Referendum sull’eutanasia legale: al via la raccolta firme
C'è tempo fino al 30 settembre. I promotori: "Si tratta di una battaglia di civiltà"
ALESSANDRIA – «Ogni persona ha diritto a una morte dignitosa, lasciateci liberi di scegliere»: è questo ciò che chiedono i promotori del “Referendum Eutanasia Legale”, depositato dall’associazione Luca Coscioni in Corte di Cassazione lo scorso 20 aprile.
Sabato mattina alla Ristorazione Sociale la campagna referendaria è stata presentata da Igor Boni, presidente nazionale dei Radicali Italiani, e da Silvja Manzi della direzione nazionale di +Europa insieme ai referenti alessandrini Rosmina Raiteri e Fabrizio Amerelli. Una raccolta firme che chiede la parziale abrogazione dell’articolo 579 del Codice Penale sul cosiddetto “omicidio del consenziente”, che nel nostro ordinamento impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga). Obiettivo, 500mila firme entro il 30 settembre.
«In Italia abbiamo la possibilità di redigere un testamento biologico, l’eutanasia, però, è ancora illegale. Come Radicali – sottolinea Igor Boni – otto anni fa abbiamo presentato un disegno di legge di iniziativa popolare che consente ai malati terminali o a persone che devono sopportare sofferenze tremende di scegliere una morte dignitosa ed evitare lunghi mesi o anni di agonia». Un progetto di legge, però, «mai discusso in Parlamento. Chiediamo che che ciò accada quanto prima nel rispetto dei malati e delle loro famiglie. Stiamo parlando di un passaggio di civiltà ineludibile». Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, Fabiano Antoniani (Dj Fabo), sono solo i nomi più celebri di coloro che in prima persona oppure, come nel caso della Englaro, per voce dei propri famigliari hanno invocato per anni il diritto di scegliere come e quando dire addio alla vita, nomi e storie che hanno scosso le coscienze degli italiani portando il tema del fine vita al centro del dibattito pubblico.
Dal 24 giugno a livello nazionale sono già state sottoscritte circa 20mila firme, più di 3mila solo in Piemonte, oltre un centinaio ad Alessandria, dove in piazza Garibaldi (angolo piazza Marconi) sabato 3 è iniziata la raccolta di adesioni che verrà replicata sia sabato 10 che sabato 17 dalle 16 alle 19. «Ad ogni modo – spiega Rosmina Raiteri – è possibile firmare anche all’Ufficio Anagrafe del proprio comune di residenza. Sabato 10 su iniziativa dei “Cinque Stelle” avremo un banchetto anche a Spinetta Marengo nel cortile della scuola».
Finora quello della “dolce morte” è rimasto un tema dolorosamente affrontato solo nel privato delle famiglie e nelle stanze di ospedale, «grazie a medici che per compassione e passione professionale hanno deciso di aiutare i pazienti che ne avevano bisogno. Bisogna uscire dall’ambito prettamente privato – dichiara Silvja Manzi di +Europa – e legalizzare un atto che è già ammesso dagli ordinamenti di vari Paesi. Ho diversi anni di esperienza nella raccolta firme ma non ho mai visto una tale partecipazione. Se riusciamo a moltiplicare i tavoli le 500 mila firme diventeranno un obiettivo raggiungibile». I promotori del referendum lanciano un appello a tutti gli avvocati della provincia: «Oltre alle figure tradizionali da quest’anno anche gli avvocati possono raccogliere e autenticare le firme. Chiediamo quindi ai professionisti sensibili al tema di farsi soggetti attivi di questa campagna. È un’occasione storica, perché la spinta che arriverebbe al Parlamento potrebbe rivelarsi finalmente decisiva».