
Natale Nobili, classe 1935 (avrebbe compiuto 86 anni il 19 agosto), aveva già giocato in A prima di vestire la maglia grigia. Nato a Carate Brianza, il debutto nel Corbetta, ma già giovanissimo è all’Inter, che lo cede in prestito all’Alessandria con cui fa il debutto in A (riconquistata con il vittorioso spareggio a San Siro di pochi mesi prima) il 22 settembre 1957.
L’anno dopo è di nuovo all’Inter, ma schierato nelle due partite della Coppa delle Fiere, con l’Olympique Lione. Nel 1959-60 è alla Spal del presidente Paolo Mazza: la partita del ritorno in A è un successo a Napoli (3-0) in cui Lino è protagonista. Con lui tra i pali la formazione ferrarese conquista un piazzamento storico nella massima serie, 5° posto.
Dopo un passaggio alla Pro Vercelli, in C, di nuovo Alessandria, che è diventata la sua città, e di nuovo in B. Fra i molti aneddoti che Lino ha raccontato, con la sua voce piena e un sorriso, l’episodio a Napoli, campionato 64-65, quando sull’1-1 il missile di Cané scheggia la traversa, ma il boato dei tifosi campani dà anche al portiere l’illusione del gol. Nobili resta a terra, quasi a voler dire che il ginocchio lo aveva tradito e non era riuscito a parare la conclusione. L’arbitro, che aveva fatto il viaggio in treno con la squadra alessandrina, si avvicina: “Signor Nobili, la palla è fuori, può rialzarsi, così posso fischiare la fine”. Lino si rialza, “signor Nobili lei è una persona intelligente”, e il fischio arriva pochi istanti dopo, per un prezioso pareggio.
In quella stessa stagione la società lo premia per le 100 partite disputate (saranno, in tutto, 163). Le molte immagini ci restituiscono la sua capacità di acrobatiche uscite, gli attaccanti avversari hanno sempre temuto molto il suo fisico imponente.
Nel 1966-67 è a Livorno, chiude la carriera alla Cerretese, poi allena molte squadre, tra cui Caratese, Vogherese, Novese e Pro Vercelli e, anche, la formazione della ‘Cassa di Risparmio’, nei campionati organizzati dal suo amico Bruno Robbia. Ma resterà, per sempre, una icona anche della serie B appena riconquistata e uno dei portieri che ha segnato i 109 anni dei Grigi.
Anche il mondo del commercio lo piange: il suo negozio di abbigliamento, in corso Roma, è stato un punto di riferimento e il luogo dove era bello parlare di calcio con un grande.